F1, Red Bull prepara la rimonta tecnica da Austin: ecco come

La scuderia di Milton Keynes aggiorna la RB20, lavoro che nasce da un preciso piano tecnico che ha convinto in pista

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Zander Arcari

analista specializzato di Formula 1

In pista per la prima volta all'età di 7 anni, Zander Arcari ha sempre amato la massima categoria del motorsport. Da circa 10 anni è un analista specializzato di Formula 1, per Virgilio Motori racconta le complesse sfide legate al mondo della Formula 1.

Pubblicato: 14 Ottobre 2024 18:42

Red Bull vince in F1 senza sosta dalla campagna agonistica 2021. In quell’occasione, la scuderia di Milton Keynes si è fregiata del titolo mondiale piloti. Un successo sì strepitoso per Max Verstappen che però resterà sempre macchiato dal pasticcio della direzione gara. Una mossa assai discutibile quella di Michael Masi, che ha servito sul piatto d’argento il campionato all’olandese. Da lì in poi la squadra austriaca ha forgiato i suoi trionfi passo dopo passo, sino al dominio schiacciante sciorinato nella stagione 2023, annata in cui la sola Ferrari numero 55 di Carlos Sainz, complice un fine settimana da dimenticare dei campioni in carica, riuscì a sconfiggere la combriccola capitanata da Christian Horner nel Gran Premio di Singapore.

Nell’attuale campagna agonistica tutto è cambiato, però. Alla terza stagione di continuità regolamentare i limiti del progetto Red Bull sono emersi con forza. Fattore al quale va sommato l’abbandono di Newey, che non ha potuto correggere sapientemente la vettura. Una RB20 parecchio competitiva solamente per il primo terzo del mondiale. Dopodiché, tutte le sofferenze legate alla difficoltà di sviluppo della monoposto hanno plafonato il rendimento. All’interno di questo scenario Perez è sprofondato nell’apatia. Al contrario, Verstappen ha tenuto botta. E lo ha fatto talmente bene che, malgrado McLaren possieda un’auto migliore a livello tecnico, il fenomeno di Hasselt ha mantenuto il medesimo vantaggio su Norris durante gli ultimi dodici Gran Premi. Chapeau!

Max è decisamente un grande campione, nessuno con sano giudizio può affermare il contrario. Anche lui sbaglia e in talune circostanze non è in grado di dare il massimo. Momento in cui la delusione serpeggia, osservando con attenzione il suo linguaggio del corpo. Ciononostante, Red Bull resta in corsa per ambedue i titoli iridati, piloti e costruttori. Il primo sembra decisamente alla portata, mentre sul secondo c’è tanto da lavorare. Sia per quanto concerne la seconda guida, fondamentale per avere un supporto e lottare ad armi pari con la straripante McLaren, sia sul piano tecnico, dove la squadra austriaca sta lavorando all’unisono per risollevare le sorti di un campionato difficile ma, come detto, ancora decisamente alla portata.

Frequentando il paddock, abbiamo raccolto diverse informazioni durante le ultime gare. Verstappen è tutto fuorché contento, in quanto giudica insufficiente, senza troppi giri di parole, il lavoro svolto dal suo team nell’arco degli ultimi tempi. Una situazione piuttosto al limite, che ha “immesso” nella testa dell’olandese diverse idee sul prossimo futuro. Maxsi trova a casa in Red Bull, ma il suo obiettivo resta sempre lo stesso: guidare una vettura di F1 che gli consenta, ogni singolo fine settimana di gara, di poter sfidare gli avversari per vincere. Senza questa prerogativa non è soddisfatto e arrivato a questo punto della carriera non accetta compromessi. Per questo pensa ad Aston Martin come meta futuribile, raggiungendo il genio di Adrian Newey.

Uno “scenario difensivo” può essere accettato per una stagione. Ma, appunto, le difficoltà devono limitarsi allo “sbattimento” per raggiungere il target prefissato. Non riuscire nell’intento non è contemplato nella mente di un campione. Red Bull reciterà un ruolo decisivo sul domani del tre volte iridato, in quanto, solo garantendo sempre l’anelito suddetto, la voglia di abbandonare il team, come sui illustri colleghi, si allontanerà dalla mente. Al contrario, se le cose non andranno nel verso giusto, l’idea di poter raggiungere altrove le bramosie crescerà sempre di più, sino a trasformarsi in un pensiero troppo ingombrante per essere gestito. Verstappen pretende una sicurezza competitiva che si è meritato nel corso degli anni, avendo dimostrato quello di cui è capace.

F1, Red Bull aggiorna la RB20 in Texas

Tra le varie problematiche riscontrate nel corso del mondiale, la RB20 soffre di una carenza di grip meccanico alle basse velocità. Lo possiamo affermare con certezza osservando gli on-board. Basta ascoltare le parole dell’olandese via radio. Gli schemi sospensivi della vettura a volte non sono capaci di “sopportare” regolazioni consone per offrire il giusto grado di aderenza. Per raggiungere il livello richiesto, il lavoro da svolgere è parecchio duro, snervante quanto basta per mandare in confusione la squadra. Stesso discorso per l’amministrazione degli pneumatici che, in varie occasioni, hanno fortemente limitato le performance dell’auto colorata blue racing.

Per di più dobbiamo fare un inciso. Per correggere alcune impostazioni erronee, il pool di tecnici dedicati alla dinamica del veicolo è stato costretto a rivedere in parte determinate impostazioni di base. Uscire dalla cosiddetta “zona di comfort”, in pratica, e utilizzare settaggi sospensivi non previsti dal progetto. Mossa che ha complicato e non poco il lavoro in pista di ingegneri e piloti. Proprio per tale ragione, con la finalità di uscire da questo “limbo stagnante” a livello prestazionale, Red Bull ha realizzato un preciso studio tecnico per rendere effettiva la vettura in qualsiasi condizione di marcia. Provvedimento che ha prodotto uno step in avanti, osservato nelle tre gare che hanno anticipato la seconda sosta del campionato 2024.

Max Verstappen (Red bull) RB20 - Singapore
Fonte: Getty Images
L’olandese Max Verstappen (Red bull) a bordo della sua RB20 – durante il Gran Premo di Singapore edizione 2024

Ci riferiamo a Monza, Baku e Singapore, dove la RB20 ha performato decisamente meglio rispetto al recente passato. Su questa base si è lavorato anche in fabbrica. L’allarme al quartier generale di Milton Keynes è scattato un po’ in ritardo. Verstappen, di fatti, “aveva suggerito” determinati problemi ben prima che il reparto tecnico li valutasse tali. Per fortuna, pare che diverse soluzioni siano state capaci di correggere determinate caratteristiche della monoposto. Per di più, tra qualche giorno in Texas, il team austriaco porterà un nuovo pacchetto di aggiornamenti che andrà a potenziare le prestazioni dell’auto. Modifiche tra cui quella al fondo, necessaria per render più efficace l’amministrazione dei flussi. Austin sarà cruciale per capire se tutto andrà secondo i piani.

Red Bull deve centrare il set-up per sfruttare al massimo la RB20

Red Bull cercherà di far pesare i suoi punti forti ad Austin. Ci riferiamo al bilanciamento in uscita dalle curve, che consente alla monoposto di offrire un grado di trazione ottimale. Un aspetto che la RB20 potrà sfruttare, specialmente nel terzo settore del Circuito de Las Americas, grazie all’efficacia dell’auto quando andrà sul gas nelle curve medio-lente. Parliamo di una porzione del tracciato che fa parecchia differenza nell’economia del giro. Idem per quanto concerne il T2, dove trova ubicazione un lunghissimo tratto ad alta velocità di percorrenza, che dovrebbe offrire un vantaggio alle vetture austriache grazie alla grande efficienza aerodinamica di cui sono dorate.

Per sfruttare appieno tale caratteristica, tuttavia, i tecnici capeggiati dal direttore tecnici francese, al secolo Pierre Waché, dovranno essere molto abili nel centrare alla perfezione la messa a punto dell’auto. Il tutto mantenendo un livello di spinta verticale “coerente” con la pista a stelle e strisce. Diciamo questo poiché le recenti difficoltà nel trovare il setup ottimale della RB20 hanno limitato questo beneficio. La pista statunitense prevede settori molto differenti tra loro ed è per questo che l’equazione che regola il compromesso aeromeccanico farà la differenza. Red Bull sa generare una deportanza verticale elevata tramite il fondo.

Ma anche in questo caso, saper gestire il carico prodotto da questa importante macro componente risulterà vitale per racimolare riscontri cronometrici favorevoli. La RB20 ha palesato alcune difficoltà nell’approccio relativo alle altezze da terra, una situazione che potrebbe emergere nel primo settore, caratterizzato da un asfalto con diverse asperità. Trovare il limite della ride height per accedere al massimo carico e, contestualmente, evitare il pompaggio aerodinamico: questo è l’obiettivo della scuderia austriaca. Senza dubbio, la nuova versione del fondo dovrebbe offrire un carico più stabile in ogni condizione di marcia. Questa l’idea. Per proseguire il discorso sui grattacapi, ricordiamo la “disconnessione” tra l’asse anteriore e quello posteriore.

Se i due assi dell’auto non sono perfettamente sincronizzati, si crea un netto squilibrio sull’handling che rende l’esperienza al volante complicata. Le due RB20 hanno patito diverse volte questa situazione, che non ha permesso ai suoi alfieri di estrapolare tutto il valore intrinseco della vettura. Il team è stato molto abile a mitigare questo scenario ultimamente, sebbene la questione di per sé non sia ancora risolta e continua a ridurre il valore della monoposto, specie nei cambi di direzione e nelle curve più rapide. Non ci resta che attendere per capire se il salto di qualità atteso sarà confermato dai fatti. Red Bull si gioca molto con l’ultimo aggiornamento stagionale, una mossa che potrebbe alzare la percentuale in gioco relativa al mondiale costruttori, che vede in testa McLaren.