Superbike Donington, fenomeno Razgatlioğlu: le pagelle

A Donington Park era caccia a Toprak Razgatlioğlu; il turco ha vinto tutte le manche.

Foto di Alex Ricci

Alex Ricci

divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Pubblicato: 15 Luglio 2024 09:43

A Donington Park era caccia a Toprak Razgatlioğlu, ma il turco è stato eccellente non ha mai dato l’impressione di essere minimamente battibile. Solo Bulega sembra avere i numeri per mantenere il suo passo in classifica, ma in Gara2 è arrivato secondo con un distacco di oltre otto secondi. Tra duelli, la rinascita dei britannici e qualche sorpresa, ecco come sono andati protagonisti delle nostre pagelle.

I top 3

Alex Lowes 8,5 – chi ha fatto tutto quello che poteva fare è stato proprio Alex Lowes che con l’aria di casa ha ossigenato bene i polmoni e si è prodotto in prove da top della classe. La sua Kawasaki non è storicamente al meglio nella categoria, ma tra le curve di Donington volava e lui si è preso due podi, un quinto posto e tanti punti che fanno bene alla classifica. È stato il miglior britannico del weekend e se è sembrato lottasse ad armi pari con i soliti davanti è tutto merito suo e della sua guida spettacolare. Non si poteva pretendere di più.

Scott Redding 8 – chi si è diviso con Alex Lowes le attenzioni del pubblico inglese è stato lui, che nel ruolo di altro beniamino di casa ha fatto vedere di poter guidare la sua BMW ai massimi livelli. Solo un inconveniente tecnico l’ha fermato in Gara1, altrimenti avrebbe centrato gli obbiettivi del team Bonovo Action, perché si è visto che stargli davanti era difficile per tutti. È stata la sua gara migliore da quando è approdato alla squadra privata tedesca e forse dietro a questi progressi c’è il bagno di umiltà, dopo le dimostrazioni date in pista da Razgatlioğlu. Si mantenga così.

Toprak Razgatlioğlu 10+ – un altro fine settimana da incorniciare e appendere nella parete dei momenti indimenticabili. Già, perché quella delle coppe si sta riempiendo a suon di tre alla volta come le vittorie che sta inanellando il turco. A Donington ha battagliato sempre e solo all’inizio, ma preso il comando delle gare, non ce n’è stata mai per nessuno. Ad un certo punto anche la regia televisiva si è resa conto che le posizioni di testa erano congelate e si è divertita a inquadrare le lotte degli inseguitori. Toprak è in una forma mai avuta nemmeno ai tempi del titolo conquistato con Yamaha e la sua M1000RR è particolarmente veloce e affidabile. Difficile fermarlo e anche se i mastini che lo inseguono non mollano nemmeno di un centimetro la propria rincorsa, lui e la BMW sono il binomio da battere e il riferimento per tutti.

I flop 3

Sam Lowes 4,5 – al round di casa era uno degli attesi e invece ha deluso clamorosamente. Peccato, perché in avvio di stagione aveva dato a tutti l’impressione di dover prendere la mano alla sua Ducati, ma di essere già molto competitivo sul giro secco. Per uno nato e cresciuto appena fuori dai cancelli di Donington Park, far saltare il pubblico sugli spalti era l’obbligo, ma forse gli anni di Motomondiale l’hanno tenuto per troppo tempo lontano da questo tracciato. Chissà a Most!?

Andrea Iannone 5,5 – non è stato il suo weekend, soprattutto perché penalizzato da una posizione troppo arretrata in griglia e nonostante gli innumerevoli sorpassi messi a segno (sette posizioni in un giro), non è andato oltre la decima posizione della Superpole Race. Poi la sfortuna e un nemico maledetto come la sindrome compartimentale non gli ha fatto terminare Gara2 e si è dovuto fermare per il troppo dolore. Il voto non è sufficiente, ma con una forma fisica migliore, sarebbe andata diversamente. Lo attendiamo in grande spolvero.

Remy Gardner 5 – per come poteva andare, ha concretizzato meno del previsto non andando oltre il decimo posto di Gara1. L’australiano figlio d’arte ha più volte dimostrato di saper mettere in difficoltà anche gli avversari più esperti, ma nel weekend inglese è tornato a scuola ripassando il concetto che la Superbike non è solo Barcellona o Misano, ma anche il più articolato e sfinente tracciato delle East Midlands dove l’equilibrio tra moto e piloti è quasi una costante e tutti hanno un asso nella manica da giocare a turno. Neanche il clima ha dato un aiuto ad un esperto della pioggia, pertanto lo rimandiamo al prossimo weekend.

L’eroe di giornata:

Nicolò Bulega: 8 – a questo punto della stagione è il migliore dei piloti Ducati e degli italiani e copre la seconda posizione in classifica generale con quarantun punti di distacco dal “fenomeno”. Con numeri così ci si avvierebbe verso un probabile titolo, ma se il cammino di questo mondiale è solo ad un terzo della sua durata e tutto può ancora succedere, Bulega non può fare meglio di così. In corsa come in prova è veloce e pulito, guida su passi-gara implacabili, ma per ora l’avversario da battere sembra imprendibile. È l’eroe di giornata perché ha marcato benissimo la punta più forte di questo campionato quasi non calcolando di dover fare i conti con almeno altri tre rivali del suo livello. A parte il quarto posto di Gara1, con i due secondi della domenica si tiene stretto al gancio di Razgatlioğlu e concede un po’ di spago a questo aquilone sperando di recuperarlo più avanti.