La transizione alla mobilità sostenibile, quella tanto voluta e cercata dal Governo e dalla Ue con normative sempre più stringenti, pare essere un miraggio in Italia. Nel Bel Paese, infatti, pare che gli automobilisti siano affezionati di lunga data col motore termico, con sempre più vetture a benzina e diesel a girare tra le strade da Nord a Sud facendo risuonare un campanello d’allarme forte. Proprio nelle settimane in cui si continua a discutere sullo stop alla produzione nel 2035, i carburanti continuano a dominare sul mercato, proseguendo la loro egemonia assoluta.
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In Italia dominano benzina e diesel
A fotografare l’attuale situazione del parco circolante in Italia è il comitato scientifico di ECO, il festival della Mobilità Sostenibile e delle Città Intelligenti che si terrà a settembre. I dati in mano agli esperti, infatti, non mentono e le percentuali delle vetture che circolano nel Bel Paese è di quelle allarmanti.
I numeri, va sottolineato, si riferiscono al 2022, ma non sono di certo distanti dagli scenari del 2023 in quanto il flop nelle vendite delle auto elettriche certificano l’assoluta preferenza degli italiani alla guida. Secondo i dati elaborati, infatti, l’85,8% di auto circolanti nel nostro Paese è alimentata a benzina o diesel.
Numeri esagerati, soprattutto perché si tratta di vetture altamente inquinanti. E lo specchio della situazione sono i livelli elevati dell’inquinamento nelle città nostrane, con soli due periodi in cui le emissioni si sono ridotte, precisamente fra il 2007 e il 2019, e poi nel 2020 per via della pandemia, ma dal 2021, quando sono state eliminate le restrizioni anti covid, i dati sono tornati a crescere in maniera preoccupante.
Anche il trasporto merci non aiuta
Una situazione che di certo non migliora guardando alla scelta che fanno le ditte che si occupano del trasporto merci. I veicoli che circolano in Italia, infatti, sono quasi totalmente a gasolio.
In numeri, la traduzione è il 98,3%, praticamente tutti. E i dati sulle emissioni di gas serra, non sorridono, con una crescita negli ultimi trent’anni del 7,4%, a completamento di un quadro preoccupante.
L’appello per una mobilità sostenibile
Ma cosa fare per cercare di invertire il trend? Va ricordato che forse un tentativo di cambiare la mentalità benzinocentrica c’è stato, con gli incentivi per le auto elettriche che sono andati esauriti in 9 ore di recente. Ma di certo non basta, perché è come una goccia in mezzo all’oceano.
Il comitato scientifico ECO ha lanciato l’appello, sottolineando come bisogna assolutamente invertire questa tendenza migliorando intermodalità, sostenibilità ed efficienza nel settore dei trasporti e di conseguenza cercare di diffondere maggiormente le auto elettriche e ibride, ma anche plug-in.
Roberto Pella, vicepresidente vicario Anci, ha sottolineato: “La mobilità sostenibile e la ciclabilità in particolare, rappresentano un fattore sempre più determinante nel plasmare la configurazione di comuni e città, e la loro qualità della vita. Oggi reti e servizi sono resi sempre più efficienti con l’uso di soluzioni digitali a beneficio dei cittadini e delle imprese. Una città intelligente, in questo senso, ha molto da esprimere in termini di riduzione delle emissioni e tutela dell’ambiente ma anche di innovazione sociale e inclusione“.