Nonostante la pausa estiva, il campionato di F1 è nel bel mezzo della stagione. E, a differenza degli anni passati, il risultato di ogni gara è più incerto che mai. Di argomenti dei quali discutere ce ne sarebbero parecchi: dalla mancanza di competitività della Red Bull alla spaventosa ripresa di McLaren e Mercedes. Eppure, in queste settimane uno degli oggetti di maggiore discussione è quello del mercato piloti.
I team sono impegnati nelle factory, lontano da occhi indiscreti, a preparare la stagione 2025 dal punto di vista tecnico. Ma c’è anche chi sta lavorando negli uffici per definire la line-up piloti da schierare in pista. Se, almeno sulla carta, buona parte delle scuderie sembrano essere abbastanza tranquille sotto questo punto di vista, in F1 ci sono ancora 4 sedili liberi per il prossimo anno. E quello più ambito, manco farlo apposta, è quello della Mercedes.
Indice
Red Bull
Max Verstappen (contratto fino al 2028)
Sergio Perez (contratto fino al 2026)
Nonostante Sergio Perez abbia firmato un’estensione del suo contratto con la Red Bull valido fino al 2026, grazie allo stato di forma della RB20 e agli ottimi risultati portati a casa nella primissima parte di questa stagione (nei primi cinque GP, infatti, riuscì a salire ben quattro volte sul podio), a partire dalla gara di Imola la situazione del messicano si è complicata.
Dal GP di Cina Perez non è più salito sul podio, ha commesso una serie di errori da dilettante e il distacco sia in qualifica che in gara dal suo compagno di squadra è aumentato gara dopo gara. Dopo l’appuntamento di Spa, ultimo appuntamento prima della pausa estiva, il distacco in classifica piloti tra il messicano e Verstappen ammonta a 146 punti e la McLaren, nel Mondiale Costruttori, è distante dalla Red Bull di appena 42 lunghezze. La scuderia austro-inglese è diventata vulnerabile. Una situazione che nel quartier generale di Milton Keynes ritengono non accettabile.
Nonostante i rumors che volevano Perez già fuori dalla Red Bull al rientro dalla pausa estiva (a causa della grande differenza di punti con Verstappen), sembra che il messicano possa portare a termine la sua stagione ma non è scontato che Horner&Co. siano disposti a dargli la loro fiducia per ulteriori due anni.
Non ci sarebbe quindi da stupirsi se il prossimo anno vedessimo al posto di Perez il ritorno di Ricciardo o il debutto di Liam Lawson, gioiellino del Red Bull Junior Team che ha ben figurato nel 2023 a bordo della Racing Bulls, quando fu chiamato a sostituire l’infortunato australiano.
Eppure, quello riguardante il futuro di Perez non è l’unico grattacapo che si troverebbero ad affrontare in casa Red Bull.
Max Verstappen ha firmato un contratto con la scuderia austro-inglese valido fino al 2028 e questo vorrebbe dire, almeno sulla carta, che l’olandese dovrebbe rimanere stabilmente nel team di Milton Keynes almeno fino a quella data. Ma i fattori che hanno messo in crisi questo idillio non sono da sottovalutare: l’accusa di cattiva condotta contro Horner da parte di una dipendente, la partenza di Adrian Newey e, ultima ma non per importanza, la perdita di competitività della RB20.
Proprio tutte queste cose (che ricordiamo sono solo quelle visibili al grande pubblico) hanno portato a lasciar intendere che la permanenza dell’attuale Campione del Mondo di F1 in Red Bull non sia così scontata. E nel caso in cui l’olandese decidesse di lasciare, effettivamente, i “bibitari” non ci sarebbe da stupirsi se il primo a effettuare una mossa sia proprio Toto Wolff, boss della Mercedes, ancora alla ricerca di una pedina forte per provare a colmare il vuoto che lascerà Lewis Hamilton a fine anno.
Ferrari
Charles Leclerc (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Lewis Hamilton (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Quella formata da Leclerc e Hamilton è sicuramente, sulla carta, una delle più forti coppie (se non la più forte) che vedremo in pista il prossimo anno. Nel loro caso specifico, la forza del binomio non è solo sportiva ma anche commerciale.
Quando hanno iniziato a circolare le prime voci di un arrivo dell’inglese in Ferrari, all’inizio di quest’anno, non ci si è stupiti più di tanto. Hamilton è stato accostato al Cavallino Rampante in diverse occasioni ma, dopo due stagioni di delusioni con la Mercedes, il sette volte Campione del Mondo di F1 ha deciso che quello era il momento giusto per unire il suo nome a quello del team in assoluto più blasonato del Circus.
Hamilton, che andrà a prendere il posto di Sainz, quando varcherà la soglia della pista con la Ferrari avrà compiuto 40 anni. Ma, guardando soprattutto le ultime gare disputate (complice anche una ripresa della Mercedes), apparentemente non sembrano esserci segnali che potrebbero far pensare al fatto che Hamilton abbia scelto la Ferrari come porto sicuro per una “pensione d’oro”.
Anzi. La ritrovata competitività della W15 sembra aver riacceso quel fuoco negli occhi di Hamilton aprendo così la prospettiva che l’inglese sia passato al Cavallino Rampante non per fare “l’aiutante” di Leclerc.
Nel 2025 la Ferrari si troverà a gestire una situazione che non ha niente di semplice: la Rossa dovrà dividersi tra il pilota di maggior successo della F1 dei nostri tempi e il suo talento più cristallino, che ancora è in attesa di una vettura in grado di sostenere una sfida duratura per il titolo. La fiducia mostrata dal monegasco nei confronti della Ferrari sembra essere immutata: nonostante gli errori e la mancanza di competitività della monoposto, Leclerc si è impegnato con la Rossa, nel senso più vero del termine, firmando in anticipo con un accordo pluriennale. Ma la ritrovata fame di Hamilton e l’indiretta dichiarazione di guerra in previsione del campionato 2025, potrebbero minare non solo le prestazioni dei piloti del Cavallino, ma soprattutto la fiducia di Leclerc nel team.
Mercedes
George Russell (contratto fino al 2025)
TBC
Fino al mese di gennaio, la Mercedes era una delle poche squadre che sembrava non dover pensare alla questione piloti per il 2025 con Russell e Hamilton, saldi, per la stagione successiva. Poi il passaggio del 39enne alla Ferrari ha scombinato le carte in mano a Mr. Wolff.Dopo i rumors che hanno avvicinato alla scuderia tedesca prima Mick Schumacher, poi Alonso, poi Perez e infine Sainz, ora, quasi alla fine della pausa estiva, sembrerebbe proprio che il candidato prescelto per prendere il posto di Sir. Lewis Hamilton sia il giovanissimo Andrea Kimi Antonelli che, passato direttamente dalla Formula 4 alla Formula 2 quest’anno ha già ottenuto abbastanza punti per la superlicenza di F1. Deve solo aspettare di compiere 18 anni (il prossimo 25 agosto) e infatti, proprio l’annuncio dovrebbe arrivare in occasione del GP Italia, la prima settimana di settembre.
Quella del pilota bolognese è sicuramente la scelta più ovvia in casa Mercedes. Componente del Junior Programme della scuderia tedesca fin dal 2019, condividerà il box con Russell, formando una line-up giovane che sicuramente aiuterà la scuderia tedesca nella sfida con Red Bull, McLaren e Ferrari per la conquista dei mondiali Piloti e Costruttori.
Sebbene il debutto di Antonelli in Mercedes sembrerebbe essere cosa fatta, l’altra alternativa (sicuramente poco probabile) è quella di Max Verstappen, la cui permanenza all’interno della Red Bull sembra essere non più così ovvia a causa di tanti fattori. Toto Wolff non ha nascosto di stare monitorando la situazione, del resto di robe strane in F1 ne sono successe. Pensate ad Hamilton. Chi avrebbe scommesso 1€ sul suo passaggio alla Ferrari nel 2025?
McLaren
Lando Norris (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Oscar Piastri (contratto fino al 2026)
La McLaren è una di quelle squadre che, non dovendo pensare alla line-up dei piloti per il 2025 si sono potute concentrare sulla stagione. Norris ha firmato un accordo a lungo termine che lo manterrà nel team papaya almeno fino al 2026, con l’opzione di estensione oltre quella data. E, se le cose dovessero andare come effettivamente suggerisce il momento, non sembrano esserci motivi di allontanamento tra il britannico e la scuderia inglese.
La crescita mostrata dalla McLaren nel corso delle ultime stagioni, infatti, sembra poter soddisfare le ambizioni mondiali di Norris che, sebbene nelle ultime gare abbia faticato un po’ di più rispetto al compagno di box, ha dimostrato di avere le carte in regola per lottare coi migliori.
La McLaren, sotto questo punto di vista parte avvantaggiata. Se per qualunque motivo Norris decidesse di accettare la corte di qualche altra scuderia, il futuro del team di Woking è messo sotto chiave con Piastri. L’australiano è stato senza dubbio il miglior pilota esordiente della griglia del 2023 (ricordiamo il podio in Giappone e la vittoria nella gara sprint con arrivo tra i primi tre anche in Qatar) e dopo la prima vittoria ottenuta in occasione del GP Ungheria 2024, Piastri sembra essersi liberato di un peso. Chissà che nel 2025 non ci sia una lotta più accesa per la leadership proprio all’interno del team papaya.
Aston Martin
Lance Stroll (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Fernando Alonso (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Dopo una stagione 2023 di alto livello, dietro solo ai quattro top team, il campionato attuale non sembra riuscire a brillare come quello passato per Aston Martin. Nonostante ciò Alonso ha voluto impegnarsi seriamente con la scuderia inglese. Il contratto dello spagnolo sarebbe dovuto scadere alla fine del 2024 ma lo scorso anno ha firmato un accordo pluriennale che lo terrà in Aston Martin fino al 2026 e potenzialmente oltre. Che lo abbia firmato più per paura di rimanere senza un sedile piuttosto che spinto dalla fiducia nel team inglese non ci è dato saperlo.
Dall’altra parte del box, non si può mettere in dubbio la posizione di Lance Stroll, presenza fissa del team da quando è entrato in F1 col nome di Racing Point. A saldare lo status del pilota canadese nella scuderia è soprattutto la presenza del padre Lawrence, che rimane al controllo della squadra come presidente esecutivo e proprietario, e che permetterà a Lance di continuare a correre con Aston Martin per il 2025 e oltre nonostante un giovane e promettente Felipe Drugovich che se ne sta in disparte, nel ruolo di pilota di riserva.
Alpine
Pierre Gasly (contratto “multi-year” oltre il 2026)
TBC
Nonostante gli appena 11 punti nella classifica Costruttori, Alpine gioca un ruolo fondamentale in questa “silly season”. La scuderia francese ha confermato Pierre Gasly e questa è l’unica buona notizia in questo 2024. Il team di Enstone infatti, lo scorso anno ha dovuto salutare la maggior parte del suo personale tecnico di alto livello (e si è visto nei risultati).
Se il campionato non è cominciato nel migliore dei modi, l’apice si è raggiunto a Monaco quando Gasly e Ocon sono arrivati allo scontro. Una settimana dopo è arrivato l’annuncio che Esteban non avrebbe corso ancora per Alpine la prossima stagione e il team è corso ai ripari per assicurarsi che almeno Pierre rimanesse in squadra. Ora il neo consigliere del colosso transalpino, Flavio Briatore, è alla ricerca di un secondo pilota da affiancare a Gasly.
Anche se quello con più possibilità di ritrovarsi titolare nel 2025 sembra essere l’attuale terzo pilota del team francese, Jack Doohan, non va scartata nemmeno l’ipotesi di Mick Schumacher. Il tedesco, alla ricerca di un sedile per tornare a correre in F1, attualmente guida un’hypercar Alpine nel World Endurance Championship. Quella che riguarda il giovane Schumacher potrebbe rivelarsi anche un abile stratagemma commerciale: il 25enne correrebbe a bordo di quella che un tempo era la Benetton con la quale il padre vinse i suoi primi due titoli mondiali.
Racing Bulls
Yuki Tsunoda (contratto fino al 2025)
TBC
Il rinnovo di Perez sembrava bloccare ogni speranza che uno dei due piloti della “sorellina” potesse ambiare ad occupare un sedile della Red Bull. E così Tsunoda ha firmato un’estensione di un anno del suo contratto. Sebbene per alcuni un accordo della durata di dodici mesi sembra essere robetta, almeno il giapponese un contratto ce l’ha a differenza di Ricciardo che, attualmente, non ha un sedile per il 2025.
Da quando l’australiano è tornato in qualità di titolare nella massima serie automobilistica grazie alla Racing Bulls, ha mostrato solo occasionalmente il ritmo e l’audacia che hanno contraddistinto le sue stagioni fino al 2018. Tsunoda, è apparso più forte, maturo, determinato, affamato. E ha dimostrato di essere in grado di stare davanti a Ricciardo. Costantemente. A inizio 2024 si è persino parlato di un appiedamento dell’australiano, sostituito da Liam Lawson. Ma si sa. Le cose cambiano velocemente in F1.
Poi Ricciardo ha cominciato a dare dei segnali positivi e ora, è perfino uno dei candidati per prendere il sedile di Perez in Red Bull nel 2025. E se il 35enne effettivamente dovesse lasciare l’ex AlphaTauri, il team potrebbe contare sui giovani piloti del Red Bull Junior Team, Ayumu Iwasa e Isack Hadjar su tutti.
Haas
Oliver Bearman (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Esteban Ocon (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Dopo aver premiato l’esperienza alla giovinezza (vedi l’esclusione di Mick Schumacher a favore di un pilota più esperto), la Haas per il 2025 sembra essere riuscita a trovare il giusto compromesso con l’ingaggio di Esteben Ocon e la promozione a titolare di Oliver Bearman.
A fine del 2024 sia Kevin Magnussen sia Nico Hulkenberg, tornato in griglia nel 2023, lasceranno il team americano.
Il tedesco sarà sostituito dal giovane talento della Ferrari Driver Academy, Over “Ollie” Bearman, che ha ben impressionato in F2 e soprattutto ha attirato le attenzioni su di sé a Jeddah, dove ha sostituito Carlos Sainz operato d’urgenza per un’appendicite.
All’inglese andrà a unirsi Esteban Ocon che, in questo caso, farà la parte dei pilota d’esperienza. Il francese, che ricordiamo ha vinto il GP Ungheria 2021, reduce dall’avventura in Alpine, si è fatto il nome di pilota aggressivo che non ha paura dei duelli ruota a ruota coi rivali.
Kick Sauber
Nico Hulkenberg (contratto “multi-year” oltre il 2025)
TBC
La Sauber si trova nella “terra di mezzo”. Infatti è in quella fase di transizione al termine della quale sarà acquisita completamente da parte di Audi. Anche grazie al ruolo chiave che ha svolto Andreas Seidl (recentemente ha preso il suo posto Binotto), Hulkenberg è stato il primo pilota ingaggiato per il 2026.
Il tedesco, dopo due stagioni in Haas, è sicuramente uno dei piloti più esperti (e di talento) della massima serie automobilista e ha accettato di correre per Audi nel biennio 2025 e 2026, quando diventerà una squadra di costruttori a tutti gli effetti, e potenzialmente anche oltre.
Dopo la decisione di Sainz di passare alla Williams i candidati principali per il sedile #2 della Sauber per il 2025 sono Mick Schumacher (tedesco e quindi molto ben voluto da Audi) e Valtteri Bottas. Per una questione di età e di nazionalità la scelta più ovvia potrebbe ricadere sul figlio d’arte.
Sebbene il finlandese, all’ultimo anno del suo attuale contratto, non ha nascosto la voglia di rimanere in F1 con la prospettiva di risultati migliori. Ma la mancanza di prestazione della vettura ha reso difficile per Bottas dimostrare di avere ancora il ritmo che gli è valso il sedile in Mercedes. E ora, a 35 anni, Audi potrebbe non averlo inserito nella rosa dei candidati come una prospettiva a lungo termine.
Williams
Alex Albon (contratto “multi-year” oltre il 2025)
Carlos Sainz (contratto “multi-year”)
La Williams ha mostrato i primi segnali di una debolissima ripresa nel 2023. Soprattutto grazie agli sforzi di Alex Albon che, accumulando 27 dei 28 punti fatti segnare dalla scuderia inglese, ha permesso al team di Grove di chiudere il campionato in settima posizione. Si tratta del miglior piazzamento nella classifica costruttori dal 2017.
Il contratto dell’anglo-tailandese avrebbe dovuto scadere alla fine del 2025, ma Albon è stato bloccato dalla Williams con un rinnovo “pluriennale” dopo che la Red Bull sembrava essersi interessata più del necessario al pilota. Se la prossima stagione sarà la quarta per il 28enne con la Williams, nel 2025 Albon sarà affiancato da Carlos Sainz.
Lo spagnolo era da tempo in lizza per un sedile nel team britannico dopo che il Team Principal, James Vowles, aveva dichiarato pubblicamente di volere il figlio d’arte per il prossimo anno.
Nonostante in casa Williams ci siano buone sensazioni in previsione del 2026, con Vowles che sta letteralmente riorganizzando l’intero team e l’arrivo dei motori Mercedes proprio quando entreranno in vigore le nuove normative tecniche, la scelta di Sainz, più che un’alternativa sembra essere un ripiego.
Non è un mistero che il pilota spagnolo ambisse al sedile della Mercedes. Per tutelarsi Carlos ha firmato un contratto pluriennale con un’opzione che gli permetterebbe di liberarsi dopo un solo anno nel caso in cui dovesse arrivargli un’offerta da parte di un top team per il 2026. Nonostante le parole di circostanza, appare evidente che il madrileño abbia ben poca fiducia nei progressi della Williams. E come dargli torto dopo una stagione fin qui disastrosa?