Con i prezzi dei modelli nuovi in continuo aumento, sempre più persone in Italia prediligono le auto usate. Del resto, il reddito medio della popolazione rimane stagnante e spesso acquistare una vettura costituisce una mossa necessaria. Mentre nelle grandi città è possibile accedere a una capillare rete di servizio urbano, soprattutto chi vive nelle realtà di provincia e nelle periferie deve attrezzarsi.
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La Germina comanda nelle ricerche
Tuttavia, scegliere una macchina di seconda mano può anche costituire un’occasione di mettere in garage un esemplare altrimenti fuori portata. Ed è qui che entrano in gioco i marchi tedeschi. Perché, se Fiat rimane il brand preferito nel comparto delle auto usate con l’11% delle transazioni registrate nel primo semestre del 2024, la Germania prevale col 34% nelle ricerche. Al 9% troviamo Audi e BMW, mentre all’8% stazionano Mercedes e Volkswagen. Insomma, è forte l’interesse nutrito dagli acquirenti in proposito a queste ultime, il cui fascino non è mai venuto a mancare nel corso dei decenni. Seguono nell’indice di gradimento Alfa Romeo, Ford, Peugeot e Renault.
Nonostante la percezione comune di maggiore affidabilità dei veicoli tedeschi, i dati di Carfax mostrano un quadro differente. La percentuale delle Fiat con potenziali problemi (incidenti, danni pregressi, manipolazioni del chilometraggio, importazioni non trasparenti) è del 35%: Appena sopra quello di Volkswagen (34%), di molto inferiore al trio premium composto da Audi (45%), BMW e Mercedes (entrambe 44%).
Oltre alle qualità intrinseche della vettura, bisogna porre in analisi una serie di fattori legati alla correttezza del venditore. Che, talvolta, può perseguire un secondo fine sul web, dove è più facile attuare delle truffe ai malcapitati di turno, data l’impossibilità di verificare lo stato di manutenzione del mezzo di persona. E poi sussiste la questione dei chilometri scalati, una truffa in piena regola come ribadito dalla Corte di Cassazione in una recente sentenza.
Le criticità delle importazioni
Un’ulteriore criticità da considerare riguarda le importazioni. In tal caso, ricostruire la storia completa del mezzo diventa più complicato. Detto in altre parole, il rischio di incappare in cocenti delusioni è tangibile. La bandiera teutonica prevale, pure qui, sul resto, con l’Audi al primo posto (21%), davanti a Mercedes (16%) e, appaiate, BMW e Volkswagen (12%). Appena sotto si collocano Fiat (10%) e Alfa Romeo (9%).
“La nostra analisi evidenzia come sia importante valutare bene la singola auto di seconda mano che si intende acquistare, piuttosto che affidarsi a luoghi comuni – ha commentato Marco Arban, Direttore del Business Development in Europa di CARFAX –. Il mercato dell’usato è al momento molto fiorente e a dimostrarlo anche il fatto che gli incentivi del Governo per queste auto siano terminati in breve tempo.
Dal nostro studio risulta anche che a livello generale le auto con uno o più rischi, tra cui incidenti, danni, incongruenze nel chilometraggio o importazione, siano non oltre il 34% delle auto circolanti, quindi, visto che sono molto più numerose le vetture potenzialmente esenti da rischi, l’usato continua a essere un’ottima scelta. In ogni caso per acquistare un’auto di seconda mano con maggiore tranquillità consigliamo sempre di effettuare una ricerca tramite il nostro database, ma possibilmente anche di richiedere un test drive e far controllare il veicolo da un meccanico di fiducia, così da essere sicuri di aver effettuato un buon investimento, anche sul fronte della sicurezza”.