Coronavirus, contagio in auto: uno studio rivela come evitarlo

Come si diffonde il Covid-19 tra i passeggeri in auto e quali precauzioni adottare per ridurre i rischi

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Elena Panico

esperta di automotive e mobilità sostenibile

Copywriter e Storyteller specializzata in Automotive. Da sempre appassionata di motori, mobilità sostenibile e tecnologia, ama viaggiare in scooter, scoprire in anteprima i nuovi modelli automobilistici.

Pubblicato: 19 Gennaio 2021 12:13Aggiornato: 30 Settembre 2024 11:18

Il Coronavirus ormai da quasi un anno è entrato a far parte delle nostre vite e le sta profondamente cambiando. Oltre a provocare purtroppo molti casi di malattia e innumerevoli decessi, il Covid-19 infatti continua a segnare delle variazioni molto significative alle nostre abitudini. Uno studio ha analizzato i movimenti del virus all’interno di un’automobile per capire quali sono gli accorgimenti migliori per ridurre il contagio tra gli occupanti: purtroppo l’ambiente chiuso non aiuta ma qualche attenzione in più può abbassare il rischio.

Come viaggiare sicuri in auto

Una delle domande più attuali è come viaggiare in auto per ridurre al minimo il rischio di contagio, capire se è meglio tenere i finestrini sempre aperti oppure no, viste anche le temperature “polari” di questo periodo in quasi tutta Italia. La risposta sembra semplice, eppure questo maledetto virus ci ha posto davanti a migliaia di dubbi dall’inizio della pandemia; per questo motivo un gruppo di ricercatori statunitensi ha voluto fare uno studio e approfondimento sul tema, per capire cosa comporta l’effetto “aerosol”, le particelle più piccole emesse quando parliamo o respiriamo, che si crea nell’abitacolo di un veicolo, anche portando la mascherina.

I ricercatori hanno simulato differenti condizioni di viaggio in auto, per capire come si può diffondere il Coronavirus tra i passeggeri e come evitare il contagio. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Science Advances e dimostra che anche stare in auto può essere rischioso per la diffusione del Coronavirus, come in ogni ambiente chiuso, per questo infatti si è obbligati a tenere sempre la mascherina se non si è soli e a favorire il ricambio d’aria all’interno dell’abitacolo.

Lo studio sulla circolazione dell’aria

Gli esperti della Brown University, nel Rhode Island, hanno analizzato le modalità di diffusione del Coronavirus negli interni di un’auto grazie a una simulazione al computer, realizzando lo studio su una vettura simile alla Toyota Prius, una delle auto ibride più vendute a livello globale con una grandezza media dell’abitacolo. Utilizzando un modello che solitamente è impiegato per valutare l’aerodinamica, hanno adattato i vari parametri applicando tutte le informazioni a disposizione sulla circolazione delle particelle virali in sospensione nell’aria.

Lo scenario ipotizzato nella ricerca è:

  • un’auto che viaggia a 80 km/h;
  • con due occupanti a bordo (conducente seduto nel sedile anteriore sinistro e passeggero seduto nel sedile posteriore destro);
  • la presenza costante dell’aria condizionata attiva.

Si tratta, infatti, della disposizione consigliata dalle istituzioni sanitarie per ridurre il rischio di contagio, con la maggior distanza possibile tra i due occupanti del mezzo. Il ricambio d’aria è risultato più basso con tutti i finestrini chiusi, come prevedibile. E così, secondo i calcoli, fino al 10% degli aerosol emesso da un passeggero può raggiungere l’altra persona a bordo del mezzo.

Simulando invece l’apertura di tutti i finestrini le cose cambiano, con un tasso di ricambio d’aria molto più alto e la percentuale degli aerosol emessi al massimo del 2%, riducendo così drasticamente il rischio di contagio. Con il freddo e viaggiando a 80 km/h non è facile tenere i finestrini aperti, per questo i ricercatori hanno quindi fatto delle altre simulazioni, considerando che sarebbe bene aprire i finestrini in corrispondenza dei posti vuoti, creando un flusso d’aria trasversale che forma una specie di barriera invisibile tra i due occupanti, riducendo il rischio di contagio.

Richard Corsi, un esperto di qualità dell’aria della Portland State University negli Stati Uniti  e autore di molti studi sul Coronavirus, ha definito la ricerca “piuttosto raffinata” e lui stesso stima che un viaggio di 20 minuti in auto con un soggetto positivo può essere più rischioso di una lezione in classe o una cena al ristorante, di almeno un’ora, a causa proprio dello spazio chiuso in cui si respira. I ricercatori hanno chiaramente spiegato che tenere la mascherina diminuisce in maniera sensibile il rischio di contagio.