C’era una volta la convenienza del diesel che aveva portato milioni di automobilisti a optare per vetture con meno brio delle auto con motori a benzina, per un evidente risparmio al distributore. Lo scandalo del dieselgate ha, letteralmente, stroncato la diffusione delle auto a gasolio, nonostante avessero raggiunto un alto livello prestazionale e d’efficienza. Proprio la crisi che ha investito la filiera del diesel ha aperto a nuovi scenari per l’industria dell’Automotive 2.0 con una spasmodica attenzione alla tecnologia elettrica.
I prezzi dei carburanti sono schizzati alle stelle nel periodo più buio della pandemia da Covid-19, acuita dall’invasione russa in Ucraina. Cambiare auto è diventato un lusso e le forti accise sui carburanti non hanno che aggravato, ulteriormente, un quadro piuttosto critico. Almeno alle nostre latitudini l’inflazione ha toccato delle vette preoccupanti e la crisi economica galoppante ha investito anche il settore specifico delle quattro ruote. L’incremento delle accise sul gasolio, con una equiparazione tra benzina e diesel, è previsto nel Piano strutturale di bilancio su cui il Governo sta lavorando da tempo. Già i prezzi ai distributori sono elevati per gli automobilisti italiani e un ulteriore rincaro determinerebbe una stangata definitiva per i possessori di auto diesel.
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Batosta in arrivo per i proprietari di auto diesel
Un centesimo all’anno in più per i prossimi cinque anni dovrebbe garantire al Governo un bottino miliardario. La prossima legge di bilancio dovrebbe portare al temuto aumento delle accise sul gasolio che almeno non peserà sul settore dell’autotrasporto, come è stato sottolineato dal viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi. Il Codacons ha fatto i calcoli precisi sui potenziali effetti della misura, prendendo in esame le oltre 16,7 milioni di vetture diesel del parco auto circolante italiano. Nonostante le vendite a ribasso, le macchine diesel rappresentano ancora una vasta fetta del settore delle quattro ruote del Belpaese.
Un rialzo delle accise di un centesimo di euro per il gasolio, come sottolineato dall’associazione dei consumatori, determinerà una maggiore spesa da +0,61 euro su un pieno da 50 litri, se si tiene conto anche dell’Iva applicata sulle accise. In 365 giorni, ha sancito il Codacons, la maggiore spesa, data una media di due pieni al mese, sarà quindi di +14,64 euro a vettura, per una somma complessiva di ben 245,6 milioni di euro annui in più sulla totalità dei veicoli diesel circolanti sulle nostre strade.
Accise sul gasolio, lo spettro della crisi
In una fase d’emergenza senza fine per le famiglie italiane, la spesa a carico dei possessori di auto a diesel schizzerà a 1,23 miliardi di euro, considerando i cinque anni previsti della misura. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi, come riportato su Il Sole 24 Ore, ha annunciato: “Avremmo potuto aumentare tutto ma invece abbiamo scelto di procedere con un’invarianza: 1 centesimo in più all’anno sulle accise del gasolio e contemporaneamente uno in meno per la benzina. Questo porterà nel 2030 il riallineamento a metà strada e consentirà sostanzialmente di creare una situazione in cui il governo non aumenta gli introiti, ma riequilibra i due carburanti“.
Una decisione che farà felice i proprietari di auto a benzina che, da sempre, avevano pagato di più rispetto agli automobilisti che avevano optato per il gasolio. Rimangono forti dubbi sulla guerra che è stata portata avanti, in sede europea, al diesel. Di questo passo si venderanno sempre più auto a benzina e ibride con motori termici a benzina, supposta la repentina perdita di hype per il comparto elettrico.