La vicenda potrebbe far sorridere, se non fosse frutto di un fatto abbastanza grave. Il tutto si svolge nel Meridione d’Italia, più precisamente a Casarano, in Puglia, nel cuore della provincia di Lecce. Un carrozziere pur di non pagare l’assicurazione avrebbe ordito una soluzione fantasiosa: clonare la propria auto. Parliamo di una Fiat Punto, viaggiando così in città con due auto dello stesso modello, della stessa serie, dello stesso colore, e ovviamente con le medesime targhe. La particolarità è con la stessa assicurazione. Un sistema fraudolento ideato e pensato in modo specifico, ma scoperto dalla Guardia di Finanza.
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Il veicolo clonato: proviene dal demolitore
Il carrozziere pugliese è stato astuto e ha architettato la propria truffa in modo meticoloso. Provvisto di targhe costruite in vetroresina, il veicolo clonato sembra essere stato recuperato da un demolitore. Nel vano motore, non si trovano le targhette identificative e il telaio sembra essere stato alterato, elemento che farebbe pensare a ulteriori manomissioni su questa Fiat Punto d’annata. Inoltre, dalle verifiche è stato scoperto che il carrozziere pensionato avesse anche verniciato e adattato l’utilitaria torinese in modo scrupoloso, così da renderla la copia identica dell’altra auto familiare. In poche parole un doppione in piena regola, una vettura gemella.
Cosa comporta clonare la targa di un veicolo
Inevitabilmente l’esemplare è stato posto sotto sequestro da parte della Guardia di Finanza, ma la vicenda non si chiude qui. Per il pensionato i guai sono ancora alla finestra. Cosa comporta, infatti, duplicare una regolare targa? Non capita di rado che alcuni malintenzionati scelgano di duplicare targhe già legalmente immatricolate, installandole in altre vetture. I motivi possono essere tanti, anche se tutti illeciti.
Clonare una targa vuol dire contraffarne la natura. Questa condotta rappresenta la fattispecie di reato di falsità materiale commessa dal privato in certificati o autorizzazioni amministrative. Pertanto, la semplice produzione di una targa identica all’originale provocherà il reato di falso che è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, ridotta di un terzo.
Altre fattispecie legata alla targa clonata
Se la condotta non è consistita nella realizzazione della targa clonata, ma solo nella circolazione del veicolo con targa contraffatta, l’autore avrà modo di rispondere “soltanto” di illecito amministrativo. Pertanto, laddove non sia contestata all’agente la contraffazione, ma la sola circolazione a bordo di un veicolo contraffatto, si rischierà la sola sanzione economica di una somma da 2.050 euro a 8.202.910 euro.
Il riciclaggio, invece, presuppone il semplice possesso di un’autovettura di provenienza furtiva con targhe contraffatte, non integra il reato di riciclaggio se non vi è la prova sull’autore della contraffazione, bensì, come anticipato, del reato di ricettazione. In questo caso, l’autore rischierà la reclusione da quattro a dodici anni e la multa da 5.000 euro a 25.000 euro.
Esiste ancora un’altra fattispecie che può essere legata alla targa clonata: il reato di furto d’uso se l’autore della duplicazione ha trattenuto e usato, momentaneamente, la targa di un’autovettura per il tempo necessario a duplicarla illecitamente, con successiva riapposizione sul veicolo. Nel caso del pensionato si avrà una denuncia e tutto finirà davanti a un giudice.