F1, le pagelle del GP Miami: Ferrari sul podio nel giorno della McLaren

Nel GP Miami la McLaren e Norris si portano a casa una vittoria insperata. La prima per il giovane inglese. Sul podio salgono anche Verstappen e Leclerc

Foto di Eleonora Ottonello

Eleonora Ottonello

esperta di Formula 1

Nata a Genova nel 1987, scrivo per passione. Nel quotidiano mi divido tra la vita di addetta alla vendita e quella di educatore cinofilo. Grande appassionata di Formula 1, nel 2007 iniziai a collaborare con svariati siti del settore. Inviata anche sul campo, niente mi fa esplodere il sorriso come vedere le monoposto sfrecciare sull'asfalto

Pubblicato: 6 Maggio 2024 08:02

La F1 ha incoronato il suo nuovo Re. Lando Norris ha vinto il GP Miami, sesta gara del Mondiale 2024. Il pilota inglese della McLaren è riuscito per la prima volta nella carriera a salire sul gradino più alto del podio battendo Max Verstappen, secondo, e Charles Leclerc che, con la sua Ferrari, ha chiuso la gara in terza posizione.

Ancora una volta, esattamente come era stato anche lo scorso anno, quando la scuderia inglese decide di far debuttare sulla MCL38 un nuovo pacchetto di aggiornamenti riesce a dare uno strappo al campionato. Norris ha sicuramente beneficiato dell’ingresso in pista della Safety Car, che gli ha permesso di dimezzare il tempo del pit. Nonostante ciò l’inglese ha dato prova di grande maturità e solidità, soprattutto nei giri finali, quando sarebbe stato più facile cadere in preda alla pressione e commettere qualche piccolo errore.

McLaren

Dopo 109 GP disputati, finalmente ce l’ha fatta! Lando Norris ha vinto il GP Miami battendo, in pista, la Red Bull e soprattutto Max Verstappen. Grazie al risultato ottenuto in Florida, il team di Woking è tornato sul gradino più alto del podio dopo un’assenza di tre anni, la prima dell’era di Andrea Stella nel ruolo di Team Principal.

Nella prima fase della corsa sembrava essere Piastri quello destinato a un posto sul podio, soprattutto dopo aver preso la posizione su Leclerc al quarto giro. Poi c’è stato un ribaltamento dei ruoli. Norris ha approfittato dell’ingresso in pista della Safety Car per mettersi in prima posizione. Alla ripartenza l’inglese ha dato grande prova di maturità riuscendo a tenere la leadership davanti a Verstappen. Nonostante il contatto al via nella Sprint Race e l’immediato ritiro, in gara Norris si è rifatto.

Proprio nelle ultime fasi della corsa possiamo dire che il pilota della McLaren abbia fatto il Verstappen della situazione. Non si è accontentato e ha continuato a spingere arrivando a mettere tra sé stesso e Verstappen un distacco di oltre sette secondi e mezzo.
Eppure il team di Woking non può essere soddisfatto al 100%. Proprio nelle fasi finali della corsa, Piastri (tredicesimo a fine corsa), dopo il contatto avuto con Sainz, nel giro di poche curve ha perso tre posizioni ed è dovuto rientrare ai box per sostituire l’ala anteriore danneggiata.

Ferrari

L’azzurro sulla Rossa ha portato bene alla Ferrari. In attesa del corposo pacchetto di aggiornamenti che arriverà in occasione della gara di Imola, il Cavallino Rampante puntava a chiudere il GP Miami sul podio e così è stato. Charles Leclerc, nonostante una partenza lenta, ha conquistato la terza posizione, necessaria per dare un’iniezione di fiducia all’intera squadra.

Forse il monegasco avrebbe potuto anche superare Verstappen ma, come se non bastasse, Leclerc è stato messo in difficoltà dalla scelta strategica al momento della Safety Car del muretto Ferrari. Una scelta discutibile che non ha pagato.
Se Leclerc ha dovuto accontentarsi della terza posizione, peggio è andata a Sainz. Lo spagnolo (quarto), anche se a inizio corsa sembrava avere il ritmo giusto per incalzare il compagno di box, non è riuscito a rimanere negli scarichi del monegasco e si è trovato protagonista di una lotta senza esclusione di colpi con Oscar Piastri, avendo la meglio sull’australiano solo nelle ultime tornate.

Ora la palla passa proprio alla Ferrari. Visti i risultati ottenuti dalla McLaren, per la scuderia italiana sarà importante che gli aggiornamenti previsti per Imola diano un riscontro positivo. Inutile girarci attorno perché il prosieguo del Mondiale 2024 (e soprattutto del campionato della Ferrari) sarà decretato dagli sviluppi portati in pista.

Red Bull

Nonostante non siano stati fermati da problemi di affidabilità, come in Australia, il GP Miami ci lascia con la conferma che la Red Bull è battibile. È successo in Florida dove, Max Verstappen è stato battuto dalla McLaren di Lando Norris. Anche se il pilota olandese ha preso il via della corsa dalla pole position tenendo la testa della corsa fino all’ingresso della Safety Car è proprio in questo momento che è cambiata la situazione. Che non fosse proprio la giornata fortunata della scuderia austriaca ce ne eravamo accorti fin dallo start. Se Verstappen è partito bene tenendosi alle spalle le Ferrari, Perez (tra l’altro autore di una falsa partenza per la quale è stato penalizzato) in curva 1 ha rischiato di fare fuori subito il suo compagno di squadra.

La F1 lascia Miami con uno spirito diverso e con la consapevolezza che la RB20 si può battere, in pista. Vietato cantare vittoria anticipatamente perché, a differenza della McLaren, la Red Bull deve ancora far debuttare il suo primo pacchetto importante di aggiornamenti. E quando arriverà il momento, allora sì che potremo trarre le conclusioni.

Mercedes

La W15 è sempre più un oggetto misterioso. In occasione delle qualifiche del GP Miami la Mercedes non è riuscita ad andare oltre la settima e ottava posizione. Hamilton è scattato alle spalle di Russell e al via non ci ha pensato troppo per sopravanzare il giovane compagno di squadra rendendosi protagonista di alcune interessanti lotte in pista. Quella odierna è stata senza alcun dubbio la miglior domenica dell’anno (finora) per Lewis. Sarà l’aria che lo spinge sempre di più verso la Ferrari, ma finalmente Hamilton tira fuori una gara da Hamilton. Chiede più potenza al suo box e gli manca solo la ciliegina finale su Perez.

Eppure, nonostante il risveglio del sette volte Campione del Mondo di F1, la Mercedes continua a non convincere. Anche se la scuderia tedesca abbia deciso di anticipare alla gara di Miami alcune parti del pacchetto di aggiornamento, inizialmente previsto per Imola, la W15 continua a deludere.
Ok, è vero che il format del weekend di gara con la Sprint Race prevede solo un turno di prove libere, può anche essere che la W15 abbia bisogno di più tempo per la messa a punto ma la pazienza di Russell (che oggi è stato battuto dal suo quasi ex compagno di squadra) non è infinita. E in Mercedes lo sanno benissimo.

Alpine F1 Team

Nel giro di poche gare Alpine ha dato l’impressione di poter dare una svolta alla sua stagione. La scuderia transalpina è stata protagonista del GP Miami fin dalle fasi iniziali della corsa. Se allo start Ocon e Gasly non si sono di certo risparmiati con una bella lotta ruota contro ruota, proprio Ocon è riuscito a regalare il primo punto della stagione ad Alpine.
Nettamente più competitiva rispetto alle ultime gare, la stagione di Alpine (possiamo dirlo) comincia dall’appuntamento di Miami. E nel quartier generale di Enstone devono solo sperare che questo primo punticino del 2024 non sia invece “quella rondine che non fa primavera”.

RBF1 Team

GP Miami dal sapore agrodolce in casa RBF1 Team. Se Tsunoda, ancora una volta, porta a casa punti importanti grazie alla sua settima posizione, non si può dire la stessa cosa per Ricciardo. Il pilota australiano brilla al sabato e si perde la domenica. Parte ultimo (complice anche la penalità presa in Cina) e non riesce ad andare oltre la quindicesima posizione. Mai in partita.
Dispiace dirlo perché è uno dei piloti più amati e simpatici del paddock. Ma (e lo abbiamo già detto) Marko non perdona e il fantasma di Lawson è sempre più incombente sulle spalle del povero australiano.

Aston Martin

L’età è solo un numero. E a darne dimostrazione è Fernando Alonso. Che non fosse la gara di Aston Martin si era capito fin dalle prove libere. Ma Fernando Alonso, ancora una volta, da una lezione di guida (e non solo) al suo compagno di squadra. Nonostante Stroll sia scattato davanti al 43enne (in undicesima posizione), chiude la corsa in 17esima piazza. Troppo lontano dalla zona punti e soprattutto dal compagno di squadra.

Alonso, invece, già mette le basi per disputare una buona gara fin dalla partenza dove, riesce a sopravanzare ben tre piloti. Ma il meglio di Alonso va in scena nelle fasi finali della corsa. Lontano dalle luci della ribalta Nando azzecca la strategia e si rende protagonista di un duello impressionante con l’Alpine di Ocon per prendersi la nona posizione. Una sfida tra ex compagni di squadra che vale un punto in più per Aston Martin.

Haas

Se Hulkenberg lotta con Hamilton, si conferma un pilota difficile da superare, e letteralmente sfiora la zona punti, Magnussen verrà ricordato in questo GP Miami solo ed esclusivamente per aver causato l’ingresso della Safety Car. Definito come uno dei piloti più scorretti degli ultimi quindici anni, il danese in Florida rovina la sua gara, quella del povero Sargeant e si becca la quarta penalità del weekend. Ne ha veramente combinate di tutti i colori.

Williams

Ho avuto dei dubbi su quale scuderia mettere ultima in questa classifica. Poi alla fin fine l’ha spuntata la Kick Sauber ma solo per un motivo. Ho voluto dare un punto di merito alla combattività (forse eccessiva) di Albon e all’incolpevole Sargeant, ritirato per colpa di Magnussen e che, a differenza di altre occasioni stava disputando una discreta corsa nella sua gara di casa.

Kick Sauber

Non c’è speranza per loro. Zhou, che è arrivato al traguardo della sua 50esima gara nella massima serie automobilistica, fa quel che può con il mezzo che si ritrova per le mani. Sfrutta l’ingresso in pista della Safety Car e, nonostante sia di parecchio lontano dalla zona punti, si porta a casa una validissima quattordicesima posizione finale.

Di Bottas c’è poco da dire. La Kick non è certamente la Mercedes che ha avuto tra le mani tra il 2017 e il 2021, ma Valtteri non ci mette niente del suo per dare una svolta a una corsa. Forse, col senno di poi, io fossi in Bottas penserei davvero di darmi alle due ruote. Forse non tutti lo sanno, ma il finlandese si è qualificato per i mondiali di ciclismo, specialità gravel. Forse sul sellino potrebbe portarsi a casa più soddisfazioni rispetto che in un abitacolo di F1. Chissà che non possa risuonare come un consiglio benevolo.