Rivoluzione nel Gruppo Stellantis: nella serata di oggi, infatti, è arrivata la conferma ufficiale in merito alle dimissioni dell’amministratore delegato, Carlos Tavares. Il manager, che era stato scelto per guidare il gruppo al momento della sua creazione, dopo la fusione tra FCA e PSA, lascia con effetto immediato.
Il CdA, presieduto da John Elkann, ha confermato di aver accettato le dimissioni di Tavares ed ha annunciato la creazione di un nuovo Comitato Esecutivo ad interim (presieduto dallo stesso Elkann) che avrà il compito di guidare l’azienda nel corso dei prossimi mesi, fino alla nomina di un nuovo amministrazione delegato.
Indice
Tavares lascia
La posizione di Tavares alla guida del Gruppo Stellantis era, da diversi mesi, molto difficile con l’oramai ex amministratore delegato che aveva già confermato l’addio alla scadenza del contratto (prevista per il 2026). Le dimissioni, però, anticipano i tempi e ufficializzano anche la crisi di Stellantis, nonostante, nel comunicato ufficiale con cui sono state annunciate le dimissioni, l’azienda ha confermato la guidance finanziaria per il 2024. Come detto in apertura, la guida dell’azienda passa ora al Comitato Esecutivo ad interim, presieduto da John Elkann, mentre si profilano già diversi scenari per il futuro.
La nomina di un nuovo CEO arriverà nel corso del primo semestre del 2025. Secondo quanto si legge nel comunicato ufficiale di Stellantis, le dimissioni di Tavares sono legate a non meglio precisate “vedute differenti” tra lo stesso manager e il Consiglio di Amministrazione dell’azienda. Elkann, oltre a ringraziare Tavares per il lavoro svolto, ha annunciato che si metterà subito al lavoro per completare la nomina di un nuovo CEO (su cui, per il momento, non ci sono indiscrezioni) e che, insieme al Comitato Esecutivo, garantirà la “puntuale attuazione della strategia della Società“.
Per il momento, il piano industriale di Stellantis continua anche senza Tavares che, da diversi mesi, aveva evidenziato le difficoltà dell’azienda, arrivando, appena poche settimane fa, a richiedere nuovi incentivi al Governo italiano a causa degli elevati costi di produzione delle auto elettriche. Negli ultimi giorni, probabilmente, le divergenze in Stellantis erano diventate inconciliabili. L’addio, per Tavares, è stata l’unica opzione possibile.
La conferma della crisi
Dietro alle dimissioni di Tavares, che aveva ricevuto una retribuzione record per il 2023, c’è la conferma di una crisi profonda per Stellantis, alle prese con un programma di elettrificazione che non procede come dovrebbe. Il Gruppo ha registrato un calo del 20% nelle consegne globali nel corso del terzo trimestre del 2024 con un dato allarmante in Nord America, dove le consegne hanno fatto registrare un crollo del 36%. Nonostante la conferma della guidance, i conti di Stellantis iniziano a mostrare delle crepe ed è necessaria una rapida inversione di tendenza.
Nel frattempo, gli stabilimenti italiani dell’azienda sono in grossa difficoltà e devono fare i conti con continui stop produttivi, come avvenuto di recente a Mirafiori. Anche il piano della nuova Gigafactory a Termoli non è stato realizzato. A tal proposito è arrivata subito la reazione dei sindacati, con Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, che ha scritto su Facebook: “Ci aspettiamo nel tempo più breve possibile un nuovo management che dia discontinuità. Il nuovo ad abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani, riporti in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso Maserati”.