Dopo la pausa invernale, è finalmente pronta a ripartire anche la MotoGP. Come da tradizione, la stagione si aprirà con il Gran Premio del Qatar, che si disputerà in notturna nel suggestivo scenario del Lusail International Circuit. Un 2024 che è già da record per il Motomondiale: saranno infatti 21 i Gran Premi in programma, che significa 42 gare considerando quelle “lunghe” (o classiche, a seconda dei punti di vista) della domenica e le Sprint Race. Numeri importanti per la MotoGP, che proprio quest’anno celebrerà i suoi 75 anni di attività.
Un Mondiale che si preannuncia interessante e, soprattutto, combattuto: Francesco Bagnaia è sì favorito nella corsa al titolo, ma attenzione alla concorrenza, soprattutto quella “interna” in Ducati, da Jorge Martín ed Enea Bastianini a Marco Bezzecchi, senza dimenticare Marc Marquez.
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Tutti a caccia di Bagnaia
Dopo un 2023 intenso e ricco di emozioni, il Motomondiale riprende esattamente da dove ci aveva lasciati. Si riparte, dunque, con Francesco Bagnaia ancora #1, pronto a scendere in pista per riconfermarsi ancora una volta Campione del Mondo. Un traguardo che sarebbe storico per il pilota di Chivasso: dopo aver conquistato due titolo consecutivi in MotoGP (eguagliando due leggende del calibro di Valentino Rossi e Marc Marquez), ora ‘Pecco’ vuole alzare ulteriormente l’asticella e mettere a segno una “tripletta” che lo inserirebbe di di diritto nella Storia di questo sport.
Un’impresa di certo non impossibile, ma complessa. Questo perché i rivali non lasceranno strada libera a Bagnaia così facilmente. Uno su tutti Jorge Martín, vice-Campione del Mondo in carica e più agguerrito che mai dopo l’amaro finale di stagione dello scorso anno, dove ha visto il titolo sfumare solamente all’ultima gara. Lo spagnolo quest’anno avrà a sua disposizione la Desmosedici GP24, la stessa di Bagnaia, già dal primo GP della stagione: un’arma in più su cui poter contare nella lotta per il titolo. Oltre alla corona mondiale, ‘Martinator’ ha un obiettivo chiaro per questa stagione: dimostrare a Ducati di meritarsi un posto nel team ufficiale. Una sella a cui Jorge punta ormai da diverso tempo e che può guadagnarsi in un unico modo: laurearsi Campione del Mondo. Un motivo in più per partire col piede giusto già dal Qatar, riscattando così anche il weekend agrodolce nello scorso anno, che lo vide trionfare nella Sprint prima del decimo posto in gara, particolarmente complicata per lui a causa di un set di pneumatici fallati.
Attenzione alla concorrenza… “interna”
Come detto, Bagnaia non avrà certo vita facile vista la concorrenza, soprattutto quella interna. Oltre al già citato Martín, attenzione anche ad altri ducatisti: Enea Bastianini, Marco Bezzecchi e Marc Marquez, pronti a dare battaglia già dal Qatar.
Situazione particolare per Enea Bastianini: dopo una stagione estremamente difficile (e sfortunata, il pilota romagnolo ha bisogno di tornare in fretta al top per assicurarsi un posto in Ducati ufficiale al fianco di Bagnaia anche nel 2025. Il finale di stagione 2023, con la vittoria in Malesia, fa ben sperare, così come i test pre-stagionali: la speranza, dunque, è quella di vedere la ‘Bestia’ competitiva già in Qatar, un tracciato dove colse una bellissima vittoria insieme a Gresini nel 2022.
Riflettori accesi anche su Marco Bezzecchi, carico in vista della nuova stagione: il riminese è il pilota di riferimento del team VR46 e, ora più che mai, è giunto il momento di fare il definitivo salto di qualità per lottare con i piloti al vertice. Per farlo serve migliorarsi in qualifica e, soprattutto, nella costanza, senza dubbio due punti che si sono rivelati “deboli” in passato rispetto ai rivali. Partire bene a Lusail è importante: ‘Bez’ lo sa, ed è pronto a dare battaglia.
Infine, attenzione anche a Marc Marquez: l’otto volte Campione del Mondo, reduce dal passaggio in Gresini, non è certo da sottovalutare in vista del primo GP della stagione. Pur avendo ancora molto da imparare sulla Ducati, lo spagnolo ha ugualmente fatto registrare dei tempi interessanti nei test pre-stagionali, segno di una confidenza con la nuova moto che sta costruendo pian piano. Inoltre, non sottovalutiamo le statistiche: Gresini vanta un certo grado di successo in Qatar: nelle ultime due stagioni, infatti, a vincere la gara sono sempre stati i portacolori del team faentino [il già citato Bastianini nel 2022 e Di Giannantonio nel 2023, ndr]. E, come si dice, non c’è due senza tre…
Il Lusail International Circuit
Il circuito internazionale di Lusail sorge in prossimità dell’omonimo centro abitato, a circa 23 km a nord dalla città di Doha, la capitale del Qatar. Situato in mezzo al deserto, esso è circondato da zone di verde sintetico studiate appositamente per impedire alla sabbia di invadere la pista.
Costruito in un solo anno, l’impianto fu inaugurato ufficialmente nel 2004 in occasione del Gran Premio del Qatar di MotoGP, vinto da Sete Gibernau; da lì in poi, il GP qatariota è sempre stato presente nel calendario del Motomondiale [con la sola eccezione del 2020 per la pandemia di Covid-19, ndr]. Nel 2021, Lusail fu addirittura sede di un doppio appuntamento: il GP del Qatar e il GP di Doha, prime due tappe della stagione, disputate a distanza di una sola settimana. Lo scorso anno, inoltre, il circuito ha registrato un’altra “eccezione” per quanto riguarda la MotoGP. A causa dei lunghi e importanti lavori di ristrutturazione [necessari per poter rientrare nei parametri tecnici per ospitare l’omonimo GP di Formula 1, ndr], il GP del Qatar è stato sì mantenuto nel calendario, ma posticipato a novembre, diventando così il penultimo appuntamento del mondiale.
Grazie al potente impianto di illuminazione permanente, su questa pista è possibile gareggiare in notturna: un’opportunità ampiamente sfruttata dalla MotoGP, che dal Gran Premio del Qatar del 2008 [gara inaugurale della stagione vinta da Casey Stoner, ndr] in poi ha sempre corse in notturna a Lusail.
Il circuito qatariota combina in maniera calibrata curve ad alta e media velocità, comprese un paio a sinistra particolarmente veloci, molto apprezzate dai piloti. La pista si snoda in senso orario per 5.380 m con un totale di 16 curve, di cui 6 a sinistra e 10 a destra. Largo 12 metri, il tracciato presenta un solo rettilineo importante, quello in corrispondenza della corsia dei box, lungo oltre 1 km (1.068 m).
Data la lunghezza della pista, le distanze di gara saranno più “brevi” rispetto ad altri GP del calendario: in particolare, la MotoGP dovrà completare 22 giri nella gara domenicale e 11 nella Sprint Race, mentre Moto2 e Moto3 dovranno disputare rispettivamente 18 e 16 giri.