Continua la truffa delle auto schilometrate: attenzione al mercato dell’usato

Nel mercato dell'usato bisogna porre particolare attenzione alle auto schilometrate, una truffa che prosegue e che affligge questo Paese da nord a sud

Foto di Tommaso Giacomelli

Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 17 Luglio 2024 11:26

Una piaga che sembrava depennata ma che, invece, continua a tenere banco e a preoccupare gli automobilisti italiani. Le ristrettezze economiche, le difficoltà di questo periodo storico, coincidono sfortunatamente anche con le truffe agli ignari acquirenti di vetture di seconda mano, nonostante gli sforzi per mettere un tampone a questa falla disgustosa. Sono circa 253 truffe e frodi con profitti per oltre un milione di euro nel commercio di veicoli tramite l’artificioso abbassamento dei chilometri realmente percorsi dalle automobili messe in vendita dai commercianti.

Proseguono le indagini

L’indagine realizzata dai carabinieri di Brecce Bianche ad Ancona aveva portato all’esecuzione di misure cautelari ad Ancona, Teramo e Vicenza. Trascorsi cinque anni, adesso i militari hanno eseguito anche un sequestro per confisca di beni immobili, mobili, conti correnti e società, emesso dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Ancona a carico di nove cittadini romeni residenti nelle tre province per un valore di circa 4,3 milioni.

In particolar modo sono stati sequestrati una villa realizzata nei primi del ‘900 (valore circa 1,5 milioni), una villa con vista mare (2 milioni), entrambe ubicate ad Ancona, le partecipazioni societarie di otto società, tre concessionarie di auto con sede ad Ancona e nella provincia, 174 veicoli, conti correnti bancari e postali. Gli acquisti degli immobili, effettuati con assegni circolari e senza accensione di finanziamenti né mutui, sono stati conclusi da persone apparentemente nullatenenti e prive di redditi ma con un’elevata liquidità da impiegare in diverse operazioni commerciali. Tutti i soggetti rientranti in questa spinosa questione hanno realizzato la fraudolenta manomissione dei chilometraggi delle loro autovetture di seconda mano.

Questo elemento insieme al tenore di vita ostentato dai destinatari della misura di prevenzione, ha fatto ritenere che i beni siano stati acquistati con proventi di attività illecite sfociate già in diverse condanne. L’attività dei Carabinieri segue il ricorso del Procuratore di Ancona per la misura di prevenzione accolto dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Ancona. L’indagine aveva messo in evidenza l’esistenza di un consolidato gruppo criminale che, nell’arco di due anni, si era reso responsabile di un numero impressionante di truffe nel commercio di auto. Alcuni destinatari delle misura di prevenzione sono sono stati condannati dal Tribunale per associazione a delinquere finalizzata alla truffa; per altri è in corso il dibattimento ad Ancona. Da qui l’ulteriore impulso investigativo, la richiesta e la concessione delle misure di prevenzione.

Schilometrare” le auto è una truffa

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (sentenza n. 25283 del 26 giugno 2024) ha chiarito la natura della pratica della riduzione dei chilometri alle auto: questa azione costituisce una truffa nel caso in cui il veicolo venga poi messo in vendita, senza che il venditore informi il potenziale acquirente in merito. La sentenza chiarisce, quindi, in via definitiva la natura di una pratica ancora molto diffusa.

Questa è la sentenza della Cassazione che ha stabilito: “la cosiddetta truffa contrattuale ricorre in tutti i casi nei quali l’agente ponga in essere artifici e raggiri, aventi ad oggetto anche aspetti negoziali collaterali, accessori o esecutivi del contratto risultati rilevanti al fine della conclusione del negozio giuridico, e per ciò tragga in inganno il soggetto passivo che è indotto a prestare un consenso che altrimenti non avrebbe prestato, a nulla rilevando lo squilibrio oggettivo delle controprestazioni”.