Come ogni anno, in Superbike non si torna dalla pausa estiva senza qualche stravolgimento in previsione della stagione successiva. Questo riguarda soprattutto le lineup delle principali scuderie che partecipano al Mondiale delle derivate di serie e le varie migrazioni da una casa ad un’altra fanno sempre notizia.
A tenere banco nel weekend di Magny Cours sono principalmente il passaggio di Jonathan Rea in Yamaha ufficiale e Nicolò Bulega che, senza ancora una certezza di portare a Borgo Panigale il titolo della Supersport, ha già ricevuto la promozione del team nella classe regina dove affiancherà l’iridato Àlvaro Bautista al posto di Rinaldi.
Novità in casa Ducati
Una scelta comprensibile dopo le belle dimostrazioni che il pilota emiliano ha dato nel corso di questo 2023 e dopo una profonda presa di confidenza con la media categoria, rinnovata nella recente formula. Esodato delle GP, è giunto tra le moto di produzione con il compito di rendere vincente il progetto Panigale V2 e la scommessa personale di ravvivare il fuoco di una carriera che sembrava indebolito da stagioni non esaltanti.
Non è servito completare il secondo anno consecutivo in sella alla bicilindrica del team Aruba, che in Ducati si sono detti pronti a fargli fare il salto di categoria, con grande gioia del diretto interessato: “Voglio essere sincero: questo è un sogno che si avvera. Correre per un team ufficiale è il desiderio di ogni pilota. Per questo motivo, prima di parlare delle mie emozioni e delle mie aspettative, voglio ringraziare Ducati e Aruba.it Racing. E sono anche estremamente riconoscente per l’opportunità che mi è stata data già nella passata stagione da Aruba.it e Feel Racing ed in particolar modo da Stefano Cecconi, Serafino Foti e Daniele Casolari. Mi hanno scelto per guidare una Ducati Panigale V2 fantastica, su cui mi sono sentito subito a mio agio. So quanto importante sia questa opportunità e darò sempre il massimo per migliorami, giorno dopo giorno, con l’unico obiettivo di ottenere i migliori risultati possibili”.
”Lo dico ancora: grazie per la fiducia. Pensando alla storia di questo Team dove hanno sempre corso grandissimi campioni mi sento fiero di poter difendere gli stessi colori. Inoltre sono molto felice di poter condividere il box con Alvaro Bautista. Averlo come compagno di squadra sarà un grosso stimolo: cercherò di assorbire ogni informazione per poter imparare da lui”.
Sentimento corrisposto proprio da Cecconi che l’ha scelto e congeda Rinaldi dopo un triennio importante in sella alla moto ufficiale: “Quella di Nicolò è una scelta che ci rende fieri perché conferma la bontà del progetto che abbiamo intrapreso due anni fa nel Campionato del Mondo SuperSport. La sua crescita è stata costante e da lui ci aspettiamo che prosegua su questa strada in sella ad una Panigale V4R con la quale ha già dimostrato, durante i test, di essere veloce e sentirsi a proprio agio. Fin dall’inizio abbiamo creduto nel talento di Nicolò che, inoltre, in questo anno e mezzo ha dato dimostrazione di grande professionalità e attaccamento ai colori del Team. Vorrei rivolgere un grande ringraziamento anche a Michael Ruben Rinaldi con cui il rapporto professionale ed umano è sempre stato molto forte. Anche se le nostre strade si separano sarà sempre parte della nostra famiglia. In bocca al lupo Michael!”.
Anche Bulega farà parte dei tanti italiani che hanno guidato le rosse bolognesi in Superbike e il popolo di ducatisti e appassionati si può lasciare ai primi suggestivi paragoni, consapevoli che Bulega rappresenta l’arrivo di un pilota con precise caratteristiche e personalità. Marco Lucchinelli, Giancarlo Falappa, Mauro Lucchiari, Pierfrancesco Chili, Lorenzo Lanzi, Michel Fabrizio, Marco Melandri e il già citato Michael Ruben Rinaldi, sono alcuni dei nomi storici che hanno portato in pista le diverse generazioni di Ducati ai quali si aggiungono Davide Giuliano, Ayrton Badovini, Niccolò Canepa, Max Biaggi, Davide Tardozzi, Fabrizio Pirovano e gli attuali Danilo Petrucci e Axel Bassani in forza a team italiani indipendenti di primissimo livello come Barni Racing e Motocorsa.
Jonathan Rea lascia la Kawasaki
Chi cambia box, ma non cambia continente è Jonathan Rea che lascia la Kawasaki con cui ha vinto sei titoli mondiali consecutivi per approdare in Yamaha. Una scelta dettata da vari fattori, in primis la cessata imbattibilità delle verdone di Akashi che dopo uno strapotere che durava da diverse stagioni, segnando marcatamente gli anni ‘10 della categoria, il più titolato campione del WorldSBK muove verso la casa dei tre diapason in virtù della migrazione in BMW del grande rivale e oggi amico rispettato, Toprak Razgatlioglu. Le seducenti mosse economiche dei tedeschi farebbero vacillare chiunque nell’ambiente, ma per Rea, la scelta di andare in Yamaha una volta trovata la sella di “leader” libera, è una questione di stimoli e di grande fiducia in se stessi nel raccogliere una sfida tutta da costruire.
“Come potete immaginare dopo sei titoli mondiali e nove anni lavorando insieme e con così tanti bei ricordi è stata una delle decisioni più difficili da prendere di tutta la mia carriera. Ho bisogno di qualcosa di nuovo, di una nuova sfida e avevo l’opportunità di trovarla altrove. Sono delle sensazioni contrastanti dato che è stato un periodo molto emozionante e a breve lascerò una famiglia così bella e un contesto con il quale ho dato vita a tanti bei momenti, non solo in pista ma anche fuori. Ora è il momento giusto per intraprendere il successivo capitolo della mia carriera e dovremo farci i conti più avanti ma è stata una decisione davvero difficile”. (Jonathan Rea)
Dal canto suo, Rea non ha mai mollato quando nelle ultime stagioni si è visto ridurre sempre più la forza del suo connubio moto-pilota in virtù delle vittorie avversarie. Bisogna quindi rendergli merito di aver sempre agito con grande determinazione, così come anche nella scelta di lasciare la famiglia verde con la quale si è tolto grandi soddisfazioni e ha costruito un mito.