Che la tappa australiana, per quanto suggestiva, non sia lo specchio di come andrà la stagione del WorldSBK si sa e a Barcellona ne abbiamo avuto conferma. Prove emozionanti hanno colorato questo secondo round e i protagonisti si sono mostrati all’altezza dello spettacolo che da sempre caratterizza la serie mondiale per moto derivate dalla produzione. Sulla base delle due manche e della corsa sprint, ecco i nostri voti ai piloti e tra chi sale chi scende, il nuovo scenario.
I top 3
Toprak Razgatlioglu: 9,5 – in BMW avevano ragione quando sostenevano che con Toprak avrebbero vinto. Sicuramente migliorate e non a caso dall’arrivo del turco alla corte bavarese, le quattro cilindri tedesche non sono la moto da battere, ma sul circuito del Montmelò sono arrivate due vittorie del loro pilota di punta. Se Razgatlioglu ha battuto tutti significa solo una cosa, “ha capito come far andare forte il nuovo mezzo a disposizione”, cancellando molti dubbi a riguardo e firmando lo storico ritorno al successo della squadra ufficiale. Il migliore.
Nicolo Bulega: 8+ – se Phillip Island mente un po’ sull’andamento del campionato, Nicolo Bulega è l’eccezione che conferma la regola. L’italiano è tornato al comando della graduatoria dopo essere stato il primo leader di questa stagione e lo ha fatto a suon di regolarità e di secondi posti, fondamentali per un osso duro come lui, sempre pronto a fuggire dagli attacchi avversari. Ma come da manuale, si è saggiamente gestito e ha prodotto quello che voleva e che serviva. Con i suoi piloti nelle prime due posizioni è festa Ducati.
Álvaro Bautista: 9 – sempre a podio in questo round sembrava aver perso le chiavi di una delle sue Bau house fino a domenica dove per la prima volta nel 2024 si è ricordato di fare il Bautista e in Gara 2 ha colto la prima vittoria del 2024. Una bellissima prova di bravura e intelligenza che lo proiettano al secondo posto in classifica generale dietro al suo compagno. Ha fatto esattamente quello che serviva nel momento giusto e contro uno straripante Razgatlioglu.
I flop 3
Sam Lowes: 5,5 – andare forte è un pregio, ma anche sapere dove chiudere il gas. La sua Ducati non è la prima della griglia e per andare così necessita di una guida al limite. Limite che arriva presto con Sam Lowes che si sdraia in Gara 1 e nella Superpolerace. Più attento nella seconda manche, il britannico compie il miracolo di stare in piedi e concludere lontano, ma a punti.
Jonathan Rea: 5+ – il sei volte campione del mondo sembra non aver ancora ingranato con la moto lasciata libera dal suo vecchio rivale. Eppure non ha perso un secondo al momento di salire a bordo dell’R1 che ancora non guida come sa fare. In Gara 1 ha abbandonato per la rottura della frizione, ma nelle altre prove non è stato mai pericoloso per gli avversari tanto da prendere solo otto punti in gara due. Si attendono tempi migliori.
Alex Lowes: 5 – la differenza tra un fuoco olimpico e una fuoco di paglia sta che nel primo caso, la fiamma illumina il torneo fino alla fine, mentre nel secondo, dura poco e può avere conseguenze disastrose. Giunto in Spagna da leader del campionato, nel lasso di tempo di un weekend è sceso in terza posizione. Per come sono andate le gare di questo round, è possibile che il gemello di Sam scenda ulteriormente, dato che i due sesti posti delle manche lunghe sono sembrati l’unico risultato alla portata.
L’eroe di giornata:
E’ sicuramente Andrea Iannone: 7,5 – che sta facendo vedere a tutti di prenderci gusto e soprattutto di non aver perso lo smalto per stare nel motociclismo che conta. Già, l’ex MotoGP ha trovato una savana popolata di predatori, ma sta mettendo in crisi gli storici protagonisti, come i talentuosi debuttanti della categoria e questo fa bene a tutti, a lui soprattutto e al team Go Eleven. Quarto nella prima manche e secondo nella gara sprint, solo una scivolata gli ha tolto le velleità del podio nell’ultima prova. Ma cade perché lotta per qualcosa e questo è un segnale positivo.