Auto fantasma, cosa sono e le cifre di questo fenomeno

Con migliaia di altre auto fantasma ancora da identificare, le autorità continuano a lottare contro questo fenomeno che mina la sicurezza stradale

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Redazione

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Pubblicato: 30 Gennaio 2019 09:50Aggiornato: 30 Gennaio 2019 09:50

Con il termine di auto fantasma si fa riferimento ai veicoli intestati a prestanomi che, dietro compenso economico o altra facilitazione, accettano l’intestazione di una o più auto. Il motivo? Coprire l’identità dei veri proprietari. Le forze dell’ordine hanno identificato oltre 40.000 di auto fantasma che circolano senza pagare multe, bolli, assicurazioni o pedaggi autostradali, per un danno economico stimato in circa 120 milioni di euro all’anno.

La gravità della situazione si intensifica considerando il rischio per gli altri utenti della strada. In caso di incidente, il proprietario formale del veicolo è il responsabile, mentre chi realmente guida resta impunito.

Cosa sono le auto fantasma

Le auto fantasma sono vetture il cui titolo di proprietà è intestato a prestanome. Queste figure, sia persone fisiche sia società, sono coinvolti in operazioni in cui accettano anche piccoli compensi, anche non superiori a poche decine di euro, per registrare veicoli a loro nome per conto di altri, sia italiani che stranieri, regolari e non. Questo meccanismo è stato ricostruito durante una testimonianza giudiziaria, dove un prestanome ha dichiarato di agire per conto di cittadini per compensi di circa 20-30 euro.

Queste auto non solo eludono il pagamento di bollo, assicurazioni, multe e pedaggi autostradali, ma spesso vengono utilizzate per attività illecite come rapine, furti in abitazioni, prelievi fraudolenti da bancomat, trasporto di sostanze stupefacenti e di persone in situazione di irregolarità.

Insomma, per approfondire la questione, pare che tutte le 43mila macchine che sono state beccate siano intestate solo a 300 presone, tra quelle fisiche e le società.

Il ruolo chiave dei prestanome

I prestanome svolgono quest’attività illegale praticamente come un lavoro, la loro professione. Al momento quello che si può fare non è molto. Si può impedire che continuino con le loro pratiche illecite. Alcune procure si stanno muovendo proprio per evitare che i prestanome noti alle forze dell’ordine si intestino altri veicoli.

Secondo i più recenti dati delle forze dell’ordine, sono circa 300 prestanome che sfuggono ai controlli e alle responsabilità legali. Secondo dati ufficiali, esistono circa 43.000 di questi veicoli invisibili, ma le stime suggeriscono che il numero reale potrebbe essere doppio.

Nonostante esistano leggi, come l’articolo 94 del Codice della Strada modificato da una legge del 2010, le misure di contrasto restano limitate a causa della mancanza di decreti attuativi che permetterebbero l’uso efficace di strumenti di monitoraggio come le telecamere per la verifica dell’assicurazione obbligatoria. Le telecamere ora in uso sono in grado di scansionare le targhe e interfacciarsi con i database della Motorizzazione civile e dell’Ania per identificare veicoli senza revisione o assicurazione RC, ma l’efficacia è compromessa dalla mancanza di normative che permettano un controllo più esteso e incisivo.

Il problema è complesso e richiede un’azione coordinata per identificare e fermare i prestanome dall’intestarsi ulteriori veicoli. Anche il sequestro delle auto si rivela spesso inefficace senza un quadro legislativo adeguato che supporti le operazioni delle forze dell’ordine, lasciando un vuoto nell’efficacia delle misure di controllo. Il fenomeno delle auto fantasma rimane quindi una sfida significativa per la sicurezza pubblica e l’ordine legale.