Ferrari non si arrende: alla ricerca della svolta in Ungheria

Archiviata la vittoria di Hamilton a Silverstone, la F1 torna in pista all'Hungaroring per il GP Ungheria, dodicesima prova del Mondiale 2024. La Ferrari spera nel colpo di coda

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Eleonora Ottonello

esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Pubblicato: 17 Luglio 2024 16:02

Sono trascorse appena due settimane dal GP di Gran Bretagna che il Circus della F1 si sposta all’Hungaroring per il GP Ungheria, 13esima gara del Mondiale 2024. Sul tracciato magiaro si corre una delle tappe più caratteristiche e calde (soprattutto per via delle temperature) dell’estate, la penultima prima della pausa estiva che si prenderà il Circus.

I nostalgici della F1 sicuramente hanno ancor impresso negli occhi la vittoria di Lewis Hamilton a Silverstone. Un ritorno sul gradino più alto del podio per il pilota inglese che, a distanza di quasi due anni dall’ultima vittoria e dopo varie speculazioni sulla sua fame agonistica, ha dimostrato di avere ancora le carte in regola giuste per lottare per le posizioni che contano.

Se la McLaren continua a essere l’osservata speciale del campionato, nonostante tra tutti i top team appare quello più in difficoltà a concretizzare la vittoria, la Red Bull finalmente è tornata a fare parte della cerchia degli “umani”. Max Verstappen è la vera forza del team di Milton Keynes e non ci vuole un genio a capirlo, guardando cosa sta riuscendo a portare a casa Perez.

Il GP Ungheria, di suo, non ha quasi mai sorriso alla Ferrari sebbene il Cavallino Rampante sia la scuderia capace di conquistare più punti nell’arco della storia di questa gara. E tenendo conto dell’attuale situazione della Rossa, sembra impossibile che la SF24 possa tornare alla vittoria proprio all’Hungaroring.

Ferrari: fondamentale ripartire

Se a inizio anno mi avessero detto di dover parlare della Ferrari come della quarta forza del Mondiale, mi sarebbe scappata una grossa risata. Il campionato 2024 del Cavallino Rampante era cominciato col piglio giusto. Unica anti-Red Bull della griglia di partenza, capace di vincere con entrambi i piloti. Poi hanno cominciato a debuttare sulla SF24 i primi aggiornamenti e si è fatto buio in quel di Maranello.

Nessuno sperava veramente che la Ferrari potesse strappare alla Red Bull il titolo 2024, ma un netto avvicinamento alla RB20 era più che auspicabile. Proprio il GP Monaco, dove a salire sul gradino più alto del podio fu Leclerc, avrebbe dovuto dare l’avvio ufficiale per un campionato da protagonista alla Ferrari. E invece, proprio dopo la gara nel Principato sono cominciate le difficoltà.

C’è chi insinua che forse la vittoria di Montecarlo abbia dato troppe e vane speranze agli uomini del Cavallino. Ma qui la questione è che gli aggiornamenti fatti debuttare sulla vettura italiana non hanno funzionato, tanto che a Silverstone, la Ferrari è tornata al pacchetto iniziale. I fatti dicono che se McLaren e Mercedes hanno portato soluzioni capaci di recuperare quasi tutto il gap dalla Red Bull, alla Ferrari dal mese di giugno non ne è andata una per il verso giusto. Che sia un upgrade sbagliato, un errore di strategia del muretto o di guida da parte dei piloti. I rivali stanno svolgendo un lavoro migliore rispetto a quello della Ferrari, sotto tanti punti di vista.

Ma questo non è il momento per arrendersi per la Ferrari. Se pensiamo al fatto che la McLaren ha, forse, superato la Red Bull a livello di prestazione e che la Mercedes a inizio anno lottava con Aston Martin, a centro classifica, mentre ora ha vinto gli ultimi due GP, per il Cavallino Rampante non è tutto perso. In Ungheria, infatti, potrebbe riaccendersi un barlume di speranza per la Rossa e per i suoi piloti.

McLaren illegale?

Come se il caldo che sta cominciando a farsi sentire su buona parte dell’Europa non fosse già abbastanza, questo GP Ungheria potrebbe essere più “bollente” del previsto per la McLaren. Il miglioramento che ha mostrato la MCL38 dal GP Miami in avanti, ossia da quando il team di Woking ha fatto debuttare sulla propria monoposto il primo e importante pacchetto di aggiornamenti, ha lasciato tutti senza parole.

Gara dopo gara la McLaren si è presa di diritto il titolo di anti-Red Bull. I podi di Norris e Piastri ne sono una conferma, tanto da essere considerata perfino migliore della RB20. Nonostante gli 84 punti di distacco tra il pilota inglese della McLaren e Max Verstappen in campionato ma con ancora dodici gare da disputare, in Red Bull non possono sicuramente dormire sonni tranquilli.

Le prime richieste di chiarimento da parte della scuderia austro-inglese sono state inoltrate alla FIA dopo il GP Imola, dove a finire nell’occhio del ciclone erano state le ali anteriori considerate eccessivamente flessibili. Ora, alle porte del GP Ungheria, nel mirino è finito il sistema di raffreddamento dell’impianto frenante della McLaren.
Secondo quanto osservato dagli uomini della Red Bull, sarebbero stati rilevati alcuni fori vicino ai dischi freno anteriori e posteriori della MCL38 non consentiti dal regolamento (si possono sfruttare solo nella giornata del venerdì per raccogliere dati), per lo meno in occasione delle sessioni del sabato e della domenica.

Queste aperture, infatti, dovrebbero essere chiusi a partire da sabato mattina e fino al termine del fine settimana di gara. Ma secondo quanto osservato dalla Red Bull la McLaren avrebbe lasciato aperto questi fori in occasione di alcune gare e solamente in Austria e a Silverstone sarebbero stati serrati con del nastro adesivo.

Se a Miami, Imola e Barcellona effettivamente la MCL38 con pneumatici vecchi si è mostrata più competitiva rispetto alla Red Bull, nelle ultime due gare, vinte dalla Mercedes, il vantaggio del team di Woking su coperture vecchie è risultato meno lampante rispetto al GP precedenti. “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina”. Forse, la McLaren ha effettivamente trovato un vantaggio grazie a quelle fessure.

Antonelli vicino al debutto in Mercedes?

Oltre a Bearman che correrà per la Haas nel 2025, la F1 potrebbe avere un altro rookie sulla griglia di partenza della stagione 2025. Il fortunato potrebbe essere Andrea Kimi Antonelli. Il pilota italiano, attualmente impegnato in F2, potrebbe correre o al volante della Williams o direttamente sulla Mercedes, come compagno di squadra di George Russell.

Messo sotto contratto dalla scuderia tedesca quando aveva appena undici anni, non sembra essere un caso che la FIA abbia deciso di rivedere la regola introdotta dopo il debutto di Verstappen, che impedisce di guidare in monoposto di F1 a chi ha meno di diciotto anni. Grazie a questa rettifica Antonelli potrebbe disputare le prove libere di qualche GP o perfino prendere il posto di Sargeant in Williams, già in questo 2024, nel caso in cui il pilota americano continui a non soddisfare i vertici del team inglese.

L’Hungaroring omaggia Senna

Nonostante siano passati oltre due mesi dall’anniversario della morte di Ayrton Senna, gli omaggi per il compianto pilota brasiliano non si sono di certo fermati. Gli organizzatori del GP Ungheria, infatti, hanno preso la decisione di colorare di verde e giallo (i colori della bandiera brasiliana per l’appunto) i cordoli del secondo settore del tracciato.

La scelta non è stata casuale. La parte designata per omaggiare Senna, che ad oggi viene considerato probabilmente come il pilota più forte della massima serie automobilistica, infatti, è una sezione particolarmente tecnica e ricca di curve difficili per assi del volante e monoposto.

Non solo i cordoli. Anche il premio che verrà assegnato ai primi tre classificati della gara è stato rivisto in chiave “verdeoro”. Per il GP Ungheria, tradizionalmente la coppa che viene consegnata al piloti che salgono sul podio viene realizzata dall’azienda magiara Herendi, leader nella produzione di manufatti in ceramica.

Rispetto alle stagioni passate dove il colore presente in maggioranza sul trofeo era il rosso, quest’anno è stato sostituito dal verde. Anche in questo caso si sta parlando di una delle tinte che ritroviamo sulla bandiera ungherese. Un modo, forse, per mantenere una certa continuità coi trofei creati per le gare degli anni passati.