Ape Piaggio dice addio all’Italia dopo 76 anni di storia: produzione in India

L'Ape non sarà più realizzata in Italia ma solo in India per via delle normative UE sulle emissioni: ecco i piani di Piaggio per il futuro del sito di Pontedera

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Davide Raia

esperto di tecnologia e motori

Editor e copywriter, mi occupo principalmente di tecnologia, in tutte le sue forme, e di motori. Appassionato di viaggi, vivo tra Napoli e la Grecia.

Pubblicato: 1 Dicembre 2024 15:15

La crisi del settore automotive in Italia continua e un altro pezzo di storia dice addio: l’Ape Piaggio non sarà più prodotta nello stabilimento di Pontedera dell’azienda. Lo stop è arrivato a distanza di ben 76 anni dall’avvio della produzione della prima versione dell’iconico modello che, decennio dopo decennio, è riuscito a ritagliarsi uno spazio di primo piano sulle strade italiane (e non solo). La storia dell’Ape Piaggio, però, non finisce qui, anche se dal sito italiano non usciranno più esemplari del modello in quanto la produzione continuerà al di fuori dell’Europa.Non si tratta, quindi, di una delocalizzazione ma di una riconversione industriale per il sito di Pontedera che, per il futuro, punterà sull’elettrificazione, adeguandosi alle normative europee.

Uno stop necessario

La scelta di interrompere la produzione a Pontedera dell’iconico tre ruote è legata a doppio filo alle norme dell’UE in termini di emissioni che, di fatto, rendono insostenibile per Piaggio continuare a commercializzare l’Ape sul mercato italiano ed europeo. Le normative sui veicoli con motore termico diventano, anno dopo anno, più stringenti, con l’obiettivo di arrivare allo stop definizione a benzina e diesel, provvedimento molto criticato e che sta mettendo in ginocchio il settore automotive italiano (e non solo).

Per questo motivo, Piaggio ha scelto di avviare una riconversione dello stabilimento di Pontedera. Il sito industriale guarda al futuro e non interromperà le sue attività. Il prossimo modello ad essere realizzato nello stabilimento, infatti, sarà il Porter elettrico che andrà a rimpiazzare l’Ape, permettendo allo storico sito industriale di continuare a realizzare veicoli destinati al mercato italiano ed europeo.

I sindacati hanno compreso la scelta dell’azienda. Come sottolineato da Angelo Capone, segretario Fiom Pisa, quella fatta da Piaggio “è una scelta in qualche modo obbligata. L’Ape è un Euro 4 a due tempi, immaginare un due tempi Euro 5 è una cosa complicata dal punto di vista della meccanica. Sarebbe necessario cambiare la motorizzazione ma a quel punto non sarebbe più un’Ape“. Samuele Nacci, segretario provinciale Uilm, ha aggiunto: “forse certe leggi sono state introdotte un po’ frettolosamente, sembra che solo l’Europa si preoccupi dell’inquinamento, mentre al resto del mondo non frega nulla“.

Lo stop alla produzione dell’Ape non avrà (o sarebbe meglio dire non dovrebbe avere) ricadute sui livelli occupazionali. Per le prossime tre settimane, a partire dal 2 dicembre, ci sarà la cassa integrazione per i quasi 1.100 lavoratori dello stabilimento. La riconversione del sito produttivo, però, garantisce un futuro alla Piaggio di Pontedera che si prepara a scommettere sull’elettrificazione per i prossimi anni. Al momento, non ci sono informazioni in merito a un possibile taglio della forza lavoro per il prossimo futuro.

La storia continua

La storia dell’Ape Piaggio continua: il veicolo a tre ruote, infatti, continuerà a essere prodotto nello stabilmente dell’azienda in India, per poi essere commercializzato sul mercato indiano e in altri mercati asiatici e africani. L’addio, quindi, è al mercato europeo e alla produzione in Italia ma l’epopea dell’Ape non si ferma e il modello continuerà ad essere realizzato, in attesa di un possibile ritorno anche sul nostro mercato.