Codice della strada: meno autovelox, stretta su alcol e stupefacenti

La riforma del Codice della strada prevede molti cambiamenti per quanto riguarda autovelox, sanzioni, neopatentati, motociclisti e ZTL

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Tommaso Giacomelli

giornalista automotive

Nato e cresciuto a Lucca, laureato in Giurisprudenza a Pisa, sono riuscito a conciliare le due travolgenti passioni per auto e scrittura. Una grande fortuna.

Pubblicato: 15 Marzo 2024 10:04Aggiornato: 27 Marzo 2024 09:25

Approvato alla Camera il disegno di legge che introduce nuove regole per sanzionare l’utilizzo del cellulare alla guida, l’uso di alcol e droghe, ma disciplina anche i monopattini e le auto disponibili per i neopatentati.

A distanza di tre anni, il Codice della strada diventa quindi oggetto di nuove modifiche che riguardano gli automobilisti e non soltanto, perché in questa riforma vengono coinvolti anche altri utenti della strada.  Le nuove ipotesi normative, intanto, hanno già fatto scatenato le proteste di cicloamatori e delle associazioni ambientaliste, al pari di coloro che hanno battezzato il Codice in nuovo “codice delle stragi“.

L’uso del cellulare

Cambia la vita per chi viene sorpreso alla guida con il cellulare in mano, o all’orecchio. Infatti, con la riforma viene attivata la sospensione breve della patente che varia da una settimana a 15 giorni a seconda dei punti che si hanno a disposizione. Mutano anche le sanzioni: dal minimo di 250 al massimo di 1000 euro, raddoppiate rispetto a quelle in vigore che sono di 165 e 660 euro. In caso di recidiva la multa cresce da un minimo di 350 a un massimo di 1400.

Codice della Strada: come muta il ruolo dell’autovelox

La riforma del Codice della strada introduce limitazioni alle sanzioni per le infrazioni rilevate tramite autovelox. Prima di tutto viene varata la fattispecie delle “Sanzioni per violazioni multiple“, così composta: se un veicolo commette più violazioni in un tratto stradale gestito dallo stesso ente e nel corso di un’ora, verrà applicata una sola sanzione, quella più elevata, aumentata di un terzo se risulta più favorevole.

Poi, scatta anche la “verifica periodica degli autovelox”: per assicurare la funzionalità degli autovelox (le vittime preferite di Fleximan), in merito a taratura e correttezza, è stato introdotto l’obbligo di verifiche periodiche. In passato molti automobilisti hanno vinto ricorsi contro le sanzioni proprio perché gli autovelox non risultavano completamente a norma.

Infine, è prevista la Destinazione delle sanzioni: quelle derivanti da violazioni dei limiti di velocità dovranno essere destinate in via prioritaria a interventi per la sicurezza dalla circolazione stradale.

I motociclisti ottengono un nuovo status

Cambio radicale anche per i motociclisti che ottengono lo status di utenti vulnerabili della strada, in considerazione della natura instabile del mezzo e della mancanza di protezione: in caso di incidente si viene sbalzati dalla sella. Dunque, per loro arrivano sia dei guard rail più alti che una terza fascia (sempre nei guard rail) per proteggere i centauri in caso di incidente.

Infine, le moto 125 guidate da maggiorenni possono percorrere le autostrade e tangenziali che in precedenza erano riservate solo alla categoria 150.

Neopatentati, meno limiti

La riforma del Codice della strada tocca anche i neopatentati. Innanzitutto, per il rilascio del foglio rosa è obbligatorio effettuare un numero minimo di esercitazioni in autostrada o su strade extraurbane, anche in condizioni di visione notturna, con un istruttore abilitato e autorizzato.

Poi, viene confermato l’innalzamento dei limiti di potenza, nei primi tre anni dal conseguimento della patente: presto il divieto di guida scatterà per veicoli con potenze superiori a 75 kW/t (adesso è di 55) e per autovetture con potenza massima di 105 kW (adesso è di 70).

ZTL, non solo in centro

Non solo nei centri urbani, le Zone a Traffico Limitato (ZTL) verranno introdotte con lo scopo di aumentare la sicurezza pubblica e la fluidità della circolazione. Queste aree possono essere istituite per vari motivi, tra cui la tutela della salute e la qualità dell’aria, la salvaguardia di ambiti di rilevanza culturale, paesaggistica o naturalistica.