Il rammarico per una stagione sfumata è palpabile. Non c’è motivo di girarci intorno: la Ferrari ha perso un’occasione d’oro per laurearsi campione del mondo, sia nel mondiale piloti che in quello costruttori. L’incipit di questo articolo è volutamente forte, così come il disappunto per non essere stati all’altezza delle aspettative in un campionato che poteva essere alla portata. Questo è il pensiero del Cavallino Rampante mentre osserva le classifiche iridate. Si poteva fare di più? Decisamente. Era possibile riuscirci? Senza dubbio. Vasseur non perde la speranza però, come sembrano suggerire le sue dichiarazioni. In effetti il mondiale costruttori dista “solo” 39 punti, in questo momento. Un divario non impossibile da colmare.
Questo gap potrebbe essere colmato, specie considerando il calo di prestazioni della Red Bull, che sembra incapace di reagire. Tuttavia, è la McLaren che rappresenta il vero avversario in questa sfida. Sebbene le vetture color papaya siano il punto di riferimento in griglia, eppure, il team di Woking, come la squadra di Milton Keynes per motivi diversi, fatica a ottimizzare i risultati e spreca molte occasioni. Inoltre, la situazione all’interno della scuderia inglese sembra prendere una brutta piega, con un “gioco al massacro” contro Norris che è difficile da spiegare. Lando non sta attraversando un momento facile e, invece di ricevere il giusto supporto per battere Max, si trova a dover fronteggiare una lotta serrata, come dimostrato dall’attacco aggressivo di Piastri alla Roggia.
La Ferrari spera di approfittare di questa situazione, ma resta da capire se il tanto desiderato successo sia davvero un obiettivo raggiungibile. Una cosa è certa: il cambio di passo dopo la pausa estiva è stato significativo, con un’importante svolta mentale che ha permesso di uscire da una situazione tecnica ormai stagnante. L’accelerazione voluta da Vasseur nello sviluppo della vettura è evidente, con l’introduzione di un nuovo fondo che ha migliorato il carico aerodinamico e la stabilità della SF-24. Sebbene sia necessario attendere ulteriori conferme nei prossimi round della stagione, a Monza queste modifiche hanno portato una ventata di freschezza nelle prestazioni della rossa. Dopo la vittoria di ieri, la gestione sportiva è già concentrata su Baku, con l’obiettivo di ripetersi.
F1, GP Monza: Ferrari studia la gomma Hard al simulatore e sfodera la strategia vincente
In F1 la strategia è fondamentale. Un esempio lampante è stata la gara di ieri, dove la Ferrari è riuscita a superare la McLaren pur non avendo lo stesso livello di competitività della MCL38. È doveroso sottolineare che, almeno al GranPremio di Monza, il divario tra le due vetture non era così ampio. Tuttavia una differenza prestazionale esisteva. Lo spirito del team non si è affievolito e non si è fatto “imbruttire” dalla delusione per le qualifiche che di fatto era difficile da digerire. Le condizioni erano favorevoli per mettere in atto uno “scherzetto” alla scuderia di Woking, supportati dal calore dei tifosi che ha giocato un ruolo indispensabile nella giocata vincente della rossa.
Il successo della Ferrari non è frutto del caso. Il team principal tralascino lo ha confermato indirettamente al termine della corsa. Il sempre ilare Fred non ha rivelato come la squadra abbia pianificato e realizzato questa piccola impresa sportiva che ha permesso a Charles Leclerc di tagliare il traguardo per primo a bordo della sua SF-24. Per capire meglio, dobbiamo tornare alle prove libere del venerdì. Come sempre, durante le Fp2, le scuderie testano le vetture con alto quantitativo di carburante. Mossa necessaria per valutare il ritmo gara e il degrado delle gomme. La Ferrari ha intenzionalmente stressato gli pneumatici per valutare l’effetto negativo del graining.
Di conseguenza, nella seconda parte dello stint il consumo delle mescole è apparso eccessivo. Scenario che ha suscitato preoccupazione tra i tifosi che temevano per la tenuta in gara della rossa dopo una qualifica non perfetta. La mossa della Ferrari aveva un preciso obiettivo, però: collezionare dati estremi per avere un quadro della situazione il più vicino possibile alla realtà. Durante la notte, tale scenario è stato simulato nel contesto ipotetico all’interno della gestione sportiva. Ore di lavoro con l’hardware “driver-in-the-loop” hanno prodotto un risultato inatteso: la strategia a una sosta era possibile, a patto che fossero rispettati determinati fattori.
Il “ragno” (il simulatore a Maranello) ha offerto alla Ferrari tutte le informazioni necessarie per attuare la strategia. Il piano, denominato “Plan C”, è stato deciso la domenica mattina durante il consueto briefing pre-gara. Per rendere effettiva questa strategia erano imprescindibili vari fattori, tra cui una precisa gestione della vettura da parte dei piloti. Questo ha richiesto uno stile di guida mirato a ottimizzare i punti di forza della monoposto e al medesimo tempo minimizzare quelli deboli, sfruttando al massimo la velocità di punta, ottenuta con un carico aerodinamico inferiore a quello ottimale per il circuito di Monza. Dietro al volante della Ferrari, i piloti hanno a disposizione diversi “toggle”.
Parliamo delle levette per gestire impostazioni come il brake shaping/balance e il differenziale a centro curva, utile a sistemare la rotazione della vettura. Queste configurazioni sono pre-impostate per i diversi settori della pista e vengono attivate manualmente . Leclerc ha utilizzato queste mappature alla perfezione, adottando un particolare stile di guida in diverse curve per non sovraccaricare le gomme e mantenere gli pneumatici nella finestra di esercizio ideale. Anche Sainz ha seguito la strategia, ma nel suo caso la prima sosta ritardata ha compromesso il piano. Un errore che gli è costato circa 8 secondi di “race time” e ha precluso un arrivo a podio al pilota spagnolo.
Il merito di questo trionfo va condiviso tra Leclerc, splendido interprete di una strategia vincente, e tutto il team, che ha creduto fortemente nel piano nonostante i problemi in qualifica lasciassero presagire una vittoria “comoda” della McLaren. La Ferrari esce da Monza con nuove certezze. Restano ancora otto gare nel mondiale, con molti punti in palio. a voglia di continuare a sviluppare la SF-24 è palpabile. In questo contesto, sarà molto utile l’esperienza di Loic Serra, ex tecnico Mercedes ed esperto di pneumatici. Il suo contributo si è già visto, e non è affatto un caso che dopo la pausa estiva la rossa abbia costruito i suoi successi sulla gestione degli pneumatici.