Per la seconda volta nella storia, Francesco Bagnaia si è aggiudicato la RACE OF CHAMPIONS, la gara evento del World Ducati Week che ha visto per la prima volta in pista i piloti di MotoGP, WorldSBK, CIV e BSB, guidare la nuovissima Panigale V4 presentata in anteprima mondiale meno di 48 ora prima.
Venti titoli mondiali in una sola griglia di partenza e nomi che da Marc Marquez ad Álvaro Bautista, passando per Niccolò Bulega, Franco Morbidelli, Jorge Martin e Marco Bezzecchi, compongono un vero e proprio “all-star” di talenti invidiabile. Come da previsioni infatti, quella che dovrebbe essere una sfida tutta in famiglia, è stata una gara nel più profondo senso della competitività. Ad aprire le rivalità più acerrime ci ha pensato Andrea Iannone, che supportato dal team Go Eleven con cui disputa il mondiale superbike, nelle qualifiche del sabato ha messo a segno la pole position in 1’35.051.
La gara: contatto Marquez-Bulega
La gara, sulla distanza di soli dieci giri, ha permesso ai piloti di esprimere tutto il proprio potenziale nell’interessante confronto ad armi pari. Con la moto uguale per tutti e propriamente di concezione stradale, lo spegnimento del semaforo, ha visto il gruppo nell’imbuto della prima variante in una delle più vivaci bagarre dove a prendere la testa ci ha provato Bulega con un attacco su Iannone all’esterno, ma il primo a uscire dalla esse è stato il campione in carica MotoGP. Abile a tenere a distanza gli inseguitori, Pecco ha dominato la corsa fino alla fine, mentre nelle retrovie i campioni si sono alternati in sorpassi clamorosi, tutt’altro che da scampagnata del sabato.
Nella lotta per il secondo posto, spuntata da Iannonne, non si sono risparmiati Bulega e il solito Marc Marquez che dalla quarta posizione ha insidiato i rivali davanti fino alla fine, recuperando un secondo e mezzo in un solo giro e agguantando il terzo gradino del podio solo all’ultima curva, con prova culminata in un sorpasso al limite, che ha beffato Bulega sul finale, finito purtroppo nella ghiaia di Misano. Molto bello è stato il confronto tra piloti di diverse categorie, che ad armi pari hanno rimescolato un po’ i fattori in campo, dando vita ad un’esibizione tutt’altro che dimostrativa. Il comun denominatore della nuovissima Panigale, ha regalato spettacolo ai molti appassionati giunti in circuito proprio nel giorno clou della manifestazione rossa.
Bella lotta dietro al podio con l’arrivo della coppia del team Pertamina Enduro VR46 Racing team composta da Bezzecchi e Fabio Di Giannantonio, davanti ad uno scatenato Michael Ruben Rinaldi, in forza al team Motocorsa di superbike, giunto sesto. Settimo Enea Bastianini davanti a Morbidelli, mentre Martìn, finito malamente ultimo dopo un errore alla curva della Quercia, ha rimontato fino al nono posto. Dietro allo spagnolo il collaudatore Michele Pirro che ha preceduto Alex Marquez e il campione del mondo in carica del WSBK Álvaro Bautista. A chiudere la classifica sono stati Danilo Petrucci, pilota del team Barni in superbike e il britannico Glenn Irwin, titolare della Ducati impegnata nel BSB.
Quella che anni fa è nata come prova dimostrativa di accelerazione e puramente volta all’intrattenimento di questa festa Ducati, è ormai diventata una corsa a sé, in cui si respira il vero fumo della competizione ai massimi livelli e che ci racconta di come, questi grandi campioni siano dei marziani, in grado di competere per qualcosa d’importante nella medesima classe.