A Milton Keynes, il due volte campione del mondo di Formula 1 Max Verstappen, a scuola dal maestro del drifting “Mad” Mike Whiddett. I due hanno trascorso una giornata in pista per far approfondire a Max l’arte del derapare. Nella pista del quartier generale Red Bull, una prova di nervi e concentrazione, a bordo dell’auto da drift Madbul Mazda RX-7 da 600 CV. Un mezzo totalmente contrastante con la sua solita monoposto da F1.
Il pilota ha così condiviso la volontà di perfezionare al massimo la propria tecnica di guida. Il tutto nonostante l’attuale primo posto nella classifica piloti e le dieci vittorie in questa stagione di F1. Le ultime otto sono state consecutive e con il ritorno dalla pausa estiva, potrebbe arrivare la nona, quella più importante. Vincere sul tracciato di casa del GP d’Olanda vorrà dire superare il record di vittorie consecutive, stabilito nella stagione 2013 e ancora appartenente al suo predecessore in Red Bull, Sebastian Vettel.
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Una giornata speciale a Milton Keynes
Sulla pista londinese di Milton Keynes, Max Verstappen ha vissuto una giornata intensa e ricca di emozioni. Era la sua prima uscita in assoluto su di una vera e propria auto da drifting. Sotto l’attenta ed esperta regia di “Mad Mike”, con i pneumatici fumanti ad alte velocità, il pilota è stato coinvolto in manovre a figura di otto e rapidi cambi direzionali noti come “Scandi Flick“. Manovre specifiche caratteristiche dei piloti scandinavi prevalentemente nelle gare su ghiaccio e nei rally.
In tali manovre si induce il sovrasterzo utilizzando il trasferimento del peso nel veicolo in curva, riducendo contemporaneamente la velocità. Grande attesa e divertimento anche per la più scenografica manovra “Horner Corner“, ovvero dieci cartonati del suo team principal di F1 Christian Horner, disposti sull’asfalto in un semicerchio. Ogni cartonato in pista, aveva stampata una mano enorme che avrebbe dovuto battere il cinque con il retro dell’auto di Verstappen. Nel complesso una prova superata in modo ottimale, anche se l’ultima mano ha riservato una sopresa, è finita schiacciata dalla parte posteriore della Mazda.
L’adrenalina si è comunque fatta sentire, il pilota nelle dichiarazioni rilasciate ad alcuni tabloid inglesi ha rivelato di essere tornato adolescente e di aver provato sensazioni simili a quelle di inizio carriera. “Non appena il motore si è avviato e ho iniziato a derapare con le ruote che giravano, sono entrato nella mia zona naturale dove stavo trovando i limiti della macchina, come faccio in F1. Ho sentito la stessa scarica di adrenalina e il mio istinto ha preso il sopravvento“, il commento del pilota olandese tramite il portale Red Bull. I due protagonisti della giornata hanno concluso la lezione salutandosi con l’intento di riprovare il tutto sulla monoposto del numero uno.
Il mondo del drifting
Il drifting è come una piroetta sull’asfalto, una serie di movimenti che accarezzano il manto stradale. “È come un balletto estremo su quattro ruote” secondo lo stesso Mike Whiddett. I piloti fanno deliberatamente scivolare le loro vetture sulla pista come non ci fosse nessun tipo di attrito. Il tutto facilitato dal fatto che le auto usate si affidano a uno speciale differenziale che distribuisce e bilancia la potenza tra l’asse anteriore e quello posteriore.
Rigorosamente senza ABS o TCS, Verstappen non poteva non avere un maestro migliore di Mike Whiddett. Un veterano del settore sia negli Stati Uniti che in Giappone. Come sport motoristico infatti, il drifting vanta una storia di tutto rispetto già risalente agli anni cinquanta. Nell’opinione pubblica invece si è diffuso soprattutto con l’avvento della serie cult di film del tipo “The Fast and The Furious“. Altrettanto numerosi sono i campionati che si tengono annualmente in tutto il mondo, il più prestigioso è il Drift Masters European Championship (DMEC). Ricordiamo che il drifting come sport è riservato esclusivamente alla pista, è vietato praticarlo su strade pubbliche.
Passione sim racing
Tra tutti i mezzi per perfezionare e spingere in avanti la sua tecnica su pista, oltre al drifting, Verstappen ha un debole per il sim racing. In quest’ultimo, intravede la possibilità di carriera per molti futuri sim racers che non potrebbero mai permettersi gli elevati costi per prepararsi al professionismo. Si stimano nel mondo oltre 20 milioni di piloti nel genere.
Attualmente Max Verstappen ha già partnership avviate nel mondo del gaming con il noto pubblisher EA Sports ed è direttamente coinvolto nel team esports Redline. Un team multinazionale, proveniente da Stati Uniti, Europa e Asia che compete già da diversi anni nel più alto livello di sim racing. Tra le manifestazioni che vedono regolarmente la presenza del suo team: Le Mans Virtual Series, la Porsche Supercup Esports Series, IMSA Esports e Gran Turismo Sport. Il team, come facilmente intuibile dalla presenza di Verstappen, è anche uno di quelli di maggior successo di tutti i tempi e in più titoli.