Dopo due settimane di sosta, finalmente le vetture di F1 tornano in pista. Domenica si correrà il GP Olanda, tredicesima prova del Mondiale 2023 e prima gara della seconda metà della stagione. Piloti e team, dopo due settimane di inattività nelle quali è stato possibile ricaricare le pile, scalderanno i motori sul tracciato di Zandvoort e la Red Bull, come da clichè, parte da favorita.
Il team di Milton Keynes ha vinto tutte le gare in programma quest’anno e, con entrambi i titoli iridati praticamente in mano (data la penuria di rivali), la scuderia austriaca si è posta come obiettivo quello di vincere tutte le gare della stagione. Qualcosa che, in oltre settant’anni di storia, non è mai riuscito a nessuno.
Indice
Come si presenta la Ferrari all’appuntamento
Differente, invece, la situazione in casa Ferrari. Dopo un 2022, dove almeno nella prima parte del campionato, era sembrata poter competere con la Red Bull per il Mondiale, nessuno si sarebbe atteso una stagione così complessa per il Cavallino Rampante.
Dopo dodici gare, Leclerc e Sainz occupano rispettivamente la quinta e la settima posizione nella classifica piloti e il monegasco è stato l’unico capace di regalare alla Ferrari gli unici tre podi dell’anno. Un bottino nettamente al di sotto delle aspettative.
Non possiamo dire che a Maranello non si stia lavorando per risollevare la stagione. Il podio ottenuto da Leclerc a Spa è servito come iniezione di fiducia per tutto l’ambiente che non ha alcuna intenzione di arrendersi. L’obiettivo della Ferrari è il secondo posto nel campionato Costruttori (sono dietro alla Mercedes di appena 56 punti) e, almeno fino al GP degli Stati Uniti, si continueranno ad apportare aggiornamenti sul progetto iniziale della SF-23.
Dopo i primi upgrades di Spa, qualche novità si vedrà sia in Olanda ma soprattutto a Monza, gara di casa per il Cavallino Rampante. In quel di Maranello si sta lavorando duramente per migliorare la velocità, uno dei punti deboli della SF-23, di fondamentale importanza in tracciati rapidissimi come quello brianzolo, ma anche come qui, a Zandvoort, grazie al lungo rettilineo di partenza, caratterizzato da una sopraelevata, e al velocissimo tratto tra la curva 4 e la 8.
Leclerc vuole il rinnovo
Nonostante la Ferrari non stia vivendo il suo periodo migliore, la line-up 2024 del Cavallino Rampante è confermata con la presenza di Sainz e Leclerc. Anche se il futuro dei piloti della Rossa è spesso oggetto di intense speculazioni.
I due alfieri della Rossa vogliono lottare per il titolo (e nel momento in cui la Ferrari potrà definirsi una vettura competitiva sarà un nodo sgradevole che a Maranello dovranno sciogliere) e Mercedes, McLaren e Audi sono state indicate come “potenziali punti di arrivo” per una sfida nel caso in cui decidano di cambiare colore della casacca.
Ma tra il monegasco e lo spagnolo quello maggiormente assediato dai rumors è Leclerc. Il contratto che lega il pilota #16 alla Ferrari scadrà a termine della stagione 2024 e, per il momento, non c’è alcuna fretta da entrambi le parti per siglare un rinnovo (nonostante Leclerc abbia più volte lasciato intendere di desiderare di continuare con la Ferrari).
Se secondo i ben informati il 25enne avrebbe già firmato un contratto 2+3 condito da una sostanziosa remunerazione economica, il futuro di Sainz sembra essere sempre più lontano dal Cavallino Rampante.
Nonostante si sia parlato di Norris, che leverei dalla rosa dei candidati solo per le ambizioni agonistiche, forse il nome migliore potrebbe essere quello di Ricciardo, che pagherebbe oro per trovare una soluzione migliore rispetto all’attuale AlphaTauri. Anche se, con cadenza regolare (e permettetemi, Vasseur non fa niente per evitare speculazioni in tal senso) si ripresenta la possibilità di vedere Hamilton correre per la Ferrari. Un sogno per alcuni, un incubo per altri.
Tornando un attimo su Leclerc, possiamo affermare come il monegasco abbia professato, più volte, amore eterno al Cavallino Rampante. Ma se la scuderia italiana non riuscirà a interpretare i regolamenti nel migliore dei modi (o tenere il passo degli avversari in chiave aggiornamenti), questo attaccamento alla Ferrari potrebbe essere anche la rovina di Leclerc. Come nelle migliori storie d’amore.
Il circuito
Il circuito di Zandvoort, che prende il nome dall’omonima cittadina, ospita il GP Olanda, tredicesima prova del Mondiale 2023 di F1. In pochi sanno che proprio Zandvoort, nonostante il suo passato automobilistico, è una delle mete preferite degli olandesi essendo una città di mare che si affaccia sulla costa del Mare del Nord.
Commissionato nel 1939 ma completato solo nel 1948 a causa dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, nel 1952 ospitò per la prima volta una gara di F1. In quell’occasione a salire sul gradino più alto del podio su Alberto Ascari su Ferrari e infatti, proprio sulla pista di Zandvoort il Cavallino Rampante conta la bellezza di otto successi, l’ultimo ottenuto da Arnoux nel 1983.
Il circuito che misura 4.259 metri è un tracciato “old style” che grazie alla presenza di curve, tratti ad alta e a bassa percorrenza esalta le vetture di F1 che dispongono di grande grip meccanico.
Nel corso degli anni il tracciato è stato modificato in svariate occasioni per motivi di sicurezza. Nel 2018, a seguito dell’annuncio del ritorno in calendario della gara, è stato necessario un restyling alla pista. I lavori di ammodernamento furono affidati a un’azienda 100% italiana, la Dromo, che ha effettuato le modifiche alla pista in conformità agli standard di sicurezza imposti dalla FIA. Nello specifico, i tratti che furono maggiormente toccati dal restyling hanno riguardato l’ultima curva, diventata una sopraelevata, la posa del nuovo asfalto e migliorie apportate a strutture e servizi.
I tassisti minacciano il GP Olanda
Da quando l’appuntamento dei Paesi Bassi è tornato a essere punto fermo del campionato di F1, non c’è stata una sola edizione circondata da polemiche. Per non essere da meno, nel 2023, a creare scompiglio nel fine settimana della corsa, potrebbero essere i tassisti locali che, in quei giorni, non potranno lavorare in quella zona. Ovviamente una decisione di questo tipo ha destato scalpore nei tassisti dato che, trattandosi di un evento che prevede più di cento mila persone, molte di queste potrebbero avere necessità di avvalersi di questo servizio.
Negli anni passati una polemica di questo tipo era già stata affrontata e si era riuscita ad aggirare grazie al rilascio di pass speciali per accedere alle aree della pista. Quest’anno, invece, solo un limitatissimo numero di taxi ha ricevuto il via libera, giusto per permettere allo staff dei vari team e similari di accedere alla struttura.
Ciò ha portato i tassisti a chiedere una soluzione al comune di Zandvoort e all’organizzazione del GP Olanda. Ma, se non si troverà un’intesa, è possibile che vengano prese misure estreme di protesta come ad esempio il blocco delle strade di accesso al circuito.
Verstappen a Zandvoort con un casco speciale
Il pilota olandese prenderà parte alla gara di casa con un casco celebrativo. Pochi sanno che Verstappen possiede sia la nazionalità belga sia quella olandese dato che, nonostante sia nato in Belgio, all’età di nove anni, a seguito del divorzio dei suoi genitori, è andato a vivere con il padre in Olanda.
L’attuale campione del mondo in carica, leader incontrastato della stagione 2023 di F1, per la gara di Zandvoort scenderà in pista con un casco che intenzione di omaggiare la terra che lo ha ospitato per la maggior parte della sua vita. Anche se il disegno rimarrà uguale a quello visto in occasione dei primi dodici GP dell’anno, a cambiare saranno i colori che per tonalità riprenderanno quelli della bandiera olandese. Il vessillo dei Paesi Bassi, infatti, farà da sfondo all’immagine del volto del leone, che da sempre caratterizza il casco del pilota Red Bull.