La prima sessione di prove libere del Gran Premio d’Olanda è stata disturbata dalla pioggia. L’asfalto era bagnato e un forte vento dal quadrante sud-ovest limitava il rendimento aerodinamico delle vetture. Fortunatamente, circa 20 minuti più tardi, le condizioni meteo sono migliorate nettamente. Terminate le precipitazioni, ha fatto capolino il sole, un fattore che, insieme alla circolazione delle monoposto, ha asciugato il tracciato. Nella parte centrale delle Fp1, la Ferrari ha calcato l’asfalto con le gomme intermedie. Un buon test effettuato principalmente da Charles Leclerc. Il monegasco ha mostrato una buona messa a punto di base, poi confermata nel run successivo con gli pneumatici a banda gialla, le Pirelli medie per intenderci.
I primi commenti sulle SF-24, nonostante le condizioni lontane dall’ideale, hanno comunque fornito alcune indicazioni interessanti. Anche sull’asciutto, di fatti, la Ferrari ha mostrato un bilanciamento sufficiente per completare il programma di lavoro in modo corretto. Più precisamente, le rosse hanno evidenziato un leggero sottosterzo in fase di ingresso curva, un aspetto “favorito” dai vari banking presenti sul tracciato situato a pochi chilometri da Amsterdam. Raggiungere l’apice delle curve non era sempre facile, e in fase di uscita la carenza di rotazione si trasformava in sovrasterzo. Questa è la primissima analisi, in attesa di commentare le prestazioni della rossa nelle Fp2.
C’è un altro fattore interessante che vale la pena menzionare per concludere il discorso sulle prime libere. Ferrari ha deliberatamente scelto di non testare la vettura in configurazione da “giro secco”. I tempi non erano la priorità; l’obiettivo era piuttosto raccogliere il maggior numero possibile di dati relativi al set-up studiato al simulatore driver-in-the-loop, per verificare se il livello di carico scelto sull’asse posteriore, peraltro inferiore a quello ottimale, potesse comunque fornire riscontri accettabili. La downforce è stata incrementata tramite una beam-wing più carica, poiché la specifica di ala adottata al retrotreno doveva tenere in conto la resistenza all’avanzamento.
Alla termine delle Fp1 non era possibile esprimere un giudizio tecnico preciso, poiché era necessario attendere riscontri più concreti. Possiamo fornire una notizia interessante però, non direttamente legata alle libere ma comunque rilevante: l’aggiornamento della galleria del vento. I lavori verranno presto completati per rendere questo strumento ancora più efficace. L’obiettivo è di metterlo in funzione già il prossimo mese, consentendo anche alla SF-24 di beneficiare di questa novità. Naturalmente, il suo utilizzo sarà fondamentale per la SF-25, progetto 667, sul quale tra qualche mese si concentrerà il massimo sforzo per produrre una vettura in grado di competere per il titolo mondiale.
F1, Ferrari lavora per centrare il setup della SF-24
La seconda sessione di prove libere non è affatto semplice da decifrare, soprattutto per quanto riguarda il rendimento delle Ferrari. In primo luogo, un dato: Sainz, dopo il suo primo run con le gomme Medium, durante il quale non ha certo brillato, non è riuscito nemmeno a testare la vettura con le Pirelli a banda rossa. Lo spagnolo ha lavorato intensamente per testare al meglio la messa a punto della monoposto italiana e, con l’aiuto del suo ingegnere di pista, Riccardo Adami, ha cercato di capire come migliorare il rendimento della rossa. È stato un lavoro assai complicato, poiché alcuni limiti della Ferrari sono emersi quando si è iniziato a fare sul serio.
Inoltre, come “ciliegina sulla torta”, a metà sessione, la vettura numero 55 ha sofferto un problema di affidabilità. Si è verificato un guasto nella parte posteriore dell’auto, dove i meccanici del Cavallino Rampante hanno lavorato duramente. Purtroppo, l’inconveniente non era risolvibile in tempi brevi, e la sessione del futuro pilota della Williams si è conclusa i maniera assai amara. Sembra trattarsi di un guasto meccanico alla trasmissione della SF-24, che dovrà essere verificato nelle prossime ore per valutare l’entità del danno e se alcune parti della vettura dovranno essere sostituite. Una brutta tegola per la Ferrari, che, già in difficoltà, ha subito un ulteriore rallentamento.
A livello tecnico, ci sono diversi argomenti da affrontare. Il team di Maranello ha completamente trascurato le prove con alto quantitativo di carburante. Non è stato effettuato nemmeno un mini run per testare le performance della rossa con il serbatoio pieno. Le ragioni sono essenzialmente due. La prima riguarda una scelta ben precisa effettuata nei giorni scorsi e, in parte, già svelata dallo stesso Frederic Vasseur. La storica scuderia italiana ha deciso di puntare tutto sulla qualifica. Questa decisione è stata presa perché sorpassare a Zandvoort è davvero complicato e partire il più in alto possibile in classifica rappresenta una sorta di garanzia per il piazzamento finale.
La seconda motivazione per cui Ferrari ha deciso di concentrarsi sul giro secco riguarda la messa a punto della rossa. Se nelle Fp1 l’assetto di base sembrava una buona partenza, nella seconda sessione non è arrivata la conferma attesa sulla bontà del lavoro svolto al simulatore. Per questo motivo, negli ultimi 15 minuti delle Fp2, sempre con gomme Mediumusate, il monegasco ha eseguito una serie di tentativi veloci, intervallati dalle solite tornate di cool down. L’obiettivo era raccogliere quanti più dati possibili sulla rossa con la stessa configurazione, dopo aver apportato delle modifiche alla messa a punto. Charles ha svolto questo lavoro con grande perizia.
In radio non sono arrivati particolari commenti, solo le classiche comunicazioni interne. Passiamo ora all’handling della Ferrari per cercare di comprendere i difetti emersi durante le prove libere del pomeriggio olandese. La SF-24 ha mostrato un certo grado di sottosterzo in ingresso curva, amplificato dal layout del tracciato che prevede parecchi bankingche favoriscono questo effetto. In fase di uscita, invece, il sovrasterzo si è manifestato con insistenza, soprattutto nei tratti più guidati e alle basse velocità del secondo settore. La rossa ha scelto un setup sospensivo più rigido per aiutare il fondo nella generazione del carico, ma questa decisione non sembra aver dato i risultati sperati a livello cronometrico.
Proprio in queste ore si sta svolgendo l’analisi tecnica sui dati raccolti. L’obiettivo resta lo stesso: migliorare il rendimento dell’auto in base alle esigenze. Purtroppo la Ferrari deve gestire alcune mancanze oramai ataviche del progetto 676, come la resistenza all’avanzamento e la produzione del carico tramite il fondo, che non può essere sfruttata appieno a causa del pompaggio aerodinamico che si innesca a determinate altezze da terra. Non ci resta che attenere la giornata di domani per sapere qualcosa di più, considerando che il weekend potrebbe ancora offrire spunti interessanti per la Ferrari, anche per via della probabile pioggia nella sessione classificatoria.