Auto elettrica in fiamme in una villetta: “Vivi per miracolo”

Senza che fosse in carica, un'auto elettrica è andata in fiamme stamattina nel Milanese, in una villetta di Pantigliate: la Fiat 500 EV non era in carica

Foto di Manuel Magarini

Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 30 Settembre 2024 11:43

“Vivi per miracolo”. E tutto a causa un’auto elettrica andata in fiamme, una Fiat 500 EV per la precisione. In un garage di una villetta di via Saffi a Pantigliate, in provincia di Milano, si è quasi consumato il terrificante. Che quasi sfociava nel dramma, costando la vita ai residenti, come gli stessi hanno dichiarato poco dopo, comprensibilmente ancora scossi. L’incendio, divampato stamattina verso le 8, ha richiesto l’intervento immediato dei pompieri.

Grazie alle pronte opere di soccorso, la minaccia è rientrata, ma la vicenda avrebbe potuto prendere una piega ben peggiore. Su quali siano state le esatte cause, occorrerà attendere qualche giorno, affinché i periti eseguano le opportune rilevazioni. Di punto in bianco, la vettura è andata distrutta, causa di molti danni pure ai box, e pure alla villetta.

E il dibattito incalza

Non c’è dubbio che la storia appena emersa alle cronache riaccenderà (in senso, più e meno, letterale…) il dibattito circa i veicoli elettrici. Le battaglie tra promotori e scettici vanno avanti da tanto, tanto tempo, senza mai giungere a un punto d’intesa. Da un lato, gli ecologisti credono sia necessario promuoverne l’adozione. Il cambiamento climatico in corso impone, almeno a loro avviso, una radicale svolta nella mobilità. Sebbene esistano dei canali alternativi, tipo i mezzi a idrogeno (FCEV), le BEV restano la soluzione preferita.

A dispetto dei notevoli investimenti profusi dalle autorità europee, le FCEV ha raccolto finora numeri molto deludenti. E pure all’estero la situazione rimane all’incirca la stessa. Ciò malgrado il maggiore gruppo automotive al mondo, la giapponese Toyota, vi abbia destinato delle ingenti risorse. Gli esperimenti compiuti hanno lasciato a desiderare in termini di rendimento commerciale.

Al contrario, il mercato delle auto elettriche si muove, anche se a velocità differenti. Il caso della Norvegia, dove hanno preso il sopravvento sugli esemplari a benzina, costituisce un estremo, tuttavia la crescita dell’interesse dei conducenti sembra chiaro. Il successo conseguito dall’ecobonus stanziato dal Governo nel 2024 ha confermato l’appeal pure lungo la nostra penisola, salvo poi il ritorno alla normalità, una volta esaurito il tesoretto.

Dal lato opposto, i critici ritengono essenziale perseguire il principio della neutralità carbonica. Ostinarsi a imboccare un’unica via viene definito un errore, perché precluderebbe delle importanti opportunità. Intanto, i prezzi di listino continuano a essere fuori portata per molte famiglie, le infrastrutture scarseggiano nelle realtà di provincia e le ricariche lente frenano la diffusione su larga scala.

Smentite le prime ipotesi

L’episodio accaduto a Pantigliate, riguardante la Fiat 500 EV, segnala un ulteriore punto debole. E non rappresenta un unicum, anzi. In problemi analoghi sono rimasti coinvolti diversi automobilisti, spesso in America. Le indagini dei Vigili del Fuoco hanno definitivamente escluso che la Cinquina alla spina fosse in fase di ricarica in occasione dell’incendio, smentendo, dunque, le prime ricostruzioni.

Era stata caricata la sera prima ha spiegato il proprietario -. Questa mattina abbiamo sentito un tremore e l’esplosione nel box, poco prima che aprissi la porta del box per uscire con mio figlio. Siamo vivi per una questione di minuti. Abbiano rischiato di venire investiti dall’esplosione”.