La MotoGP sbarca in Spagna, tutto pronto per la caccia a Martín

Il Motomondiale ritorna in Europa per la prima delle “classiche”: a Jerez occhi puntati sui padroni di casa, primo su tutti il leader della classifica

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Giorgia Guarnieri

giornalista di MotoGP

Comunicazione e sport sono da sempre due fedeli compagni di viaggio: dalla scrittura alle immagini, mi piace raccontare storie ed eventi sportivi.

Pubblicato: 25 Aprile 2024 10:55

Si correrà dunque nella terra di molti dei protagonisti del Motomondiale, uno su tutti Jorge Martín, leader della classifica e grande favorito per la gara di casa. A fargli concorrenza ci sarà un altro spagnolo, Maverick Viñales, in uno stato di grazia dopo l’incredibile doppietta in terra texana. Attenzione, poi anche alla coppia di Ducati ufficiali, Francesco Bagnaia ed Enea Bastianini, entrambi desiderosi di far bene in terra spagnola (seppur con motivazioni di base differenti).

Martín può dare inizio alla fuga?

Padrone di casa e leader della classifica: date queste premesse, non si può non considerare Jorge Martín uno dei favoriti in vista del Gran Premio di Spagna. L’alfiere del team Prima Pramac arriva a Jerez de la Frontera forte del primato in classifica e di uno stato di forma invidiabile. 

L’inizio di stagione di ‘Martinator’ è stato incredibile: due podi (di cui una vittoria) nelle gare domenicali e tre podi (di cui una vittoria) nelle Sprint Race, per un totale di 80 punti conquistati, ben 21 in più del primo inseguitore [Enea Bastianini, ndr]. Oltre alla costanza, colpisce la maturità dello spagnolo: se paragonato all’inizio di stagione dello scorso anno, notiamo come Martín sia nettamente migliorato nella gestione delle situazioni difficili. In tal senso, un esempio lampante è rappresentato dalla gara di Austin, dove Jorge, conscio di non essere competitivo come chi lo stava precedendo, si è “accontentato” del quarto posto, evitando di cimentarsi in una rimonta che avrebbe portato più rischi che benefici.  

Ora arriva Jerez, un tracciato su cui Martín non ha mai brillato particolarmente in MotoGP. Tuttavia quest’anno, vista la situazione in cui si trova, è lecito aspettarsi un risultato importante. Di certo la concorrenza non manca, ma un sigillo “a casa propria” potrebbe dare già una prima importante “frustata” al Campionato.

Viñales in uno stato di grazia  

Dall’altra parte, come detto, la concorrenza è pronta a dare battaglia. Uno su tutti Maverick Viñales, assoluto dominatore ad Austin: lo spagnolo, infatti, arriva al Gran Premio di Spagna con il morale alle stelle dopo la straordinaria doppietta texana, ulteriormente impreziosita da una clamorosa rimonta in gara. 

‘BatMav’ (o Top Gun, a seconda dei punti di vista) sembra essere in uno stato di grazia e può contare su un’Aprilia che finora si è dimostrata molto competitiva. Una coppia, dunque, che sembra aver finalmente trovato la quadra: merito di una squadra che ha sempre creduto nel talento di Viñales e, soprattutto, ha saputo lavorare nella giusta direzione per fornire al suo pilota di punta un mezzo altamente performante e cucito su misura

Per Maverick e la Casa di Noale, dunque, ora è tempo di confermarsi ad alti livelli dopo un inizio di stagione stellare. Jerez de la Frontera può già essere un banco di prova importante: essere competitivi su un tracciato europeo, infatti, sarebbe un segnale importante, per sé stessi ma soprattutto per gli avversari.

Bagnaia per il riscatto, Bastianini per la conferma

Dopo una ostica Austin, Ducati arriva a Jerez carica per il GP spagnolo. Da un lato, infatti, abbiamo un Francesco Bagnaia desideroso di riscatto dopo due weekend abbastanza complicati come Portogallo e Texas: Jerez per lui può rappresentare una grande occasione per tornare a stare davanti visto l’ottimo rapporto con il tracciato andaluso, dove negli ultimi due anni ha sempre colto la vittoria [oltre a un secondo posto nella Sprint lo scorso anno, ndr]. Fondamentale, inoltre, ritrovare quella fiducia che sembra essersi un po’ smarrita in questo inizio di stagione: ‘Pecco’ lo sa ed è pronto a dare il massimo per tornare nelle posizioni che gli spettano. 

Dall’altra parte, invece, abbiamo un Enea Bastianini particolarmente in palla che non vuole certo interrompere la sua serie positiva di questo inizio 2024. Il pilota romagnolo, infatti, arriva in Spagna da secondo in classifica, forte di un ottimo feeling con la GP24 che gli permette di esprimersi al meglio. Un aspetto non indifferente, soprattutto considerato il difficile (e sfortunato) 2023: la ‘Bestia’ è tornata ed è pronta a dare battaglia.

Il Circuito de Jerez – Ángel Nieto

Il Circuito de Jerez – Ángel Nieto, uno dei più popolari e conosciuti del Campionato del Mondo di MotoGP, si trova nel sud della Spagna, a poca distanza dalla città di Cadice, in Andalusia. Situato all’interno di una valle, il tracciato regala uno scenario spettacolare, oltre che una condizione meteorologica ottimale. L’impianto dispone di diverse gradinate e ha una capacità di 250.000 persone.   

Inaugurato nel 1986, il circuito ha ospitato il suo evento ufficiale in quello stesso anno in occasione del Gran Premio di Spagna di Formula 1, di cui è stato ininterrottamente sede fino al 1990; successivamente ha poi ospitato il Gran Premio d’Europa di Formula 1 in due edizioni (1994 e 1997). Inoltre, a partire dal 1987 è diventato la “casa” del Gran Premio di Spagna del Motomondiale, a cui si è aggiunto ‒ in via eccezionale ‒ anche il Gran Premio di Andalusia nel 2020 [a causa della pandemia di Covid-19, ndr]. 

L’impianto dispone di due tracciati alternativi, uno di 4.423 m e uno di 4.428 m [riasfaltati nel 2005, ndr], entrambi particolarmente apprezzati da team e piloti per le proprie sessioni di test nel corso dell’anno. Nella sua configurazione da gara del Motomondiale (quella da 4.423 m), la pista, larga 11 m, si snoda in senso orario per 4.423 m con un totale di 13 curve, di cui 5 a sinistra e 8 a destra. Un tracciato relativamente “breve”, dove il rettilineo più lungo misura “solo” 607 m. 

Per questo appuntamento le distanze di gara saranno le seguenti: la MotoGP disputerà 25 giri nella gara domenicale e 12 nella Sprint Race, mentre Moto2 e Moto3 dovranno completare 21 e 19 giri.