Diciannove anni, spagnolo e già due titoli mondiali in tasca: in breve, questo è l’identikit di Pedro Acosta, il nuovo fenomeno spagnolo classe 2004 pronto a fare il suo esordio in MotoGP a partire dalla prossima stagione insieme al team GASGAS Tech3.
Numeri e talento (e anche nazionalità) fanno subito pensare a un altro grande fenomeno che ha a lungo dominato nel Motomondiale: Marc Marquez. I due hanno parecchi tratti in comune, tant’è che Acosta si porta dietro da tempo ormai il titolo di “erede” dell’otto volte Campione del Mondo. Andiamo quindi a conoscere meglio Acosta, il ‘tiburón’ [squalo in spagnolo, ndr] pronto a “divorare” ‒ dopo Moto3 e Moto2 ‒ anche la MotoGP.
Indice
Gli inizi: dalla Spagna alla conquista del Mondo
Pedro Acosta sale per la prima volta su una moto (da cross) all’età di 5 anni: un amore a prima vista, che ben presto lo spinge a lasciare lo sterrato per la pista (e la velocità pura). Dopo diverse competizioni nazionali in cui farsi le ossa, nel 2018 (a soli 14 anni) Acosta debutta nella prima competizione di livello internazionale, il Mondiale Junior Moto3.
L’anno successivo, non contento, disputa anche la Red Bull Rookies Cup, giungendo secondo in classifica generale grazie alle tre vittorie e ai cinque podi conquistati. Nel 2020 Pedro continua a dividersi tra Mondiale Junior Moto3 (chiuso al terzo posto dietro ai connazionali Izan Guevara e Xavier Artigas) e la Red Bull Rookies Cup, vinta con una prova d’anticipo grazie alle sei vittorie ottenute nelle prime sei prove.
L’esordio in Moto3: asso pigliatutto
La svolta vera, però, arriva nel 2021 con l’approdo nel Motomondiale: Acosta fa ufficialmente il suo esordio in Moto3 a sedici anni [ne compirà diciassette poche settimane dopo, ndr] in sella alla KTM RC 250 GP del team Ajo Motorsport, al fianco dell’altro spagnolo Jaume Masiá.
Lo spettacolo è subito servito: al debutto stagionale in Qatar, il ‘tiburón’ arriva secondo (di un soffio) alle spalle del compagno di squadra, vincitore del GP. Una settimana dopo, Acosta conquista la sua prima vittoria alla sua seconda gara nel Motomondiale: un risultato che rivela subito la sua natura da “predestinato”, anche e soprattutto vista anche la penalità scontata nel corso del GP [partenza dalla corsia dei box, ndr].
Trionfa poi anche a Portimão e Jerez, diventando il più giovane di sempre a vincere tre gare consecutivamente. La consacrazione definitiva arriva nel GP dell’Algarve: grazie alla sesta vittoria stagionale, Acosta si laurea Campione del Mondo della Moto3 al debutto in entry class [trentuno anni dopo l’impresa di Loris Capirossi in classe 125, ndr].
L’esperienza in Moto2: ancora trionfi
Conquistato il titolo Moto3 da rookie assoluto nel Motomondiale, per Acosta non poteva che prospettarsi una sola opzione per l’anno successivo: è così che nel 2022 sale di categoria, approdando in Moto2, rimanendo sempre nelle fila del team Ajo Motorsport, questa volta in sella a una Kalex, e trovando come compagno di squadra un altro spagnolo, Augusto Fernández.
Anche nella classe di mezzo, Pedro impiega ben poco ad ambientarsi, mettendo subito in mostra tutto il suo talento. Nel GP di Francia arriva la prima pole position nella categoria [la seconda in carriera, ndr]; la sua gara, tuttavia, si concluderà prematuramente per via di una caduta.
Si rifà, con gli interessi, nell’appuntamento successivo: nel GP d’Italia Acosta conquista la prima vittoria in Moto2, infrangendo un nuovo record di precocità e diventando il pilota più giovane di sempre a vincere nella classe intermedia del Motomondiale. Con tre vittorie e cinque podi totali, lo spagnolo totalizza 171 punti, chiudendo al quinto posto in classifica generale.
Nel 2023 parte da favorito assoluto per la conquista del titolo: nonostante una prima metà di stagione di grande lotta con Tony Arbolino, non c’è nulla da fare per i rivali, a cui restano solamente le briciole. Grazie a 7 vittorie e altri 7 podi stagionali, Acosta conquista il suo secondo titolo mondiale, laureandosi Campione del Mondo Moto2 con ben due gare d’anticipo. In questa stagione viene anche ufficializzato il suo passaggio in MotoGP: nel 2024 il ‘tiburón’ debutterà in top class insieme al team GASGAS Tech 3, ritrovando Augusto Fernández come compagno di squadra.
Il paragone con Marc Marquez
Il talento e la precocità di Pedro Acosta hanno colpito fin da subito appassionati e addetti ai lavori. I suoi sono i numeri di un fenomeno generazionale a cui è difficile rimanere indifferenti. Così come era stato per Marc Marquez, altro fuoriclasse spagnolo delle due ruote a cui il giovane Acosta è stato spesso paragonato.
Un parallelismo che ‒ a ben guardare ‒ è più che azzeccato. Entrambi hanno conquistato il loro primo titolo nel Motomondiale a 17 anni: tuttavia, se per Marc si trattava della terza stagione nell’allora classe 125 [l’equivalente della Moto3 odierna, ndr], Pedro è riuscito nell’impresa di vincerlo nella sua stagione d’esordio. Una differenza non da poco, pur tenendo a mente che Marquez ha iniziato a correre in 125 a soli 15 anni, troppo piccolo anche solo per pensare di lottare per la corona.
Passando alla categoria intermedia, la similitudine tra i due è ancora più evidente: per entrambi si contano due stagioni e una corona iridata in Moto2 conquistata a 19 anni. Tuttavia, bisogna sottolineare un fatto: Acosta ha terminato la sua prima stagione nella classe di mezzo al quinto posto e non è mai stato realmente in grado di lottare per la vittoria finale; Marquez, al contrario, è stato fin da subito in lotta per il titolo, poi sfumato anche a causa del doppio forfait negli ultimi due GP stagionali per infortunio, giungendo secondo in classifica generale al suo primo anno in Moto2.
Ora Acosta è atteso al debutto in MotoGP, dove avrà la possibilità di lottare in pista proprio con il suo “predecessore” in quello che si preannuncia come un vero e proprio scontro generazionale. In questo caso, però, eguagliare Marquez sarà particolarmente complicato: ricordiamo, infatti, che il ‘Cabroncito’ è stato capace di vincere il titolo in top class alla sua prima stagione in MotoGP. Un’impresa difficilmente replicabile anche per un fenomeno come Pedro Acosta. Che però, a prescindere dal risultato finale, siamo certi saprà regalarci grande spettacolo.