Anche i ciclisti devono fare attenzione ai limiti di velocità. Andare troppo forte in bici, infatti, potrebbe tradursi in una multa. Questo è quanto avvenuto nei giorni scorsi a Motta Visconti, comune dell’hinterland milanese. La polizia locale, infatti, ha multato alcuni ciclisti che percorrevano la strada, un percorso ciclopedonale e non una pista ciclabile, accanto al Naviglio di Bereguardo. La sanzione è arrivata a causa di un eccesso di velocità, rilevato ricorrendo ai telelaser.
Indice
Multe anche per i ciclisti
Domenica scorsa, i vigili muniti di telelaser hanno rilevato una serie di comportamenti irregolari da parte di alcuni ciclisti, colpevoli di aver superato i limiti di velocità predisposti dalla normativa locale. La prima multa è arrivata già alle 8 del mattino con le Forze dell’Ordine che hanno fermato un ciclista che procedeva lungo il tratto di strada messo sotto controllo con una velocità di 32 km/h. Il provvedimento è strettamente collegato al percorso ciclopedonale dove sono avvenute le violazioni.
Il motivo della multa
La notizia delle multe ai ciclisti per eccesso di velocità è diventata subito virale, soprattutto nella zona milanese. Come spiegato da Primo De Giuli, il sindaco di Motta Visconti, già in passato finito in prima pagina per provvedimenti particolari (come il divieto di passeggio ai cani nel centro del Paese per motivi igienici), le sanzioni non sono dovute a un semplice tentativo di “fare cassa”, come, invece, spesso accade tra le piccole amministrazioni locali che sfruttano le multe come sistema per incrementare le entrate, soprattutto nelle zone turistiche. Tutto ruota intorno al luogo dove sono state rivelate le infrazioni: l’Alzaia che corre accanto al Naviglio di Bereguardo.
Questa particolare strada, infatti, è dedicata ai mezzi di manutenzione dei vari canali presenti nella zona. È possibile percorrere l’Alzaia, però, anche a piedi oppure in bicicletta. In questo secondo caso, i ciclisti sono tenuti a rispettare delle regole di sicurezza ben precise. In particolare, il percorso dove sono scattate le multe obbliga le bici a limitarsi a una velocità di 10 km/h. Il ciclista sanzionato, quindi, ha superato il limite in modo considerevole. L’infrazione, rilevata con i telelaser dai vigili, è stata una scelta obbligata.
Secondo De Giuli, le multe devono essere considerate come una “azione che ha una finalità dissuasiva, non punitiva. I controlli comunque si ripeteranno, ho sentito alcuni colleghi dei comuni vicini e mi hanno detto che si attiveranno anche loro. Potremmo fare controlli a giorni alterni, per intenderci“. A questo punto, anche altri Comuni della zona a sud ovest di Milano potrebbero seguire l’esempio di Motta Visconti e verificare le possibili violazioni dei limiti di velocità da parte dei ciclisti. Resta da capire ora quali saranno le prossime mosse, sia delle Amministrazioni locali, che potrebbero dispiegare sul territorio i propri vigili per sfruttare il limite di velocità ridotto e fare cassa, che dei ciclisti che potrebbero cercare altri percorsi alternativi. Di certo, come confermato anche dalle parole di De Giuli, la questione non si chiude qui e nel corso delle prossime settimane la polizia locale tornerà a pattugliare la zona.