Superbike, Razgatlioğlu fa il record e vede il Mondiale con BMW: le pagelle

Record di vittorie consecutive per Toprak Razgatlioğlu che a Portimão ha fatto 13

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Alex Ricci

divulgatore di motociclismo

Romagnolo classe 1979, scrittore, reporter, divulgatore appassionato di moto, storia, geografia, letteratura, musica. Adora Junger, Kapuściński, Sting e i Depeche Mode.

Pubblicato: 12 Agosto 2024 09:48

Il settimo round del WorldSBK è andato in archivio consegnando alla storia il nuovo record stabilito da Toprak Razgatlioğlu che sullo spettacolare tracciato di Portimão ha raggiunto quota 13, per numero di vittorie consecutive. Un primato, termine che le giornate olimpiche potrebbero averci abituato a sentire, che cambia radicalmente il corso della Superbike per come la conoscevamo fino a pochi mesi fa e che colloca non solo il pilota turco al suo vertice, ma delinea la stessa BMW M 1000 RR come moto da battere. Al netto di questo importantissimo risultato, vediamo come si sono comportati i protagonisti della categoria nelle nostre consuete pagelle.

I top 3

Alex Lowes 7 – con un anno di eredità Kawasaki sulle spalle, il britannico riesce a essere sempre della partita, nonostante non possa fare molto contro BMW e Ducati. Bravo al punto che al commentatore scappa di dire che Kawasaki quest’anno va più forte in rettilineo, quando non è vero. Merito di una guida fenomenale e una lunga conoscenza del mezzo e del motore. Cosa chiedere di più a un progetto che va scadendo in via ufficiale? Con due terzi posti conclude il weekend tra i migliori e si consolida al quarto posto della classifica generale dietro agli imprendibili. Ottimo lavoro.

Nicolò Bulega: 7,5 – l’andamento del campionato non rende merito al rendimento di Nicolò Bulega che senza le prodezze di Razgatlioğlu, sarebbe in testa al campionato e i suoi risultati godrebbero di tutt’altra luce. Per questo va premiata la costanza e il livello delle gare disputate da esordiente in Superbike che sulla distanza ha finora battuto il due volte campione del mondo Bautista, suo compagno di scuderia. Il secondo posto in Gara2, arrivato dopo la scivolata dello spagnolo è la prova della sua costanza e del suo modo intelligente di affrontare le gare contro un fenomeno come il turco.

Toprak Razgatlioğlu 10 – non vi sono dubbi ormai che il binomio più forte della stagione sia quello tra Razgatlioğlu e la sua M 1000 RR. Se con l’arrivo del turco, in BMW hanno decisamente svoltato e si trovano al vertice del WSBK, tutta la pattuglia tedesca sta gradualmente risalendo (vedi Gerloff e Van der Mark), avvicinandosi sempre più alla concorrenza. Un segnale importante, sottolineato con il nuovo record di vittorie consecutive che in un solo weekend consegna Toprak e il marchio bavarese alla storia e a noi spettatori, un motociclismo d’altri tempi.

I flop 3

Axel Bassani 4 – non è che Axel si sia scordato di come si va forte, ma probabilmente il V4 che ha sempre guidato prima di passare in Kawasaki, va interpretato più come un “doppio V2”. La sensazione è che non abbia ancora metabolizzato il suo nuovo mezzo e che le prestazioni siano determinate da questo e dalla minor conoscenza del quattro cilindri in linea. A vedere Alex Lowes ci si dimentica anche di Bassani, soprattutto perché la “verdona di Akashi” è alla fine del suo sviluppo e lascerà in via ufficiale questa categoria, ma deve migliorare anche in prospettiva 2025, altrimenti saremo punto e capo.

Alvaro Bautista 5,5 – l’errore ci sta e può capitare a tutti, ma la scivolata della seconda manche era da evitare. Perché tanta severità? Perché per la prima volta in stagione aveva trovato il modo di pressare Razgatlioğlu e quantomeno macinare più punti possibili. Sfortunato a perdere l’anteriore proprio nel momento migliore, si è dovuto accontentare del secondo meritatissimo posto di Gara1. Resta un mezzo successo che in altri periodi farebbe la differenza, ma oggi siamo al limite e contro un Toprak e una BMW così forti non basta. È giusto però ricordare che corre zavorrato, mentre il giro ci sono ancora le super concessioni. Attendiamo l’evoluzione del campionato.

Jonathan Rea 5 – non interessa a nessuno insistere sulle brutte prestazioni di Jonathan Rea e della sua Yamaha, ma sottolinearlo è quasi un dovere data la gloriosa carriera del nordirlandese. Titolare di sei titoli iridati non si riesce a capire come non riesca mai a riprodurre lo stesso tipo di gara e il sesto posto di Gara2, non è affatto parente del quindicesimo della prima manche. Mai in lotta per qualcosa di importante, è stato paradossalmente il migliore della Yamaha in almeno due gare e questo la dice lunga sui problemi che lo affliggono da quando è arrivato sulla moto dei tre diapason.

L’eroe di giornata:

Danilo Petrucci 7 – continua a soffrire al braccio destro per le fratture procuratesi prima di Assen, ma su una pista che gradisce, stringe i denti e sale sul podio due volte con quella determinazione che solo il ternano sa tirare fuori in certi momenti. Un calo fisiologico in Gara2 non lo fa andare oltre al quinto posto, ma il mismatch con Iannone è spettacolo allo stato puro. L’obbiettivo di Danilo da quando è tornato in superbike è la vittoria e noi possiamo solo attendere, ma mentre lui ci prova, la Ducati del team Barni è sempre più competitiva.