Il 2024 della MotoGP si è aperto sulla pista di Sepang, in Malesia, teatro dei primi test ufficiali in vista del via della stagione, in programma in Qatar tra poco meno di un mese. Sul tracciato asiatico, a dominare la scena sono ancora una volta le Ducati, con addirittura ben sei moto nelle prime dieci posizioni.
Indice
Dominio Ducati, Bagnaia primo con record
Al primo posto troviamo Francesco Bagnaia, che nell’ultimo giorno di test ha firmato il nuovo primato della pista in 1:56.682, polverizzando così i record registrati dai colleghi nei giorni precedenti e abbassando di circa 8 decimi il suo stesso crono con cui aveva ottenuto la pole position poco più di due mesi fa [nel GP della Malesia, ndr]. Il “podio” dei test è completato da Jorge Martin, secondo, ed Enea Bastianini, terzo, anch’essi sotto il muro dell’1:57: prestazioni che rappresentano un’importante conferma del potenziale della Desmosedici GP24, l’ultimo gioiellino della Casa di Borgo Panigale capace di monopolizzare fin da subito la tabella dei tempi.
Da sottolineare anche la scelta di Martin in tema di carena: lo spagnolo avrebbe sciolto definitivamente ogni dubbio e parrebbe intenzionato ad omologare quella portata in Malesia, la stessa utilizzata (e già omologata) da Bagnaia e Bastianini. Ottime risposte anche dalle GP23 del team Gresini, con Alex Marquez che ha firmato il quarto tempo dei test in 1:56.938, scendendo anch’egli sotto la soglia dell’1:57.
Ad attirare maggiormente l’attenzione, però, è stato il compagno di squadra (nonché fratello) Marc Marquez: nel corso della tre giorni di test, l’otto volte Campione del Mondo ha fatto importanti progressi, risalendo fino alla sesta posizione finale dopo alcuni problemi tecnici riscontrati nei primi giorni. Un segnale importante, che dimostra come lo spagnolo stia sempre più trovando il giusto feeling con la Ducati.
Bene anche Fabio Di Giannantonio, fresco di passaggio in VR46, ottavo. Nel suo caso, da segnalare l’ottima prestazione nella simulazione di Sprint Race, dove è risultato essere il più veloce di tutti davanti ai “colleghi” ducatisti Bastianini e Martin. Più in affanno, invece, il compagno di squadra Marco Bezzecchi, arretrato in classifica e protagonista di diverse cadute in tutte e tre le giornate di test.
Bene Aprilia e KTM, attenzione a Pedro Acosta
A Sepang, la prima Casa dopo Ducati è un’altra italiana: Aprilia che, insieme al suo “capitano” Aleix Espargaró si è piazzata in quinta posizione in 1:57.091. Nel corso dell’ultima giornata di test, lo spagnolo è sceso in pista con il codone della propria moto con il diffusore “stile F1”, mostrandosi convinto della nuova aerodinamica portata in pista dalla Casa di Noale. Discorso diverso per il compagno di squadra (e connazionale) Maverick Viñales, dodicesimo a fine test, impegnato nel portare avanti le prove comparative e rallentato da alcuni problemi di natura tecnica nel finale di giornata.
Più arretrate, invece, le due Aprilia satellite del team Trackhouse, che in Malesia sono state affidate a Miguel Oliveira e Lorenzo Savadori (sostituto dell’infortunato Raul Fernandez), che hanno chiuso rispettivamente in diciottesima e ventiduesima posizione.
Buone prestazioni anche per le KTM, con Brad Binder settimo con il crono di 1:57.307. Sul tracciato malese, la Casa austriaca ha preferito concentrarsi sul lavoro di sviluppo aerodinamico, tralasciando il time attack: diverse le soluzioni viste in pista, tra cui anche un particolare e vistoso “rastrello” sul codone posteriore della moto di Binder, utile per le rilevazioni dei flussi d’aria. Molto più indietro, invece, Jack Miller, solamente quattordicesimo a quasi un secondo di ritardo dal compagno.
Attenzione anche a Pedro Acosta: il diciannovenne rookie del team GASGAS Tech3 [motorizzato KTM, ndr] ha continuato a stupire, confermandosi in top ten in tutte e tre le giornate di test. Lo spagnolo ha firmato il tempo di 1:57.365, scendendo addirittura sotto il crono della pole position di Pecco dello scorso anno. A ciò si aggiunge anche la buona prestazione nella simulazione di Sprint Race, dove Acosta ha chiuso con una gap di circa 3.5 secondi dal leader Di Giannantonio.
Ancora indietro Honda e Yamaha
Ultime della classe, ancora una volta, Honda e Yamaha. Le uniche note positive per le due Case giapponesi sono rappresentate dai progressi mostrati in pista a Sepang. In particolare, Joan Mir è riuscito ad abbassare di oltre un secondo il tempo che aveva realizzato in qualifica poco più di due mesi fa, piazzando la sua Honda in decima posizione. Alle sue spalle troviamo la Yamaha di Fabio Quartararo, capace di far registrare una velocità di punta importante (335,4 km/h) e di pochissimo inferiore a quella delle Ducati (337,5 km/h), a dimostrazione dei progressi della Casa dei tre diapason in tema di motore.
Più arretrati, invece, i neo-acquisti dei due team factory giapponesi Alex Rins e Luca Marini. Lo spagnolo (Yamaha) ha chiuso in quindicesima posizione a poco più di tre decimi dal compagno, mentre il marchigiano (Honda) è risultato essere il più lento tra i piloti della Casa dell’Ala dorata, accusando un distacco di circa sei decimi dal compagno di squadra Mir e chiudendo addirittura in diciannovesima posizione, alle spalle delle due moto del team LCR guidate da Takaaki Nakagami (tredicesimo) e Johann Zarco (sedicesimo).