
Dopo la seconda sessione di prove libere del Gran Premio d’Ungheria, alla Ferrari serviva sistemare il setup. Ritocchi per ottimizzare l’utilizzo delle gomme e, al contempo, migliorare le fasi di accelerazione e rotazione in inserimento. Oggi, venerdì 2 agosto, capiremo nelle FP3 se la Rossa sarà in grado di realizzare questo step in avanti, altamente necessario per riuscire ad avvicinarsi al rendimento della McLaren.
Indice
Ferrari studia la stabilità al retrotreno con carichi differenti
Le due Rosse, per la prima sgambata in pista, montano un treno di pneumatici Soft nuove di pacca. Si nota da subito come le due configurazioni al posteriore della Rossa siano differenti: Lewis adotta un’ala più carica rispetto a Charles. Si differenzia pertanto la spinta verticale per capire quale sia più consona, anche considerando che per le qualifiche c’è un leggero rischio pioggia che potrebbe scombussolare un po’ le cose.
Tra i due è l’inglese ad abbandonare per primo la pitlane. Solita preparazione sulle gomme e poi via con il giro lanciato. Si parte pertanto con la simulazione sul giro secco, con l’extra grip delle coperture Pirelli cerchiate di rosso. La trasmissione è settato sulla posizione GX2, per avere una cambiata piuttosto rapida. La pista è più calda di 10 gradi rispetto a ieri, fattore che va tenuto in stretta considerazione per il warm-up e la gestione gomme.
Il primo tentativo di Lewis è piuttosto pulito, specie nel T2, dove l’ex Mercedes trova un buon feeling. Anche nel terzo settore la SF-25 sembra più stabile, sebbene si debba considerare che è solo il primo giro e i ferraristi non hanno spinto al massimo. Si procede ora con un giro per raffreddare i compound, per poi passare alla modalità Engine 1, un riscontro più probante sulla potenza sprigionata dall’endotermico.
Serve migliorare la curva 6 in entrata per il monegasco, mentre la piega numero 14 va gestita meglio dall’inglese. A Leclerc non serve un ritocco all’ala anteriore, idem al suo compagno di squadra. Cool down messo da parte, ecco il secondo intento spinto, dove si cura il warm-up in una maniera differente. Giro che per Lewis non va in scena per il traffico. Charles lo chiude ma non è pulito nelle sue traiettorie.
Il tempo però è buono, sebbene il monegasco stesso definisca la prestazione brutta. Per ora sembra che non siano cambiate tanto le cose a livello di handling. Osservando la telemetria, si nota come uno dei limiti principali resti la frenata di curva 6, dove, come succedeva nella giornata di ieri, le due Rosse perdono un po’ troppo nella fase di ingresso. Finisce così il primo run, con Lewis che fa un altro giro e si mette sui tempi del compagno.
La gestione delle Soft resta imperfetta
Una brevissima pausa e si torna in pista. Lo fa solo Leclerc, sempre con le Soft, ma questa volta usate. Il monegasco si lancia subito per testare un piccolo ritocco sospensivo, per poi tornare in garage. Passaggio dove sostanzialmente non cambia molto a livello di feeling con l’auto, sebbene il passaggio sia molto più pulito rispetto a quello precedente. Il programma di lavoro prosegue con la simulazione sul giro secco.
Quando mancano 17 minuti alla fine della sessione, Hamilton torna in pista con le gomme a banda rossa. Un set nuovo. Le prepara con il warm-up, passa alla modalità race e inizia a spingere. Il giro di Lewis è pulito sino all’ultima parte della pista, dove le gomme “stanche” perdono grip. Si nota infatti sottosterzo in entrata e un eccesso di rotazione in uscita. L’inglese si becca 1 decimo nel T1, 3 nel T2 e altri 3 nel terzo settore su Piastri.
L’inglese torna ai box e poco dopo tocca a Charles. Il monegasco arriva largo alla 1 ma comunque segna un tempo in linea con la McLaren nel T1. Poi si prende un distacco di 2 decimi nel secondo settore, uno e mezzo nel T3. L’uscita di curva 13 racconta ancora sovrasterzo e le staccate delle pieghe 2 e 6 restano un pelo problematiche. Le due MCL39 centrano alla perfezione la temperatura delle gomme, fattore che non riesce alla Ferrari.
Senza dubbio, parliamo di un limite importante che toglie performance alla Rossa. Va studiata un’attivazione migliore, se possibile, per bilanciare il grado di aderenza e poterlo spalmare meglio nell’arco della tornata. Un lavoro che verrà studiato prima della qualifica, dopo le FP3. L’atteso passo in avanti non si vede. Il team dovrà inventarsi qualcosa se desidera rompere le scatole ai campioni del mondo in carica.
Classifica Fp3 GP Ungheria 2025:
- Oscar Piastri (McLaren)
- Lando Norris (McLaren)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- Kimi Antonelli (Mercedes)
- Fernando Alonso (Aston Martin)
- Lance Stroll (Aston Martin)
- George Russell (Mercedes)
- Gabriel Bortoleto (Stake)
- Nico Hulkemberg (Stake)
GP Ungheria, resoconto Fp2
La prima sessione di prove libere ha confermato che la Rossa ha fatto bene i compiti a casa. Una vettura solida, capace di scendere in pista con una messa a punto molto buona. Bene sul giro secco, sebbene ci sia ancora qualcosa da recuperare sulla McLaren, ottimo il passo gara, dove ambedue le SF-25 hanno girato sui tempi delle monoposto color papaya. Nelle Fp2 si attendeva la conferma necessaria.
Ferrari instabile al posteriore a causa delle gomme
Le Rosse tornano in pista per la seconda sessione di libere con le Medium. C’è piuttosto traffico da gestire con l’aiuto del muretto. Primo intento dove si palesa ancora il famoso sovrasterzo in fase di uscita, che i piloti devono gestire per portare le giuste velocità a centro curva. Due giri di assaggio, dove comunque la numero 16 si è ben comportata. Leclerc deve migliorare curva 2, mentre Lewis dà il massimo nel T1 con il miglior riscontro.
Poi perde sul compagno nel resto dei settori. Nel caso del britannico si è scelto un’attivazione rapida, che però paga nel resto della pista. Per ora pare che non siano arrivati ritocchi decisivi alla messa a punto, in quanto le caratteristiche della SF-25 sono le medesime. Lewis non chiede un flap adjust all’anteriore, Charles sì. Due cool down lap e si riparte. Anche nel secondo tentativo resta l’eccesso di rotazione in uscita e, in alcuni casi, sottosterzo in entrata.
Rispetto al giro precedente il monegasco migliora il rendimento alla 6 e 7, mentre Lewis abortisce. Osservando gli onboard si nota come il T1 sia un punto a favore della Rossa, che però, tenendo presente il compromesso utilizzato, dovrebbe offrire un vantaggio prestazionale maggiore. Inoltre, pare che il warm-up sulle coperture non sia perfetto. In radio viene chiesto di spingere nelle ultime due curve per generare temperatura all’anteriore che, evidentemente, durante il giro non è quella corretta.
Dopo tre passaggi lanciati, i ferraristi passano ai box, dove ricevono un ritocco all’ala anteriore: serve più carico per amministrare meglio ingresso e range di esercizio delle Pirelli cerchiate di giallo. Nell’ultima sgambata del primo stint, le cose sostanzialmente non cambiano. Il team di Maranello deve ancora capire come far funzionare bene le coperture. Charles spiega che soffre instabilità al posteriore nel T3, che in gran parte è appunto generato dalle gomme fuori finestra.
Ferrari imperfetta anche con le Soft
Secondo run con le Soft nuove di trinca. Leclerc ci prova, ma è costretto ad alzare il piede. La ragione è semplice: gomme ancora troppo fredde e non in temperatura. Il britannico invece chiude il tentativo, sebbene la sua prestazione non sia buona. Come in mattinata, il suo feeling con la Rossa non è al livello del monegasco che, non appena realizza il suo primo crono con le coperture a banda rossa, si posiziona in terza piazza.
Tempo però non buono e lontano dalle due McLaren. Si procede a un doppio aggiustamento di carico sulle vetture italiane, mentre Charles parla della frenata che va messa a punto con i settaggi del brake balance. Nei due passaggi per raffreddare le mescole si parla parecchio via radio per migliorare l’handling. Va pure detto che il monegasco ha commesso un errore nella chicane 6-7, dove di fatto manca il punto di corda.
Hamilton migliora il suo riferimento. Adami si ritiene abbastanza soddisfatto, facendo notare che il “gain” è buono considerando l’età delle gomme. Rispetto alla prima sessione di prove libere sono cambiate le condizioni ambientali e, il Cavallino Rampante, pare che non sia in grado di gestire al meglio tale scenario. Vettura più nervosa, proprio per un’amministrazione delle mescole meno precisa delle FP1.
Passo gara complicato da gestire
Per le prove high fuel Ferrari diversifica la strategia: gomme Medium per Charles, Soft per Lewis. Ovviamente le velocità di percorrenza calano per gestire le coperture che all’Hungaroring tendono a salire per via del layout. In linea di massima, messi da parte due passaggi, il bilanciamento delle Rosse pare piuttosto buono. Al contrario di quanto successo nelle FP1, Leclerc realizza un primo giro più lento per non stressare le coperture.
Stesso discorso per Hamilton. Il britannico, dopo 4 giri, fa prendere respiro alle gomme con un giro più lento per poi riaprire. Pratica, per altro, utilizzata pure da Norris e Piastri. Pare che un po’ per tutti non sia facile gestire il degrado termico. Lewis mostra comunque una certa costanza, sebbene la sua progressione tenda a salire. Parliamo di una raccolta dati molto importante sulla quale la Rossa dovrà ragionare bene in chiave gara.
Seconda sessione di prove libere che possiamo definire buona, ma non tanto quanto ci si attendeva. Sia sul giro secco, che sulla simulazione passo gara, si attendeva uno step che non è arrivato. La questione è principalmente legata alle coperture che la storica scuderia non ha saputo sfruttare al meglio. Il lavoro al simulatore della notte fornirà gli strumenti per sistemare al meglio il setup nella giornata di domani.
Classifica Fp2 GP Ungheria 2025:
- Lando Norris (McLaren)
- Oscar Piastri (McLaren)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- Lance Stroll (Aston Martin)
- Fernando Alonso (Aston Martin)
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- George Russell (Mercedes)
- Isack Hadjar (Racing Bulls)
- Yuki Tsunoda (Red Bull)
- Kimi Antonelli (Mercedes)
GP Ungheria, resoconto Fp1
Una prova importante per il prosieguo della stagione: Ferrari, in Ungheria, si trova davanti all’esame decisivo in merito agli ultimi aggiornamenti sospensivi. Una modifica al pull-rod posteriore che, in terra magiara, punta a far compiere alla Rossa uno step decisivo a livello di rendimento. Durante le prime prove libere raccoglieremo le prime informazioni utili, relative alla messa a punto di base della SF-25.
Ferrari testa il setup che pare funzioni bene
Le due SF-25 scendono in pista con le gomme Medium, pneumatici adatti a testare il setup con un range di continuità maggiore sul rendimento. Dal primo giro di Lewis si nota una vettura sovrasterzante in uscita, niente di nuovo, sebbene dobbiamo aspettare per dare un giudizio quando le gomme saranno pronte e la pista gommata. Dopo il tentativo, l’inglese procede a un doppio cool down lap, proprio mentre il monegasco si lancia.
L’ex Mercedes chiede e ottiene subito più carico all’anteriore: 3 click per bilanciare la vettura. L’altro ferrarista abortisce il giro per il traffico e, come il compagno, chiede un aumento di carico sviluppabile all’avantreno. Nel suo caso parliamo addirittura di 6 click. I due tornano pertanto a calcare l’asfalto di Budapest, lavorando sulle coperture per gestire al meglio l’aderenza delle Pirelli.
Adami fa sapere che le curve 8 e 9 sono dove ha pagato maggiormente distacco dalle due McLaren. Bozzi, invece, fa notare che alla 12 la frenata dev’essere più efficace. Si passa quindi alla modalità race e si torna a spingere. In curva 2 e 5, il monegasco è piuttosto vicino al cordolo dopo la modifica, sfiorandolo solamente. Hamilton, invece, parla di tanto sottosterzo in tutte le parti della pista.
Per Lewis, si carica ancora l’anteriore, pertanto. Altri 4 click per sistemare la carenza di rotazione massiva che ha provato nei suoi due giri. Leclerc pare invece molto più comodo alla guida, sapendo gestire meglio il bilanciamento della sua monoposto. Ci sono alcune pieghe che effettivamente si prestano principalmente al sottosterzo. In questo momento, il muretto box italiano sta facendo tanto coaching ai piloti.
Parliamo di regolazioni relative al differenziale, sia in entrata che a centro curva, ma pure alle mappature dell’impianto frenante. Si procede con un altro giro per raffreddare le mescole, per poi affinare l’handling nelle prossime tornate. Va detto che non sembra poi così semplice per la Rossa mantenere la finestra ideale di funzionamento della mescola. Le prime sensazioni sono buone, ma serve ancora tanto lavoro di fine tuning.
Al quarto tentativo del primo run, Leclerc mette assieme una bella prestazione. Si mette davanti a tutti, sebbene nelle ultime curve del T3 lasci qualcosa per strada. Pare manchi un po’ di stabilità nei tratti più lenti, che rendono la trazione meno incisiva di quanto potrebbe essere. Inoltre, sembra che nell’ultimo settore le gomme tendano a surriscaldarsi un po’ troppo, perdendo grip. Finisce così la prima sgambata.
Ferrari deve affinare l’attivazione con le Soft
Le Rosse tornano in pista, questa volta con le Soft. Si passa quindi alla simulazione secca sulla qualifica. L’attivazione è differente con queste coperture. Sarà quindi interessante capire come verrà gestita la leggera tendenza all’asincronia termica tra i due assi, uno dei problemi sui quali Ferrari deve sempre lavorare. L’extra aderenza delle Pirelli a banda rossa si fa sentire, ovviamente, malgrado Charles non sia soddisfatto della sua prestazione.
Charles parla di curva 1 come main lost, dove in effetti la sua prestazione non è ottimale. La numero sedici percorre decisamente meglio la penultima curva, mentre nell’ultima c’è ancora sovrasterzo a centro curva. Nel T1 le gomme non erano ancora pronte. Inoltre, si parla di micro-bloccaggi in curva 6, chiedendo che settaggi usi Lewis per non subirli. Inglese che ha fatto meglio alla 1, vero.
Tuttavia, descrive un’auto che soffre ancora troppo della carenza di rotazione. Altro cambio di carico sviluppabile all’avantreno per lui. Due giri di cool e poi ancora pista. Dopo alcune correzioni su handling e warm-up, Leclerc si migliora, tirando giù più di sei decimi dal suo crono precedente. Restano comunque alcune cose da sistemare se l’obiettivo è quello di restare incollati alla McLaren.
Pure Hamilton fa meglio. Il sette volte campione del mondo sistema la vettura, ma il suo feeling resta lontano da quello del compagno. A differenza del monegasco, non sa gestire al meglio la carenza di rotazione e, nel suo caso, pare che la finestra di funzionamento dei compound non fosse così centrata. Si torna quindi ai box per chiudere questo secondo stint, dove la SF-25 mostra buone potenzialità che però vanno assolutamente affinate.
Ferrari va forte sul passo gara
Nell’ultima parte della sessione, Ferrari testa la vettura con un alto quantitativo di carburante a bordo. Parliamo di alcuni passaggi dove il team, con le gomme Medium su entrambe le auto, cerca di acquisire i primi riferimenti relativi al degrado termico. Ricordiamo che su questa pista è molto importante la cosiddetta, in gergo, “surface temperature”, vitale per tenere alto e costante il livello di grip. Charles, in questa mini prova high fuel, è molto costante. Il monegasco parte da un 21.0s per poi stabilizzarsi sul 20.9 per tre tornate.
Solo negli ultimi due passaggi è un pelo più lento, alzando il ritmo di circa 2 decimi. Hamilton parte più lento per poi mettersi sui tempi del compagno di squadra. In generale, i riscontri cronometrici sono molto simili a quelli McLaren. Attendiamo le FP2 per sapere di più. In conclusione, possiamo dire che Ferrari si è ben presentata in Ungheria con una messa a punto abbastanza solida. Serve però recuperare qualcosa, sebbene nell’arco della sessione il sottosterzo sia stato minimizzato. La strada sembra quella corretta, insomma.
Classifica Fp1 GP Ungheria 2025:
- Lando Norris (McLaren)
- Oscar Piastri (McLaren)
- Charles Leclerc (Ferrari)
- Isack Hadjar (Racing Bulls)
- Lewis Hamilton (Ferrari)
- Olivier Bearman (Haas)
- Kimi Antonelli (Mercedes)
- George Russell (Mercedes)
- Max Verstappen (Red Bull)
- Lance Stroll (Aston Martin)