Allarme furti, adesso i ladri rubano singole parti delle auto

Oltre a rubare volanti e navigatori, i ladri di automobili rubano anche dei pezzi che nessuno potrebbe sospettare: le razzie non hanno fatto dormire tranquilli

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 2 Novembre 2022 10:30Aggiornato: 8 Ottobre 2024 22:10

Le componenti elettroniche dei veicoli fanno sempre più gola ai ladri di auto, ma il fenomeno delle auto rubate “a pezzi” non si ferma a volanti e centraline. Anche pneumatici, fanali e marmitte sono finiti nel mirino dei malviventi, che prediligono automobili di lusso e che riescono ad agire, a quanto pare indisturbati, in luoghi che si presumono presidiati come le strade cittadine e i parcheggi pubblici. Dei casi erano stati segnalati nel 2022 in provincia di Brescia e nel padovano, dove i ladri sono riusciti ad asportare da una sola auto componenti per un valore di quasi 20.00 euro.

Auto smontate

Quello delle auto rubate a pezzi è un fenomeno che sembra non accennare a diminuire: dopo la banda dell’Alto Garda specializzata nel furto dei volanti d’auto – soprattutto BMW, Audi, Mercedes e Smart – arrivavano da Lombardia e Veneto notizie a dir poco preoccupanti per chi era abituato o costretto a parcheggiare l’auto in strada.

A Brescia erano stati rubati ruote e cerchi delle auto in sosta in strada. E neanche i parcheggi erano più sicuri: a Ospitaletto, per esempio, il furto era avvenuto in pieno giorno nel parcheggio di una stazione. I ladri non avevano rubato la vettura dello sfortunato pendolare, ma si erano concentrati su una singola parte del mezzo: al suo ritorno, il proprietario si era ritrovato un veicolo senza marmitta.

In un periodo segnato dalle difficoltà negli approvvigionamenti, soprattutto delle componenti per le auto di lusso, anche le marmitte erano a rischio, contenendo un materiale più prezioso dell’oro, estraibile per essere immesso sul mercato nero. I ladri di automobili si stavano specializzando sempre di più, agendo addirittura alla luce del sole e riuscendo a smontare i pezzi in loco, per portarsi via soltanto quel che era subito rivendibile sul fiorente commercio illegale dei pezzi di ricambio usati.

Ladri sempre più specializzati

Come emerso da una indagine dell’agenzia europea di frontiera Frontex, quella di smontare le auto dopo averle rubate era ormai un’abitudine diffusa nelle bande criminali operanti nel vecchio continente, che così facendo riuscivano a spostare i mezzi con maggiore facilità. “Un’auto rubata davanti a una casa alle ore 20 può finire smontata in parti solo quattro ore dopo”, ha spiegato Marcin Skowronek, esperto Frontex che aveva coordinato l’operazione.

In Italia però c’era chi riusciva a disassemblare le auto direttamente in strada, per rubare soltanto alcuni pezzi: il primo caso emblematico era stato quello dei “ladri di volanti” che avevano terrorizzato le strade dell’Alto Garda all’inizio dell’estate, facendo sparire volanti, navigatori e cruscotti dalle auto parcheggiate in strada.

Notizie preoccupanti provenivano pure dal padovano, dove i ladri stavano mettendo a segno una serie di colpi estremamente specializzati. In un caso, ad Abano Terme, i malviventi erano riusciti a smontare e portare via componenti per un valore di quasi 20.000 euro da una BMW X6. Non si trattava ormai solo di volanti o marmitte: fanali, mascherine anteriori, navigatori, pneumatici e addirittura maniglie e pomelli possono finire nel mirino dei ladri.

Il mercato dei pezzi di ricambio per le auto di lusso era in affanno, e offriva ai malviventi la possibilità di rivendere le componenti asportate in poche ore e spesso a prezzi decisamente redditizi. A differenza dei i furti di automobili “intere”, i ladri di componenti prediligevano le auto di alta gamma: anche i colpi del padovano, segnalati a Cadoneghe e Noventa Padovana, indicavano che BMW, Audi e Mercedes erano tra le più a rischio.