Già lo scorso anno avevamo assistito a un aumento generalizzato dei prezzi dei pedaggi autostradali in Italia, dopo un periodo di stallo. Le tariffe erano salite per gli automobilisti e anche il 2024 parte con la stessa identica notizia, visto che i pedaggi verranno adeguati del 2,3%.
Una notizia che abbiamo appreso già da giorni, prima della fine del 2023, durante le vacanze di Natale, e che non è per nulla piacevole per chi viaggia spesso sulle autostrade del Bel Paese, anzi. Nel recente decreto Milleproroghe approvato dal Consiglio dei Ministri, è stato inserito proprio un articolo ad hoc sul rincaro dei pedaggi.
Si parla di un adeguamento pari al 2,3%, a causa dell’inflazione. Ormai la parola “inflazione” è diventata uno dei peggiori incubi per gli italiani, da mesi e mesi assistiamo ad aumenti dei prezzi di qualsiasi bene e servizio.
Indice
Le prime indiscrezioni
Si parlava di rialzi compresi fra il 2 e il 2,5%, oggi è confermato il dato “di mezzo”. Una nota della Presidenza del Consiglio riporta: “Nelle more degli aggiornamenti convenzionali, le tariffe autostradali sono incrementate nella misura del 2,3%, corrispondente all’indice d’inflazione (NADEF) per l’anno 2024. Gli adeguamenti rispetto a tali incrementi tariffari, in difetto o in eccesso, sono definiti con l’aggiornamento dei PEF (Piani Economico-Finanziari)”. È molto chiaro.
L’aggiornamento dei PEF
Secondo quanto dichiarato nelle righe dello stesso decreto, le società concessionarie che arrivano alla scadenza quinquennale del periodo regolatorio dovranno presentare le proposte di aggiornamenti dei Piani Economico-Finanziari entro e non oltre il 30 marzo 2024.
Prima di quanto di tremendo accaduto al ponte Morandi, gli stessi adeguamenti delle tariffe venivano fatti ogni anno, i rincari però – dopo la tragedia – non sono stati consentiti per 4 anni. Dal 1° gennaio del 2023 sono ripartiti. Un decreto firmato da Giorgetti e Salvini ha stabilito un aumento pari al 2% a gennaio e un altro dell’1,34% a luglio.
Le tratte interessate
Gli aumenti autostradali previsti per il 2024 non dovrebbero essere generalizzati e quindi potrebbero colpire solo alcune tratte. Pare che i pedaggi delle autostrade A24 e A25 – Roma-L’Aquila-Teramo e diramazione Torano-Pescara – dovrebbero rimanere invariati (secondo il Sole24Ore) sino al 2032.
I rincari tengono conto dell’attuazione degli investimenti e di altri parametri, le percentuali possono variare a seconda della concessionaria che gestisce la rete autostradale. Secondo i dai diffusi da Quattroruote, la situazione dovrebbe essere la seguente:
- Ativa e Autobrennero, la concessione è scaduta: quindi zero aumenti;
- Autostrade per l’Italia (periodo regolatorio vigente): 1,51%;
- Brescia-Padova, Autovia Padana, Salt-Tronco Autocisa A15 (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Fiori-Tronco A10 e Salt ligure Toscano concessione scaduta: 0%;
- Autostrade Siciliane (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Alto Adriatico (periodo regolatorio vigente): 0%;
- Serravalle Milano (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Tangenziale di Napoli (periodo regolatorio vigente): 0,76%;
- Rav, Salt (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Salerno-Pompei-Napoli A3 (periodo regolatorio vigente): 1,86%;
- Satap-Tronco A4 (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Satap-Tronco A21 (concessione scaduta): 0%;
- Sav, Sitaf, Fiori-Tronco A6, Cav (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Strada dei Parchi (subentro concessionaria): 0%;
- Asti-Cuneo e Pedemontana lombarda (aggiornamento Piano economico finanziario in corso): 2,3%;
- Teem e Brebemi (periodo regolatorio vigente): 2,3%.
Teniamo monitorata la situazione dei rincari autostradali in tutta Italia.