L’edizione 2019 della Pikes Peak fu una delle più tragiche mai disputate nella storia. Proprio quell’anno perse la vita Carlin Dunne, un veterano della competizione e pilota amatissimo. Aveva 36 anni e un talento raro con le moto, che gli permise di ottenere delle importanti opportunità professionali, fino alla chiamata di un marchio storico e illustre come Ducati.
L’asso delle due ruote cavalcava una Streetfighter V4 quando cadde a pochi metri dal traguardo, mentre era in procinto di stabilire l’ennesima impresa. Dal toccare il cielo con un dito alla tragedia il passo fu molto breve. Su quei sentieri aveva costruito la sua stessa legacy. In totale, si era già aggiudicato la gara ben quattro volte. Nel 2012 stabilì il record per una moto su tracciato un completamente asfaltato, fermando il cronometro a 9’52”819. Inoltre, deteneva il primato relativo agli esemplari elettrici, conseguito nel 2013 con un tempo di 10’00”964.
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Una gobba fatale
Nel corso della sua ultima, maledetta domenica era in sella al suo prototipo di Streetfighter, in procinto di realizzare un altro risultato mai raggiunto. Ma il clima di festa si trasformò in un dramma. A pochi metri dal traguardo, una piccola, insidiosa gobba sulla strada sbalzò la due ruote, causa di una rotazione fatale. La passione e la voglia di mettersi in gioco avevano reso Dunne un’icona assoluta. All’attivo contava pure delle apparizioni in programmi televisivi, tra cui il documentario On Any Sunday e la serie Drive, che ne cementarono lo status agli occhi di una vasta fetta di pubblico.
In seguito all’incidente, gli organizzatori della gara dichiararono: “La comunità di Colorado Springs e il Consiglio di amministrazione della Pikes Peak International Hill Climb, insieme a Ducati North America, condividono il dolore e la sofferenza della famiglia, degli amici e dei fan di Carlin Dunne per la sua morte prematura.
Durante i 97 anni di storia di questa gara abbiamo sperimentato la gioia della vittoria, la delusione del fallimento e ora, l’inaspettato dolore dato dalla perdita di un concorrente, il cui amore per le corse lo ha portato a gareggiare nella Pikes Peak. Piangiamo la tragica morte di Carlin, che rimarrà nei nostri cuori per sempre. Carlin era un uomo gentile e premuroso, ricorderemo sempre il suo sorriso e il suo amore genuino per lo sport”.
Il cordoglio
Volle esprimere vicinanza pure Jason Chinnock, amministratore delegato di Ducati North America: “Non ci sono parole per descrivere il nostro shock e la nostra tristezza – affermò –. Carlin era parte della nostra famiglia e uno degli uomini più genuini e cortesi che abbia mai conosciuto. Il suo spirito per questo evento e l’amore per il motociclismo sarà ricordato per sempre, nonostante la sua morte abbia lasciato un buco profondo nei nostri cuori”.
Si unì al cordoglio pure Claudio Domenicali, CEO di Ducati: “In momenti come questi la tristezza ci attanaglia e ogni parola sembra vuota e priva di significato. Carlin era un vero ducatista, lavoratore e appassionato come noi, e lascia un vuoto in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Stringiamoci tutti con la famiglia di Carlin”.