L’approvazione del Ddl Concorrenza 2024 porta con sé diverse novità per il settore automotive e dei trasporti. In particolare, il nuovo quadro normativo si concentra sulla riforma delle concessioni autostradali oltre che sulla possibilità di portabilità delle scatole nere, per quanto riguarda i servizi assicurativi. C’è anche un nuovo intervento legato al contrasto all’abusivismo legato al trasporto pubblico non di linea (quindi taxi e NCC).
Il Ddl interviene, quindi, su vari aspetti legati al mondo dei trasporti. In alcuni casi, come per quanto riguarda la questione delle concessioni autostradali, si tratta di una riforma potenzialmente rivoluzionaria e che, nel lungo periodo, potrebbe andare a cambiare, radicalmente, il settore. Da non sottovalutare, soprattutto per quanto riguarda l’impatto immediato sui consumatori, le novità legate alle assicurazioni e al trasporto pubblico. Vediamo, punto per punto, quali sono le novità previste.
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Cambiano le concessioni autostradali
Il Ddl Concorrenza prevede uno stop al rinnovo automatico delle concessioni autostradali. Si tratta di una novità attesa da tempo e che arriva dopo un lungo iter legislativo. Sulla base di quanto previsto dalla normativa, le concessioni avranno una durata massima di 15 anni e saranno assegnate tramite un bando, al netto della possibilità di ricorrere all’affidamento diretto ad Autostrade dello Stato, la nuova società del Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Le nuove regole saranno in vigore a partire dal 2025. Per quanto riguarda Autostrade per l’Italia, in ogni caso, il provvedimento non avrà effetto nell’immediato. Il Gruppo che gestisce oltre 3 mila chilometri della rete autostradale italiana, infatti, ha già una concessione attiva, con scadenza fissata per il 2038. Di conseguenza, per il momento, non sono previste novità per quello che è il principale gestore della rete autostradale italiana.
Da segnalare anche che ora sarà lo Stato a incassare i pedaggi, almeno in parte. Per il concessionario, invece, è previsto il riconoscimento di un canone per la manutenzione e per i nuovi lavori. Si tratta di un tema particolarmente delicato, che ha generato problemi con la Commissione europea, per via del possibile impatto sui conti pubblici italiani di questa modifica normativa che può rappresentare una vera e propria rivoluzione per la gestione del settore autostradale italiano.
Il meccanismo definito dal Ddl Concorrenza (intervento propedeutico per l’attuazione degli obbiettivi del Pnrr) prevede che la tariffa autostradale sia costituita da tre componenti. Il primo è la componente tariffaria di gestione mentre il secondo è la componente tariffaria di costruzione. Entrambe queste componenti saranno di competenza diretta del concessionario. Ci sarà poi una componente tariffaria per oneri integrativi che sarà di competenza del ministero dei Trasporti.
Solo il testo completo del provvedimento, ancora da pubblicare, potrà chiarire nei dettagli l’impatto effettivo che questa modifica avrà sugli incassi dello Stato dalla rete autostradale italiana. Sulla questione bisogna tenere in considerazione anche l’ondata di aumenti per i pedaggi autostradali registrata a inizio 2024 e che potrebbe continuare nel corso dei prossimi mesi, con nuovi possibili rincari per gli automobilisti italiani.
Cambiamenti anche per le assicurazioni
Tra le novità del Ddl Concorrenza ci sono nuove norme legate alla scatola nera. In particolare, viene stabilito il divieto per le compagnie assicurative di introdurre clausole contrattuali mirate a limitare o a impedire del tutto la possibilità per l’assicurato di disinstallare dal proprio veicolo il dispositivo, senza alcun costo, alla scadenza del contratto. Non possono essere applicate penali, inoltre, in caso di mancata restituzione del dispositivo dopo il termine contrattuale. Il Ddl prevede anche l’introduzione di un sistema di portabilità dei dati delle scatole nere, un dispositivo che può garantire anche un risparmio sul costo dell’assicurazione.
In questo modo, gli assicurati avranno la possibilità di trasferire alcuni dati registrati dal dispositivo installato a bordo da una compagnia a un’altra, in modo semplice e senza limitazioni. I dati dovranno essere messi a disposizione in un formato che sia “leggibile da dispositivo automatico, per garantire la continuità del servizio di trattamento dei dati alla nuova compagnia assicurativa“. La nuova compagnia, per poter utilizzare i dati, dovrà fornire un compenso una tantum alla precedente compagnia.
Tra i dati trasferibili ci sono quelli sulla percorrenza complessiva, sulla percorrenza differenziata in base alle strade percorse e all’orario. Queste novità puntano a “favorire la mobilità della domanda in ambito assicurativo e per ridurre il fenomeno della fidelizzazione forzata”. Questi provvedimenti, quindi, puntano a contrastare il “lock-in” ovvero tutta quella serie di misure con cui le compagnie assicurative rendono sconveniente l’attivazione di una nuova polizza con un’altra compagnia per i propri assicurati. Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, il nuovo provvedimento rappresenta un “altro passo significativo nella giusta direzione di aumentare la competitività del nostro Paese anche attraverso la concorrenza interna”
Viene prevista anche l’istituzione di un sistema informativo, gestito da IVASS, sui rapporti assicurativi non obbligatori che mira a contrastare, in modo sempre più efficace, i comportamenti fraudolenti nel settore assicurativo. Si tratta di un tema molto attuale tanto, appena pochi giorni fa, è scattato, per il settore un vero e proprio allarme truffe che ha evidenziato i problemi legati all’utilizzo della scatola nera. È interessante sottolineare come i costi per la realizzazione del nuovo sistema saranno interamente a carico delle imprese assicurative che decideranno di sostenere il progetto, potendo così sfruttare le informazioni raccolte per ridurre le frodi nel settore assicurativo.
Novità per il servizio pubblico non di linea
Per il settore dei trasporti, inoltre, il Ddl Concorrenza 2024 introduce alcune novità legate al servizio pubblico non di linea, con l’obiettivo di regolamentare e contrastare l’abusivismo per taxi e NCC. In particolare, viene introdotto un sistema di sanzioni legate alla mancata iscrizione al registro nazionale, con la possibilità per i Comuni di accedere al registro per andare a verificare i dati dei singoli conducenti. Queste novità puntano anche a migliorare la gestione delle licenze e delle autorizzazioni da parte dei singoli Comuni, per rendere più efficace il servizio pubblico non di linea. Con il Ddl Concorrenza, inoltre, viene introdotto anche un meccanismo di razionalizzazione delle sanzioni previste per il trasporto pubblico non di linea, sia per quanto riguarda taxi che per veicoli a noleggio con conducente, con un allineamento generale di tutti i sistemi sanzionatori.