Il Gran Premio d’Olanda ha ribadito un concetto: la F1 2024 è ancora tutta da giocare. Un’annata in cui, con ogni probabilità, i titoli iridati resteranno in ballo sino all’ultima corsa del mondiale. Il merito va ascritto in gran parte alla McLaren, che contro tutte le attese ha realizzato passi da gigante durante la stagione. A questo scenario va aggiunta l’involuzione della Red Bull, che ha perso lo smalto dello scorso mondiale. Non è da meno la Mercedes, capace di produrre acuti importanti. Chi sta mancando all’appello è la Ferrari. Dal Gran Premio del Canada, la rossa ha perso la sua competitività tecnica. Si è rotto quel minimo di equilibrio che il Cavallino Rampante aveva costruito con tanta fatica.
I miracoli in F1 non esistono. Crederci sarebbe sciocco, soprattutto per gli ingegneri. Lo stesso Leclerc ha sottolineato la necessità di capire perché Ferrari, con la stessa configurazione della monoposto, abbia ottenuto risultati così diversi tra qualifica e gara. Il sabato la differenza sulla McLaren era di quasi un secondo, mentre in gara il passo era decisamente più competitivo, inferiore a quello della MCL38 di Lando Norris, ma con una media di circa 3 decimi di secondo per ogni tornata. La spiegazione più plausibile riguarda ancora una volta gli pneumatici. Sappiamo quanto sia importante il ciclo di isteresi delle gomme per raggiungere il massimo grip della mescola è fondamentale.
Resta da capire perché e cosa non abbia funzionato. Le temperature erano simili, anche se durante la sessione classificatoria erano leggermente più basse. La differenza potrebbe risiedere nella capacità della Ferrari di gestire i compound della Pirelli. Abbiamo infatti notato, nell’arco della stagione sino a qui disputata, come la SF-24 abbia spesso faticato a riscaldare le gomme, specialmente su determinati circuiti. A Zandvoort, il problema concernente l’attivazione delle mescole non è stato gestito correttamente al sabato. Sainz lo ha evidenziato, e la conferma arriva dal fatto che, con le gomme usate, era più semplice raggiungere la working range ideale.
Sono sotto accusa ecco gli schemi sospensivi che a quanto pare non funzionano come dovrebbero. Ne abbiamo parlato con alcuni tecnici della rossa direttamente in pista negli scorsi appuntamenti iridati. Ci riferiamo ad un fattore che è stato sicuramente identificato da Ferrari. Per il resto Il set-up più scarico scelto, al di sotto del livello di downforce ottimale, ha aiutato a respingere gli attacchi di Piastri su Leclerc. Con il DRS aperto, infatti, la MCL38 dell’australiano guadagnava pochissimo in termini di top speed, Beneficio del tutto insufficiente per avvicinarsi alla SF-24, puntarla e tentare un sorpasso. A questo elemento si aggiunge la peculiarità del tracciato olandese, che offre praticamente un solo punto di sorpasso ai piloti: staccata di curva 1 dopo il rettifilo di partenza.
F1, Ferrari cerca di anticipare
Nel mese di settembre, la rossa cercherà di recuperare attraverso un importante pacchetto di aggiornamenti. L’indiziato numero 1 è il fondo della SF-24, una componente fondamentale in questa F1. Il pavimento delle attuali wing car si occupa di generare gran parte del carico prodotto dalle vetture. Lo fa “gratuitamente”, se così possiamo dire, in quanto la downforce prodotta dal fondo vettura non è soggetta alla resistenza all’avanzamento delle ali, che, a seconda dell’incidenza scelta, sviluppano deportanza. Questo fattore limita le velocità di punta aumentando il drag della monoposto. Per far funzionare a dovere il fondo, è necessario un certo equilibrio nelle altezze da terra, anteriori e posteriori.
Ferrari sta soffrendo sotto questo questo aspetto, perché l’attuale pacchetto non gli consente di utilizzare l’altezza da terra studiata in fase di progetto. Abbassare troppo la vettura di riflesso va ad innescare il porpoising, saltellamento aerodinamico che genera instabilità a determinate velocità di marcia. Risultato? L’auto perde il bilanciamento e gestire l’handling per il piloti della rossa diventa parecchio complicato. Il fondo in versione Spagna è stato progettato con calcoli errati, in quanto alcuni aspetti relativi alla massa fluida che attraversa la SF-24 non sono stati valutati in maniera adeguata. Il team ha lavorato su una soluzione temporanea modificando la chiglia del fondo, ma l’aggiornamento ha stabilizzato il problema solo in minima parte.
Ferrari sta accelerando i tempi per testare il nuovo fondo a Baku, anticipando lo sviluppo inizialmente previsto per il Gran Premio di Singapore. Inoltre, ci sono altre novità in cantiere. Allargare la mappa aerodinamica dell’auto tramite il pavimento sarà decisivo per il proseguimento del mondiale. Tuttavia, anche le sospensioni necessitano alcuni correttivi perché non stanno funzionando a dovere. Di recente, uno studio sugli elementi interni degli schemi sospesivi mirava a ottimizzare il loro rendimento. Questo potrebbe aver contribuito in parte ai miglioramenti visti in gara a Zandvoort, quando con più tempo per attivare le gomme, la SF-24 ha potuto sfruttarle molto meglio di quanto si poteva pensare.
Prossimamente sono attesi aggiornamenti significativi anche per le sospensioni, in particolare sul pull-rod posteriore. Mossa che pretende risolvere questo problema endemico dell’auto italiana. Altre novità minori riguarderanno l’affinamento aerodinamico dell’ala, le carenature delle sospensioni, la beam wing e una possibile e ulteriore rifinitura della monoposto nella zona delle pance. Una vettura di F1 deve gestire adeguatamente la massa fluida che la investe e la circonda. Se qualche elemento non funziona a dovere, i problemi emergono. McLaren, ha dimostrato che con una chiara cognizione di causa tutto è possibile. Questo è stato l’obiettivo su cui Ferrari ha lavorato nelle ultime settimane.
L’incarico è stato affidato a Loic Serra, grande esperto in queste dinamiche, che ha contribuito ai successi della Mercedes. Sebbene ci stiamo avvicinando all’ultimo terzo del campionato, le gare a disposizione sono ancora nove. Vasseur continua a mandare messaggi positivi, convinto che grazie al piano di “ristrutturazione” della Ferrari, la SF-24corretta possa tornare a lottare per il vertice. Non abbandona l’obiettivo del campionato costruttori, un target per quanto ci riguarda ampiamente ottimistico. Nel mentre Monza si avvicina a passi da gigante. Gara di casa, dove la rossa vuole dare il massimo e potrebbe presentare alcune modifiche aerodinamiche per adattare l’auto alla pista brianzola.