La terza sessione di prove libere del Gran Premio del Belgio porta con se una “sorpresa”. Le condizioni meteorologiche cambiano. Pioggia, vento, pista bagnata e temperature più basse. Una bellissima notizia per i fotografi assiepati lungo i sette chilometri abbondanti del tracciato che hanno potuto realizzare scatti strepitosi. Molto peggio per piloti, tecnici e ingegneri che non hanno avuto i medesimi riferimenti del venerdì, di fatto non potendo comparare i dati raccolti per verificare se gli aggiustamenti alla messa a punto delle vetture fossero efficienti. Una brutta tegola per Ferrari che puntava sulle Fp3 per validare alcuni cambi studiati nella notte al simulatore driver-in-the-loop. Ci riferiamo alla necessità di migliorare la trazione e gestire in maniera più proficua le curve rapide del T2.
Durante i primi 20 minuti i piloti provano a scendere in pista. Una sgambata fine a se stessa però, in quanto i riferimenti che potevano trarre in quelle condizioni erano praticamente nulli. L’unico dei ferraristi ad abbandonare la pitlane è stato Leclerc, al quale solitamente piace darsi da fare quando il contesto competitivo è complicato. Il monegasco ha messo assieme un totale di 4 tornate, in cui ha capito che le gomme intermedie non offrivano il grip sufficiente. Montare le full wet aveva poco senso, mescole che si usano solo quando la necessità di marcare un tempo emerge, come in qualifica, oppure in gara se un improvviso scorcio d’acqua allaga il tracciato.
Passano altri 30 minuti e non succede nulla. L’unica nota di cronaca resta il testacoda di Lance Stroll nella prima parte della sessione. Il canadese perde la vettura passando sul cordolo in uscita dall’Eau Rouge. Uno spin che potenzialmente poteva essere molto pericoloso, perché la velocità era parecchio alta e la vicinanza delle barriere di certo non aiutava. Per fortuna non c’è nessuno tipo di ripercussione a livello fisico per il pilota della Aston Martin. La AMR24, inoltre, una volta parcheggiata ai box dai commissari non sembrava nemmeno troppo danneggiata, malgrado il botto contro le barriere non sia stato di certo leggero. C’è un fattore interessante nella pochezza delle Fp3 che valeva la pena considerare.
Ci riferiamo al team radio di Leclerc nell’unico run che il ferrarista ha effettuato nelle libere di oggi. In pista con le Pirelli a banda verde, le intermedie per intenderci, al termine della terza tornata Charles si è aperto in radio. Il messaggio era chiaro: “non riesco ad attivare le gomme“. Il ciclo di isteresi dello pneumatico non era corretto e di riflesso il pilota della rossa non riusciva a trovare l’aderenza corretta della mescola da bagnato. In vista della qualifica con l’asfalto bagnato non era di certo una buona notizia. Un grattacapo che il team italiano aveva già sofferto in questa stagione, incaricandosi di limitare le prestazioni della SF-24.
F1 GP Belgio: Ferrari super con Leclerc, Sainz sbaglia il ciclo di isteresi
Sin dalla prima parte della sessione classificatoria si era capito che lo step della Ferrari nell’amministrazione delle gomme sul bagnato faceva presenza. Il team di Maranello però, ha mostrato che dalla grande sofferenza subita nel recente passato si può imparare sempre qualcosa. Per essere sinceri dobbiamo dire che le difficoltà non sono mancate. Nella prima parte della sessione la rossa è riuscita a passare il taglio in maniera abbastanza agevole. La storica scuderia italiana ha caricato di benzina le due SF-24 che hanno potuto effettuare diversi tentativi in maniera consecutiva. L’obiettivo era quello di restare sul pezzo, perché la pioggia non c’era e l’evoluzione della pista abbassava i cronometri di tutti i piloti a ogni singola tornata.
Per quanto concerne la Q2, dove il traffico minore ha comunque creato qualche problema ai ferraristi, il rendimento delle auto modenesi non era poi così brillante. Lo conferma il fatto che per passare il taglio verso la Q3, le due Ferrari hanno penato sino all’ultimo giro. Con gomma nuova i “due Carlo” hanno massimizzato la performance per per fortuna, in quanto i distacchi erano parecchio risicati sino a quel momento e anche un solo piccolo errore poteva pregiudicare il risultato in maniera irreparabile. Per l’ultima parte della qualifica le speranze di poter lottare per la pole position erano davvero poche. Questo in considerazione del fatto che anche la Red Bull di Perez questa volta pareva il palla, le McLaren sembrano molto più forti e pure Mercedes si era auto invitata alla festa.
Nel primo tentativo Ferrari manda in pista i propri piloti con le gomme usate. Due riscontri cronometrici molto lontani dalla vetta, circa 1,5 secondi che non lasciavano appunto presagire nulla di straordinario. E invece Leclerc sorprende tutti. Il monegasco abbassa la visiera del casco, scende in pista, prepara le gomme alla grande e spara un tempone che vale la seconda piazza, prima considerando l’arretramento sulla griglia di Verstappen per la penalità comminata dalla FIA in merito alla sostituzione del motore endotermico. Charles è stato estremamente abile nel dar vita a un ciclo di isteresi dello pneumatico fattuale. Aspetto che gli ha permesso di accedere al grip corretto della mescola intermedia.
Per il resto è tutto manico, perché osservando la sua SF-24, specie nel T2, si notava chiaramente come l’auto fosse tutt’altro che perfetta. Instabilità amministrate alla grande senza alzare mai il piede, verso un giro che in conclusione vale la partenza dal palo al Gran Premio del Belgio edizione 2024. Chi lo avrebbe mai detto alla viglia. Per Carlos purtroppo il discorso è inverso. L’iberico ha sbagliato l’attivazione delle mescole: parliamo di circa 5 gradi in meno immessi nella carcassa che hanno fatto una differenza enorme sull’aderenza prodotta. Sainz non capiva il perché ma in radio è arrivata la spiegazione. Davvero un grande peccato, perché Ferrari, oggi, poteva realmente prendersi tutta quanta la prima fila.
In conclusione un ulteriore considerazione. Se è pur vero che in realtà la pole era di Max Verstappen, capace di rifilare ben 6 decimi al ferrarista, il Cavallino Rampante si toglie la soddisfazione di battere Mercedes ma soprattutto le due McLaren. Un buon viatico per la gara che però, purtroppo, sarà tutt’altro che facile. Charles ha un set-up scarico che favorirà di sicuro le velocità di punta. Tuttavia le due zone DRS nel T1 aiuteranno non poco gli sfidanti nel tentare il sorpasso. Idem per il terzo settore, dove alla chicane bus stop si palesa un’altra chiara occasione per sopravanzare i competitor. Ferrari andrà a dormire molto contenta, ma domani, appunto, sarà un altro giorno…