Le ‘Papaya Rules’ di McLaren, si punta tutto su Norris

Il team di Woking finalmente ci crede e punta tutto su Lando Norris. Ora le gerarchie sono stabilite, Oscar Piastri è già pronto a fare il gioco di squadra

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Matteo Mattei

esperto di motorsport e automotive

Classe 1982, a Favalanciata cresce con pane e Max Biaggi. Ha collaborato con varie testate online spaziando tra Esports e motori. Il mio motto: ''Per aspera ad astra''.

Pubblicato: 13 Settembre 2024 16:13

La McLaren, cambia mindset e torna a sognare in grande. La scuderia di Woking finalmente ha capito che può farcela. Dopo anni trascorsi nell’anonimato, la rinascita sembra finalmente a portata di mano. E per sfruttare l’occasione pianifica la gerarchia tra i suoi piloti.

La situazione

Con Red Bull e Max Verstappen in periodo di crisi inaspettata, il Papaya team ha deciso di riprogrammare i suoi obiettivi per il 2024. Non più solo un piazzamento a podio, ma la lotta per entrambi i titoli mondiali, sia piloti che costruttori.

Al centro di questa nuova ambizione ci sono i due piloti del team, Lando Norris e Oscar Piastri che promettono di amarsi e rispettarsi. Il talento britannico e la promessa australiana già protagonisti di una stagione sorprendente, hanno mostrato progressi continui e competitività crescente. Tuttavia, con il passare delle gare e una Red Bull non più inarrivabile, la McLaren ha visto aprirsi uno spiraglio per volare ancora più in alto.

L’intesa

I vertici della McLaren F1 hanno quindi deciso di rivedere gli accordi tra i loro piloti. Lando Norris ha la monoposto più veloce e resta il pilota di punta nella corsa al titolo. Allo stesso tempo Oscar Piastri potrà essere costretto a sacrificare eventuali vittorie per aiutare il compagno di squadra. Nessuna gerarchia interna ma gioco di squadra che prevede rinunce dolorose per il pilota australiano.

Questo nuovo approccio segna un’importante evoluzione all’interno del team, lo stesso che fino a un GP fa non ci credeva, nemmeno il più ottimista. Gli ultimi aggiornamenti sono stati capaci di migliorare le prestazioni delle monoposto mentre i piloti non hanno proprio dimostrato di poter collaborare, vedi Monza. Ma la seconda parte della stagione apre alla concreta possibilità di lottare per il titolo. La McLaren sa quindi di dover gestire con attenzione la dinamica interna tra i suoi piloti.

Piastri non solo una comparsa

Oscar Piastri ha impressionato sin dal suo debutto ottenendo risultati di rilievo, crescendo rapidamente e, soprattutto, dimostrando di avere il potenziale per vincere gare. Tuttavia, nelle ultime gare non si è dimostrato proprio un giocatore di squadra, anche se è consapevole di avere ancora molto da imparare e di trovarsi in un team che punta su di lui per il futuro. Nonostante ciò, la McLaren ha deciso da un lato di frenare gli istinti. Se si troverà in testa a una gara, Piastri non sarà obbligato a cedere la posizione a Norris a patto che la situazione particolare non lo richieda e sempre se Verstappen sia abbastanza indietro.

Questo segnale da parte del team potrebbe non trasformare Piastri in una mina vagante. La programmazione mette la McLaren in una posizione di forza rispetto a molti team che sono stati e sono ancora penalizzati dalla gestione della gerarchia interna tra i piloti.

Norris è il più veloce

Il britannico ha sempre dimostrato una costanza invidiabile, conquistando podi e risultati importanti anche in momenti difficili. Ora, con una macchina finalmente competitiva, ha la grande occasione di puntare al titolo. Ma insieme all’opportunità arriva anche una nuova pressione. Se fino al 2023 il giovane inglese poteva ancora permettersi qualche errore, da Baku in poi ogni punto conterà, ogni decisione sarà fondamentale.

Norris ha dimostrato di essere il più veloce, ma ora dovrà anche dimostrare di saper gestire la tensione, ogni piccolo errore può costare carissimo. Dovrà mantenere la serenità necessaria contro un cannibale del calibro di Verstappen che nonostante tutto, grida vendetta.

La crisi Red Bull

Il momento no della Red Bull ha aperto scenari inaspettati. La superiorità del team austriaco, schiacciante dalla prima metà della scorsa stagione, ha iniziato a vacillare con problemi di affidabilità e strategia.

La McLaren, approfittando di queste difficoltà, finalmente ha percepito l’opportunità concreta di inserirsi nella lotta per il titolo. Dopo anni passati a rincorrere le prime della classe, il team sente che il momento giusto è arrivato. Da qui a fine stagione, non sarà solo una questione di velocità, ma di costanza e soprattutto gestione della pressione.

Per questo motivo, ha deciso di puntare tutto su Norris, ma senza trasformare Piastri in una semplice spalla. Anzi, la scuderia sa bene che avere due piloti in grado di competere per la vittoria potrebbe essere la chiave per sfidare non solo la Red Bull, ma anche per tenere dietro la Ferrari e la Mercedes, sempre in agguato.

Concorrenza o collaborazione

In un campionato dove la gestione dei piloti può fare la differenza tra il successo e il fallimento, la McLaren deve fare molta attenzione a non creare tensioni tra i suoi piloti. La storia della F1 è piena di esempi in cui la non piene libera competizione interna ha portato più danni che benefici. Tuttavia, il team di Woking sembra confidare nella maturità dei suoi piloti e nella loro capacità di lavorare insieme per il bene comune.

Avere due piloti nelle posizioni di vertice non è necessariamente un problema. La Mercedes ha già vinto mondiali con Hamilton e Rosberg in continua competizione. La chiave sarà la comunicazione tra i piloti e la capacità del team di intervenire solo quando strettamente necessario.

Il Futuro

La McLaren, dopo anni di sofferenze e ristrutturazioni, sembra finalmente pronta a crederci. Con una macchina ormai più che competitiva e due piloti veloci, il team britannico ha tutte le carte in regola per puntare al bottino pieno.

La McLaren potrebbe essere la sorpresa della stagione. Tutto dipenderà dalla capacità di Norris e Piastri di collaborare per portare a casa punti e risultati importanti. Ma una cosa è certa: il team di Woking ha finalmente capito di avere il potenziale giusto per tornare a lottare per i titoli che mancano da troppo tempo.