McLaren sembra non credere sino in fondo nelle proprie potenzialità. Nonostante il livello raggiunto, il team di Woking si accontenta del momento senza comprendere appieno un fatto fondamentale: la MCL38 è una vettura da titolo. Tuttavia, i protagonisti sembrano minimizzare questa realtà. A sostegno di questa tesi, alcune dichiarazioni di Andrea Stella risultano significative. L’ingegnere di Orvieto ha mostrato un atteggiamento arrendevole di fronte ai media, specialmente dopo il Gran Premio del Belgio, definendosi soddisfatto del podio raggiunto, nonostante la gara sia stata letteralmente gettata al vento. Questo punto di vista potrebbe andare bene per una scuderia che lotta nel midfield, ma non certo per un team che dispone della migliore vettura.
C’è un altro aspetto importante da considerare: Verstappen a Spa-Francorchamps partiva dall’undicesima posizione a causa di una penalità inflitta dagli steward per la sostituzione del motore a combustione interna. Questa era un’occasione d’oro per McLaren che poteva siglare una doppietta e recuperare punti preziosi in entrambe le classifiche iridate. E invece il talento di Hasselt è riuscito addirittura ad aumentare il suo vantaggio su Norris. Un weekend che pertanto va giudicato pessimo sotto il profilo dei risultati. Contesto che apre a diverse riflessioni. La prima, e forse la più significativa, riguarda lo stato mentale della scuderia. La mancanza di abitudine alla vittoria è evidente, e sembra che il team britannico non sappia come gestire certe situazioni.
In F1 le strategie sono fondamentali, e non si limitano solo alla gara. Un fine settimana si costruisce sin dal venerdì, e il primo tassello importante per puntare alla vittoria si pone il sabato durante la qualifica. In Belgio le due MCL38 hanno sottoperformato. Una prestazione non all’altezza, inizialmente attribuita alla difficoltà nel gestire il ciclo di isteresi delle gomme. Con un asfalto bagnato e condizioni climatiche avverse, la Ferrari di Leclerc è riuscita a ottenere un gran giro, Hamilton si è piazzato a meno di un decimo dal monegasco, mentre le due McLaren non sono andate oltre il quarto e quinto posto.
Analizzando i dati, si comprende l’errore: McLaren ha sbagliato la costruzione del giro in qualifica. Nel primo settore le performance erano buone anche nell’ultima parte della qualifica. Al contrario il rendimento nel secondo settore, quello più tecnico e guidato per intenderci, si è visto un chiaro approccio limitante. Solo nel T2 le vetture inglesi hanno perso ben 6 decimi dalla vetta. Troppo. Anche nel T3 le monoposto color papaya hanno mostrato difficoltà: fase di trazione e cambi di direzione. Scarsa produttività dei piloti che non sono stati in grado di gestire la vettura e una strategia deificata da parte della squadra. Doveva e sopratutto poteva andare meglio.
F1, McLaren ha finalmente riconosciuto il proprio potenziale tecnico
McLaren ha bisogno di una sonora sveglia. Un messaggio severo ma necessario, poiché perdere l’opportunità di battere una Red Bull in difficoltà non è accettabile. Le MCL38 valgono molto di più di quanto mostrato sino ad ora. Dall’arrivo del nuovo pacchetto di aggiornamenti al Gran Premio di Imola, la McLaren ha avuto la miglior vettura in griglia. Una monoposto capace di adattarsi a qualsiasi tipo di tracciato grazie a una finestra di messa a punto molto grande e duttile. Da allora sono andate in archivio ben otto gare, nelle quali è arrivata la sola vittoria in Ungheria. Davvero troppo poco.
Red Bull è preoccupata perché ha riconosciuto da tempo il grande valore della McLaren. Lo stesso Verstappen lo ha ribadito in conferenza stampa. D’altra parte la pista recita questo: il livello tecnico delle vetture britanniche è eccellente, il migliore della categoria da quattro mesi a questa parte. In F1, l’esperienza è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi. Ci riferiamo a una consapevolezza si acquisisce sul campo con il tempo, pratica che finora è mancata. In Belgiola fragilità del team è emersa anche durante la corsa. Norris doveva essere il punto di riferimento, ma il ventiquattrenne originario di Bristol sta fallendo miseramente, oppresso dalla pressione.
Piastri sta facendo meglio. L’australiano, con un anno in meno sulle spalle mostra più maturità. Pur non essendo perfetto, ha sciorinato una concretezza superiore. Stella non si aspettava che i sorpassi in gara fossero così complicati, ma attribuire la colpa di queste difficoltà ai 65 metri in meno di zona DRS è poco credibile. Lando ha perso terreno in partenza e ha disputato una gara anonima, non supportata peraltro dalla strategia del team che di fatto è andato un po’ on confusione. Oscar ha invece mostrato il potenziale della MCL38 nell’ultimo stint, quando però era ormai troppo tardi. Il set-up ha funzionato molto bene durante la gara, ma restare bloccati dietro altri piloti ha compromesso la performancedella McLaren sconfitta da una Mercedes in versione stellare.
F1, McLaren cambia strategia su aggiornamenti e approccio al weekend
Dieci gare alla fine. Tanti punti in palio e la possibilità di lottare al vertice. McLaren proverà a crederci più di quanto fatto sino ad ora. Diversamente dalle altre scuderie il team inglese ha portato avanti una chiara politica sugli update. Un approccio diverso che possiamo riassumere così: meglio pochi ma buoni. Pacchetti più corposi studiati con precisione, nati dalle analisi sul campo. Troppo rischioso accelerare per poi produrre tante piccole novità che messe assieme potevano fare la differenza. Si rischiava di perdere il punto di lavoro dell’auto e smarrire la via corretta. Questa la filosofia che ha permesso al team di realizzare un balzo enorme dalla scorsa estate in poi.
Ora però è arrivato il momento di spingere. Il tempo stringe e per forza di cose serve un’accelerata. Per questo la McLaren ha deciso di cambiare due impostazioni. La prima riguarda, appunto, quella degli aggiornamenti. D’ora in poi si cercherà di profondere il massimo sforzo per “aggiustare” la MCL38. Questo significa che arriveranno diverse modifiche nell’arco delle gare future, di entità minore ma più continue. Quello che in gergo potremmo definire “fine tuning aero-meccanico” su una base ottima, per massimizzare il rendimento delle monoposto sempre e comunque. Zak Brown è d’accordo, Stella pure. Lo stesso vale per la coppia di giovani piloti.
L’altra sostanziale modifica riguarda l’approccio al fine settimana. Per vincere, bisogna accumulare punti. Ottimizzare il risultato della domenica sarà pertanto il target prefissato. Essere meno improntati alla qualifica non significa abbassare le prestazioni sul giro secco. Tuttavia, nella semplice costruzione della messa a punto, si cercherà di favorire il passo gara per ottenere un vantaggio. Le idee paiono chiare in tal senso. Il boss statunitense della McLaren non pensava di raggiungere il top prima del 2025. Farlo in anticipo ha in parte “spiazzato” la squadra. Durante la pausa si è lavorato duramente sull’aspetto mentale e organizzativo, per realizzare l’ultimo step, crescere e lottare per il titolo nei prossimi mesi.