Di caro carburante abbiamo parlato ormai un’infinità di volte, è vero, ma è un argomento che sta a cuore a tutti. La spesa per fare il pieno di benzina e diesel è diventata infatti troppo alta per le famiglie italiane, ormai stremate dai continui rincari.
E non parliamo solo del carburante, purtroppo: la situazione italiana è complessa su più fronti. Il cittadino medio fa fatica ad arrivare alla fine del mese, e non è un modo di dire, purtroppo è la dura realtà. Il caro vita in generale sta mettendo in ginocchio tante famiglie: oggi costano troppo gli affitti, i mutui hanno tassi incredibili, le auto sono care, fare la spesa al supermercato per comprare beni di prima necessità sembra essere diventato un lusso.
E quando ci sono figli di mantenere, è complicato far quadrare i conti. Motivo per il quale le associazioni di settore e di tutela e difesa dei consumatori continuano a farsi sentire, chiedendo a gran voce al Governo delle mosse per aiutare gli italiani in difficoltà. L’Esecutivo pare non intervenire, il famoso taglio delle accise – che nel 2022 aveva in parte calmato la situazione del caro benzina – non sarà rinnovato, è certo.
E quindi, che si fa?
Le promesse del Governo
Il Governo ha promesso di concentrarsi su due dossier nelle prossime settimane. Ieri sera alle 17 (lunedì 28 agosto 2023) è partito il primo Consiglio dei Ministri dopo il periodo di ferie estive. Si ragiona su come intervenire per “salvare” gli italiani dai continui rialzi di benzina e diesel e se rimandare o meno il blocco alle auto più inquinanti in Piemonte.
In arrivo un nuovo bonus benzina
I prezzi del carburante sono saliti alle stelle, Matteo Salvini aveva assicurato che non saremmo mai più arrivati a 2 euro al litro per la benzina. Eppure in troppi casi ci stiamo avvicinando parecchio, in altri addirittura abbiamo superato la soglia.
Allora l’Esecutivo ipotizza un nuovo bonus benzina, del valore di 150 euro. Come dovrebbe funzionare? Sarebbe previsto una tantum e destinato solo alle famiglie che hanno un reddito basso (sotto un tetto che verrà stabilito). Per lo Stato si tratterebbe di una spesa di circa 2 miliardi di euro, che dovrebbe essere finanziata dall’extra-gettito Iva.
Come già sottolineato, niente taglio delle accise, sospeso dall'inizio del 2023. Allo Stato italiano oggi non conviene, costerebbe troppo, circa un miliardo di euro al mese. E oltretutto, così si giustifica l’Esecutivo, sarebbe una misura a favore di tutti, anche di chi non ne ha bisogno, e non solo delle famiglie e dei soggetti in difficoltà. Quindi, niente da fare.
Intanto in Piemonte stop auto diesel Euro 5
In Piemonte si pensa alle limitazioni alla circolazione delle vetture diesel Euro 5, misura prevista nel 2021 dopo che la Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva condannato l’Italia per la qualità dell’aria pessima nelle Regioni della Pianura Padana (Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto).
La data di entrata in vigore del blocco dovrebbe essere il 2025, ma la Giunta regionale ha deciso di anticipare il tutto, per migliorare appunto la qualità dell’aria. Ancora non è stato confermato, ma nel caso in cui entrerà in vigore, i veicoli coinvolti saranno in tutto circa 620.000 tra cui diesel da Euro 0 a 5, benzina da Euro 0 a 2 e GPL e metano fino a Euro 1).
Una legge che sarà valida esclusivamente nei 76 Comuni che registrano un numero di abitanti oltre i 10.000. I veicoli inquinanti non potranno circolare dalle 8 alle 19 dei giorni feriali, fra il 15 settembre 2023 e il 15 aprile 2024.