La Ferrari ha offerto ai suoi tifosi l’ennesimo sabato di passione. In F1 non si inventa nulla dall’oggi al domani e proprio per questo era facile aspettarsi un rendimento simile anche al Gran Premio d’Olanda edizione 2024. Tuttavia, ciò che non torna in questo scenario sono le dichiarazioni fatte in avvicinamento al weekend di gara. Parole pronunciate da Frederic Vasseur, il capitano di questa nave in balia delle onde. Il manager di Draveil aveva lanciato una sorta di profezia. Davanti alla sfera di cristallo nelle segrete stanze della Gestione Sportiva, interpellando le sue fonti, era giunto a una chiara conclusione: “Nella sessione di qualifiche del sabato sarà una questione di centesimi.”
Lunedì mattina, pare che Vasseur abbia già un appuntamento con una chiaroveggente che abita sulle colline di Maranello che gli venderà una nuova palla di vetro. Usata, ma tenuta bene. L’ironia con cui si sviluppa l’inizio dell’articolo nasce dal seguente quesito: perché in Ferrari c’è sempre questa tendenza a illudere i tifosi? Il supporter della rossa ama il Cavallino Rampante con tutte le sue forze e forse è per questo che mostra sempre una specie di atteggiamento credulone. Approfittarsi di tale stato d’animo non è affatto carino. Sarebbe molto più apprezzato, a giochi fatti, poter constatare che le aspettative riposte corrispondano alle attese. Almeno in parte. È chiedere troppo?
La Ferrari ha mostrato tutti i propri limiti nella giornata di ieri, evidenziando una netta carenza di performance dovuta ancora una volta alle stesse cause ormai ben note. Non serve nemmeno ricordarle, poiché le conosciamo a menadito. Piuttosto, è più interessante concentrarsi sul lavoro che il team sta svolgendo. Pera Singapore, la scuderia italiana dovrebbe presentare un nuovo pacchetto di aggiornamenti. Correggere e migliorare la SF-24 è l’obiettivo tanto ambito. La campagna agonistica in corso è ormai compromessa, e continuare a coltivare speranze di lottare per il mondiale costruttori non sembra corretto. Sarebbe un’altra illusione che i tifosi della rossa non meritano.
Il quadretto appena descritto era quanto di più vero si potesse dire sulla Ferrari. Niente di diverso dalla verità, insomma. Tuttavia la massima categoria del motorsport è qualcosa davvero di straordinario e oggi, domenica 25 agosto lo ha dimostrato ancora una volta. Il Cavallino Rampante bolso e azzoppato del sabato si è rinvigorito. La corsa non offriva spunti interessante sui quali basare un teoria positiva per la rossa. Eppure, poco a poco, in maniera progressiva e con cognizione di causa sotto braccio, il team di Maranello ha messo in piedi contro tutti i pronostici una gara davvero al top. Una ventata d’aria fresca per i suddetti supporter in questa afosa estate italiana.
F1, Ferrari: Leclerc vola e Sainz recupera
Il Gran Premio d’Olanda edizione 2024 resterà nei ricordi della Ferrari. Intendiamoci… parliamo “solo” di un podio e di un quinto posto. Tuttavia, considerando l’inerzia mostrata durante il weekend di Zandvoort, il risultato finale della storica scuderia italiana non può che far sorridere tutta la squadra. Sainz doveva partire undicesimo, ma approfittando della squalifica di Hamilton è scattato dalla decima casella dello schieramento. Lo spagnolo è partito bene e ha recuperato subito una posizione. Dopodiché, ha indossato l’elmetto della battaglia e ha iniziato a mantenere un passo davvero consistente che gli ha permesso di tagliare il traguardo alle spalle di una McLaren. Degno di nota è stato il sorpasso sulla Red Bull di Perez. Un bravo grande come una casa per l’iberico
Ma il plauso più grande oggi va a Leclerc. Il monegasco ha mostrato una concentrazione davvero straordinaria. La sua consistenza alla guida ha permesso alla squadra di raggiungere un risultato del tutto inatteso. Ottima la sua tornata dopo la prima e unica sosta, quando è rientrato in pista con le gomme Hard e ha realizzato un giro impeccabile, come si suol dire. Questa tornata gli ha concesso di realizzare l’undercut sulla Mercedes di Russell, oggi più spento del solito. Piastri, che partiva davanti al ferrarista, ha scelto di ritardare la sua sosta. Una strategia che, secondo i calcoli della McLaren, doveva fornire all’australiano una gomma più fresca nell’ultima fase di gara.
Dieci giri in meno sulle spalle, l’uso del DRS e una vettura, la super MCL38, in grado di mantenere un passo gara indiavolato: queste erano le armi che Oscar sapeva di poter sfruttare appieno. Peccato che quando è stato il momento di farlo, Leclerc non fosse affatto d’accordo. Il ferrarista ha aspettato il momento giusto e, quando Piastri si è fatto sotto, ha iniziato a spingere con precisione chirurgica. Trentadue giri in cui la super McLaren non è nemmeno riuscita ad avvicinarsi alla rossa per tentare una manovra di attacco. Senza dubbio la conformazione della pista ha aiutato la Ferrari, ma, in questo caso, gran parte del merito va ascritto al talento del monegasco.
F1, Ferrari azzecca la strategia e la difende grazie alla gestione gomme
Oltre ai piloti, anche alla SF-24 va fatto un grosso plauso. Nell’attuale F1, senza una vettura all’altezza ottenere buoni risultati è impossibile. In questo caso, il fattore di maggior peso che ha giocato a favore della rossa riguarda la gestione delle gomme. L’assetto scelto tramite lo studio al simulatore, con un’ala posteriore al di sotto del carico ottimale, non ha funzionato un granché bene in qualifica. Lo sappiamo bene. In gara, però, la messa a punto si è adattata come un guanto alle caratteristiche del tracciato, che non favorisce i sorpassi e non è troppo esigente per quanto riguarda l’usura.
La Ferrari è riuscita a far lavorare gli pneumatici in maniera ottimale, un po’ il contrario di quanto accaduto il giorno precedente. Per questo motivo, le due SF-24 hanno trovato tutta quella performance che durante la sessione classificatoria era rimasta inespressa. A livello tecnico, dobbiamo ammettere che il ritmo di Piastri era senz’altro superiore, con un passo mediamente più rapido. Tuttavia la strategia azzeccata su Leclerc con il primo e unico stop ha fatto la differenza. Il vantaggio acquisito è stato mantenuto sino alla linea del traguardo grazie al particolare handling nel secondo stint, che ha coinvolto traiettorie, utilizzo del differenziale e la bravura dei due piloti nel concretizzare il tutto.
A margine della qualifica, Sainz aveva sottolineato un elemento interessante. Carlos aveva fatto notare che non riusciva a immettere energia nelle gomme, e per questo non era stato in grado di raggiungere la massima aderenza offerta dalle mescole. Sul giro secco parliamo di un grosso limite, mentre per certi versi può invece aiutare in gara a contenere il degrado. Due facce opposte della stessa medaglia, insomma. Resta il fatto che gli schemi sospensivi creano diversi problemi alla Ferrari, non solo nell’amministrazione delle gomme, ma anche nella gestione delle altezze da terra per generare il carico dal fondo. Per questo motivo, queste componenti sono soggette a modifiche che vedremo il prossimo settembre.