Sul circuito portoghese dell’Estoril si è disputato il penultimo appuntamento del WorldSBK 2024, ma quello che poteva essere il primo match point per il titolo in favore di Toprak Razgatlioğlu, ha regalato emozioni, senza assegnare l’alloro iridato. Grazie alle ottime prestazioni di Nicolò Bulega su Ducati, che marcando stretto l’imprendibile avversario tiene accesa l’ultima chance di conquistare un campionato, che si deciderà il prossimo fine settimana sulla pista di Jerez de la Frontera. Mentre attendiamo di sapere chi sarà il prossimo “re” della Superbike, vediamo come si sono comportati i protagonisti di questo entusiasmante round nelle nostre consuete pagelle.
Indice
I top 3
Jonathan Rea/Andrea Locatelli 7,5 – vedere finalmente le due Yamaha ufficiali con due piloti fortissimi là davanti è roba da non credere. Dopo un’annata sfortunata e piena di problemi, non solo fisici, Rea e Locatelli sono tornati a farsi valere per quello che valgono, dimostrando tutti i limiti tecnici con cui hanno fatto i conti in questo 2024. Per questo motivo e per le buone cose viste in pista, si meritano un bel voto da condividere, anche con la scivolata del bergamasco in Gara2 che a differenza di molte cadute, non cancella l’idea di riscossa portata in pista dal team dei tre diapason e i suoi campioni.
Toprak Razgatlioğlu: 9,5 – tornato in grande spolvero ad Aragòn dove non ha vinto nessuna manche, all’Estoril fa il mestiere di chi deve vincere il titolo mondiale e cede la prima posizione a Bulega solo nella Superpole Race. Non ci sono dubbi che Toprak sia un predestinato e lo dimostra ogni volta che scende in pista. Poteva chiudere il campionato con un round di anticipo, ma il suo tentativo di chiudere i conti lascia ancora uno spiraglio aperto alla Ducati che ha in Bulega l’unico antidoto a quello che sembra già scritto. È il migliore del weekend e anche se non arriva alla perfezione, è a un passo dalla storia.
Nicolò Bulega: 9 – da un pilota come lui ci si poteva aspettare prove di talento e coraggio, ma non così tanta bravura ad arginare la straripante superiorità di Razgatlioğlu e della sua BMW. Invece anche in questa tappa è riuscito a tenere aperti i giochi per il titolo mondiale, marcando stretto il suo avversario e battendolo in Superpole race di 0.003 secondi, praticamente un millimetro. Roba d’altri tempi, emozioni che, comunque sarà il rush finale di Jerez de la Frontera previsto per il prossimo fine settimana, l’epilogo avrà un campione del mondo, ma due indiscussi protagonisti sempre alla pari.
L’eroe di giornata
Iker Lecuona: 7 – è stata la gara delle sorprese questa dell’Estoril, soprattutto in casa Honda che dopo un’eternità e salita sul podio con Iker Lecuone. Solitamente nelle retrovie a remare come gli Abbagnale insieme al compagno Vierge, per entrare in top-ten, ecco lo spagnolo a suonare gli avversari, soprattutto Kawasaki e Yamaha, esaltando con un prova all’altezza dell’Ala dorata e dei suoi trascorsi. Per questo motivo è lui l’eroe di giornata. Vedere quella splendida CBR1000 RR-R andare così forte dopo troppo tempo non ha prezzo.
I flop 3
Danilo Petrucci: 5,5 – è normale che quando si viene da una serie di risultati a dir poco strabilianti, ci sia attesa da parte del pubblico e di tutto l’ambiente. E può capitare ancor più facilmente che ci sia la giornata storta e questo round è stato più difficile del solito per Danilo che voleva confermarsi, ma è stato ampiamente battuto dagli avversari in corsa per qualche posizione di rilievo. Non è andata malissimo e ai punti, il ternano ha portato a casa la coppa degli indipendenti per team e pilota. Un risultato che centra perfettamente l’obbiettivo del team Barni, anche con prove insufficienti. Ma di poco.
Remy Gardner: 4 – rientrato di corsa dalla gara di MotoGP in Giappone, le sue prestazioni all’Estoril non sono state all’altezza del talento che gli viene attribuito. Forse la Yamaha l’aveva portato di là sperando nel diluvio universale dove l’australiano figlio d’arte sa guidare con maestria. Dove invece è titolare, in superbike, fa sempre comunque fatica e anche stavolta si dimostra un pilota che deve cambiare passo per competere con i primi. C’è una debolezza della Yamaha a complicare le cose, ma proprio in questo round i due ufficiali hanno fatto vedere di saper andare forte, buttando il cuore oltre l’ostacolo. Ecco, un po’ più di maturità per questo pilota che, al netto della sua velocità, sembra ancora molto acerbo un po’ per tutto.
Axel Bassani: 4,5 – per come l’abbiamo conosciuto nelle stagioni precedenti, Axel Bassani non sembra nemmeno l’ombra di quel pilota. La colpa non è solo la sua, ma anche di un progetto che sta terminando e va verso la nuova epoca “Bimota-Kawasaki”. Peccato però che per un talento come il pilota di Feltre, le prestazioni dovrebbero essere di un livello superiore. In gara non crea mai fastidi agli avversari, diversamente dal suo compagno di team Alex Lowes e si è ritrovato anche stavolta ad assaggiare la ghiaia del circuito dell’Estoril. Con l’augurio che ritorni ad essere lo spauracchi che era un tempo, non c’è da sperare che faccia molto alla prossima di Jerez.