Ferrari punta alla vittoria pure a Singapore. Le dichiarazioni di facciata del giovedì lasciano il tempo che trovano in F1. L’obiettivo ufficioso del Cavallino Rampante resta sempre il medesimo. D’altra parte, la ritrovata competitività della SF-24 lo ha permesso tra Monza e Baku. Questo weekend, a Marina Bay, pista completamente diversa e piena di insidie, le chance di continuare la lotta al vertice sono molto alte secondo il team di Via Abetone Inferiore 4. Per farlo, gli errori non sono ammessi. La squadra di Maranello ha studiato in profondità i dati raccolti lo scorso campionato, stagione in cui Carlos Sainz fu capace di tagliare il traguardo davanti a tutti con una super prestazione.
Ripetersi non sarà facile, questo è chiaro. Anche perché la McLaren versione 2023, quella di Lando Norris che arrivò seconda in scia dello spagnolo, non era all’altezza della MCL38. Scuderia di Woking che parte con il favore del pronostico in quanto possiede il mezzo più completo del lotto. Ciononostante, come abbiamo visto durante le ultime due tappe iridate, ultimamente la rossa sta sfoderando performance altisonanti. Un rendimento in parte inatteso, perché sino alla pausa estiva le sofferenze erano grandi. Grazie all’aggiornamento inerente al fondo, però, macro componente modificata in tutte le sue parti, Ferrari ha corretto la struttura dei flussi e stabilizzato la piattaforma aerodinamica della SF-24.
Una mossa che in Azerbaijan ha fornito parecchio fiducia ai piloti, specie a Charles Leclerc, capace di dare il meglio di se in qualifica. Peccato per la corsa, domenica all’ora di pranzo, quando il team italiano non ha considerato diversi aspetti. Ne abbiamo parlato tramite il nostro consueto focus del lunedì, elencando la somma dei fattori che hanno reso la numero 16 una vettura perdente nei confronti della McLaren. Gli errori si pagano in F1. Sbagli che però possono tornare assai utili nel futuro per non ripetere la stessa condotta. Il simulatore all’interno della gestione sportiva ha emesso un verdetto nei test virtuali sulla pista di Singapore: ottimizzare la messa a punto significherà combattere al vertice.
F1, Ferrari sposta il centro di pressione al retrotreno per ottimizzare l’accelerazione
McLaren ha una trazione da paura. In questo momento del campionato persino migliore della Red Bull che, sino a qualche mese fa, dominava su questo fondamentale. Tutto merito del grande lavoro svolto dal pool di tecnici che spendono intere giornate a Woking. Parliamo di un gruppo che è stato molto abile a migliorare in maniera significativa la qualità di aderenza prodotta dallo schema sospensivo posteriore modello “push-rod”. Sforzi che hanno reso la MCL38 molto stabile e performante anche dall’apice della curva in poi, mostrando un bilanciamento dell’auto invidiabile. Basti pensare al Baku, dove in curva 16 mettevano in mostra una trazione eccellente verso il tratto che porta alla linea di meta.
Ferrari, in linea di massima, non è all’altezza della McLaren in questo importante tratto distintivo. Un aspetto che andava subito chiarito. Tuttavia, quando il disegno di una pista mostra una chiara predominanza di curve lente e tratti guidati, dove il compromesso con i tratti ad alta velocità di percorrenza è minore, la SF-24 ha sempre offerto un ottimo rendimento. Per fare un esempio ricordiamo il Gran Premio di Monaco, dove la rossa ha battuto nettamente la McLaren, sia in qualifica che durante la gara, mostrando un passo superiore con un alto quantitativo di carburante a bordo. In questi casi viene in aiuto anche il sistema ibrido. Ci riferiamo al settaggio dei moto-generatori.
I tecnici italiani, infatti, hanno spesso combinato un rilascio di energia più efficiente ai bassi regimi, proprio per sommare performance alla fase di accelerazione. Lo hanno potuto fare in quanto, nei layout dove i rettilinei hanno un’incidenza minore, la perdita di qualche punto di top speed era ampiamente compensata dal guadagno in accelerazione. Uno dei fattori non positivi della SF-24 riguarda la riduzione del grip meccanico alle basse velocità. Per limitare questo aspetto, come visto a Baku, Ferrari lavora parecchio sulla messa a punto. Per la singolarità del tracciato di Singapore, però, questo difetto della rossa sarà meno in evidenza, poiché la continuità di un layout nel proporre tante curve riduce la complessità di bilancio della monoposto.
In altre parole, Marina Bay andrà a nascondere in parte questa carenza della vettura italiana, con il reparto che gestisce l’azione in pista che sarà in grado di focalizzarsi su di un setup in grado di massimizzare le prestazioni dell’intera monoposto. Una particolare attenzione andrà spesa verso la “ride height“. Ci riferiamo alle altezze da terra, che verranno ridotte per supportare l’efficienza aerodinamica senza oltrepassare un certo limite. Farlo significherebbe innescare l’effetto porpoising, che andrebbe a incidere negativamente sulla prestazione della vettura generando instabilità di marcia. Il tutto considerando la presenza di alcuni bump che “vietano” una distanza del fondo verso il piano di riferimento (asfalto) troppo ridotta.
F1, GP Singapore: Ferrari aggiorna l’ala anteriore della SF-24 per ottimizzare il lavoro del fondo
Ferrari non ferma lo sviluppo della monoposto 2024. Al contrario, spinge sull’acceleratore per potenziare il rendimento della SF-24. In anticipo rispetto al tabellino di marcia, la storica scuderia italiana riesce ancora una volta ad anticipare un aggiornamento durante la campagna agonistica in corsa. Mossa voluta dallo stesso Vasseur, che non molla il targetmondiale costruttori. L’update in questione riguarda una delle componenti più importanti di una monoposto di F1. Parliamo dell’ala anteriore, che di fatto è il primo elemento dell’auto che viene “investito” dalla massa fluida e di riflesso si incarica di disciplinarla. Prendendo in esame la nuova specifica, notiamo un reshaping completo dei profili aggiuntivi.
Tenendo a mente il corpo normativo vigente, dobbiamo ricordare che gli “slot regolamentari” presenti in questa sezione dell’auto consentono un massimo di quattro profili. Nella zona adiacente alla punta del “nosecone”, si osserva un chiaro incremento relativo all’incidenza dei foil. Questa sezione, assume l’incarico di principale responsabile nella generazione del carico aerodinamico sull’avantreno. Spostando il punto di mira sugli estremi dell’ala, invece, il team italiano ha preferito “scaricare” il profilo con una forma che produce una spinta verticale minore. Mossa per favorire l’effetto outwash, che si incarica di ripulire le turbolenze generate dal rotolamento dello pneumatico anteriore.
Per quanto concerne il mainplane, si nota che l’elemento è stato ribassato nella sua porzione centrale. In questo caso, la modifica serve a convogliare la massa fluida verso l’imbocco del fondo in maniera più fattuale, per migliorare l’efficienza complessiva dell’auto. Va detto che tali modifiche non sono dei semplici adattamenti al tracciato di Singapore, ma bensì un vero e proprio aggiornamento evolutivo della SF-24. Ferrari ha deciso di perfezionare il lavoro del fondo (elemento chiave delle wing car) per stabilizzare i flussi che lo attraversano. Aggiornamento in attesa di validazione, sul quale ci sarà tanto da scrivere, nella giornata di domani, dopo le prime prove libere.