Dall’incidente sugli sci del dicembre 2013, Michael Schumacher è al centro di una grande attenzione mediatica. La sua famiglia ne ha sempre protetto la privacy e sono state diffuse minimi aggiornamenti sulle sue condizioni di salute. Tuttavia, è noto che le cure mediche hanno un costo molto elevato. Stando a quanto riferisce il Corriere della Sera, ogni anno la terapia costa circa 7 milioni di euro. Questo include il costo di attrezzature specialistiche, personale sanitario e trattamenti. In totale, si sono già spesi oltre 70 milioni di euro. Una cifra importante anche per uno dei più grandi piloti di Formula 1 mai esistiti, capace di fare man bassa di titoli in una lunga carriera.
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Il trasferimento sull’isola di Maiorca
Pur di coprire le importanti parcelle, i cari hanno venduto diverse oggetti di valore. Tra questi, un jet privato e una proprietà in Norvegia. Nel 2022, la moglie Corinna ha acquistato una villa a Maiorca, in Spagna, per un importo non meglio specificato. Tale immobile, appartenente in precedenza al presidente del Real Madrid, Florentino Perez, assicura maggiore spazio e sicurezza all’ex driver.
Dal drammatico episodio, reo di sconvolgere la vita alla leggenda dei motori, gli affetti hanno fatto quadrato intorno a lui, al fine di proteggerlo dagli sguardi indiscreti della stampa. Solo poche persone hanno l’opportunità di vederlo oggi, tra cui Jean Todt. L’ex team manager della scuderia Ferrari, nonché presidente della FIA, ha rivelato di seguire i Gran Premi di F1 insieme al suo compagno di mille avventure. Fianco a fianco, hanno condiviso dei momenti bellissimi, ed è rimasto un affetto fortissimo.
Gestione finanziaria oculata
Alla luce delle ingenti spese da sostenere, i familiari hanno messo in atto una gestione finanziaria oculata. Le spese superflue, o considerate tali, sono state depennate e diversi beni battuti all’asta. Nelle scorse settimane, si è tenuta un’asta di alcuni degli orologi di Michael Schumacher. Il ricavo complessivo maturato ha sfondato il muro dei 4 milioni di euro, più del valore stimato iniziale di 3,76 milioni.
Tra i pezzi pregiati della collezione, 2 milioni e 400 mila franchi svizzeri (circa due milioni e mezzo di euro) li ha fruttati un raro Pate Philippe. Messo sul mercato nel lontano 1948, la rarità e l’eccellente stato di manutenzione hanno contribuito a fargli raggiungere certe soglie. L’appeal è, manco a dirlo, comunque da attribuire alla fama del proprietario e alle imprese compiute sui circuiti, con le squadre Benetton e Ferrari. Il pezzo pregiato era un FP Journe in platino, realizzato su commissione di Todt per l’alfiere tedesco nel Natale 2004, l’ultimo alloro iridato da egli conquistato.
Per garantire che i fondi necessari alle cure siano disponibili a lungo termine, la gestione degli investimenti e delle attività familiari è demandata a un gruppo di esperti. Nonostante le speculazioni talvolta trapelate, sia Corinna sia i figli rimane determinata a far filtrare meno informazioni possibili, pregando i cronisti e il pubblico di rispettare la difficile situazione. È notizia di pochi giorni fa la condanna della testata Die Aktuelle per avere organizzato una finta intervista a Schumacher, mediante il ricorso a un programma di intelligenza artificiale.