L’industria dell’auto tedesca è in difficoltà. Si tratta di un campanello d’allarme per tutto il settore automotive europeo che già deve fare i conti con la crisi produttiva in diversi Paesi, come l’Italia. Il settore è in difficoltà e in prima linea c’è proprio il Gruppo Volkswagen, principale costruttore del continente, che si prepara anche a chiudere stabilimenti di produzione, persino in territorio tedesco. Dopo l’aggiornamento al ribasso delle stime sui risultati finanziari di Mercedes BMW, anche Volkswagen è costretta a fare un passo indietro, abbassando le previsioni per il 2024 su consegne, ricavi e risultato operativo e andando a “certificare” la crisi dell’industria tedesca e, più in generale, dell’intero settore delle quattro ruote in Europa. Il ridimensionamento delle stime è importante per Volkswagen.
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Volkswagen è in crisi?
Il taglio delle stime di Volkswagen è netto: l’azienda prevede di consegnare 9 milioni di veicoli nel corso del 2024, con un netto passo indietro rispetto ai 9,24 milioni di veicoli consegnati nel corso del 2023. Il Gruppo dovrebbe chiudere l’anno registrando un fatturato di 320 miliardi di euro (oltre 2 miliardi in meno rispetto allo scorso anno. Cala anche il risultato operativo che si traduce in un rendimento operativo sulle vendite di circa il 5,6% (le stime precedenti erano del 6,5-7%).
L’azienda ha anche rivisto le stime sull’utile operativo della divisione dei servizi finanziari, passati da 4 miliardi a 3,2 miliardi di euro. Il ridimensionamento degli obiettivi è legato a un “contesto di mercato difficile e di sviluppi inferiori alle aspettative iniziali“. Volkswagen presenterà i risultati del terzo trimestre del 2024 nel corso di evento in programma il prossimo 30 di ottobre. In quest’occasione, potrebbero trovare conferma molte delle preoccupanti indiscrezioni emerse in queste ultime settimane sul futuro del Gruppo in Europa ed anche sul futuro del settore automotive europeo.
Cosa sta succedendo?
La crisi di Volkswagen è anche lo specchio dell’intero settore delle quattro ruote europeo, alle prese con i costi significativi di un programma di elettrificazione, forzato dall’UE e che procede a ritmo ridotto anche per via delle vendite lente delle auto a zero emissioni (frenate da un prezzo finale molto alto). La situazione è molto complicata e potrebbe peggiorare nel corso dei prossimi mesi. Le indiscrezioni sulle difficoltà di Volkswagen circolano già da diverso tempo e il taglio alle stime di altri colossi tedeschi come BMW e Mercedes ha confermato le difficoltà dell’intera industria.
La crisi del settore automotive tedesco, però, è anche una crisi dell’intero settore europeo, strettamente legato alla Germania e ai suoi stabilimenti. Gli altri costruttori, infatti, stanno attraversando difficoltà analoghe. Il caso Stellantis, alle prese con risultati inferiori alle attese e con una possibile fusione con Renault, necessaria, secondo alcuni, per la sopravvivenza, conferma le difficoltà del settore. In Italia, in particolare, la situazione è molto complicata, con una produzione ridotta al minimo e notizie non certo incoraggianti in arrivo dagli stabilimenti, con la proroga dello stop a Mirafiori e il rischio che la Gigafactory di Termoli non si faccia. I prossimi mesi saranno fondamentali per capire quali saranno le mosse future dei vari Gruppi per riprendere la crescita e superare la crisi.