Addio alle auto a metano, l’annuncio è di quelli impensabili

Il Gruppo Volkswagen chiama il disimpegno dalle auto a metano, che hanno smesso di essere una interessante fonte di introiti per i marchi di Wolfsburg

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 6 Marzo 2020 09:30Aggiornato: 12 Luglio 2024 23:22


In Italia il mercato delle auto a metano sta macinando ottimi numeri, nonostante la tendenza generale del settore sia negativa. Nel solo mese di febbraio ne sono state vendute 3.600 con un aumento dell’80%. Del resto, nel nostro Paese si tratta di un’alimentazione alternativa sicura per chi vuole mettere a segno un buon risparmio. Inoltre, offre, al momento, maggiori garanzie rispetto all’elettrico.

Sulla transizione ecologica trapelano, infatti, segnali contrastanti, frutto delle difficoltà oggettive nell’accorciare il gap rispetto alle Case asiatiche affrontate dalle aziende del Vecchio Continente. Autrice di un percorso di rinnovamento nella mobilità avviato in anticipo rispetto alle realtà occidentali, la Cina possiede la quasi totalità delle terre rare. Poco più delle briciole vengono detenute dall’Europa e, data l’impossibilità di rinunciarvi nella realizzazione delle BEV, Pechino ci calca la mano, con condizioni di vendita parecchio onerose.

Da qui nasce e si autoalimenta un circolo vizioso, dove le Case europee devono aumentare i prezzi di listino e la potenziale clientela costretta a svenarsi. Oltre alle poche colonnine sparse lungo il territorio e la lentezza del processo di ricarica, le macchine full electric faticano a prendere piede a causa dell’elevata soglia d’accesso.

È l’ora della svolta

Ma in futuro gli equilibri cambieranno e le auto a metano sembra ne pagheranno dazio. A farla da padrone in questo segmento sono oggi le proposte del Gruppo Volkswagen con Skoda e Seat in prima fila, ma un domani non ci sarà più spazio per lo sviluppo delle produzioni a metano. A dirlo è stato Herbert Diess, CEO di VW, affermando che la società si concentrerà solo sulle full electric. Indietro, è vietato tornare, perciò il management pensa di investire delle grosse cifre in modo da recuperare sulle concorrenti leader.

Se prendiamo sul serio la rivoluzione della mobilità – ha dichiarato Diess –, dobbiamo concentrarci sui propulsori elettrici a batteria. Tutto il resto è uno spreco di energia“. La marcia indietro è guidata sia dalla mancanza di interesse della maggior parte dei clienti sia dai nuovi limiti di emissione dell’UE. VW ha immatricolato nel 2019 appena 110.000 auto a metano in ogni angolo del Pianeta: troppo poche per giustificare gli sforzi economici attuali. “Il mercato non è cresciuto – ha detto Frank Welsch, responsabile dello sviluppo di Volkswagen al quotidiano Suddeutsche Zeitung – e non si prevede che le cose cambino nel prossimo futuro”.

In rispetto delle direttive europee

Le auto a metano risparmiano circa il 20% di CO2 (anidride carbonica) rispetto ai tradizionali motori a benzina. Tuttavia, poiché le Case devono ridurre le emissioni di gas a effetto serra del 37,5% entro la fine del decennio, la propulsione a gas può essere poco più di una tecnologia ponte rispetto a quelle elettrica.

Volkswagen ha chiarito che non prevede di interrompere immediatamente la produzione dei modelli CNG attualmente disponibili e continuerà fino a quando la domanda non raggiungerà un punto in cui andare avanti smetterà di avere senso. Con le nuove versioni a metano di Scala e Kamiq del marchio Skoda, il gruppo tedesco dispone ha dato vita a un’offerta totale di 19 auto a metano.