Abbiamo parlato proprio ieri di questa tematica, l’Unione Europea ha deciso che a partire dal 2035 non potranno più essere commercializzati veicoli a benzina e diesel. Il futuro nel nostro continente quindi molto probabilmente sarà a zero emissioni, totalmente elettrico e senza alcun veicolo con motorizzazione endotermica in circolazione.
È vero però che in differenti occasioni abbiamo avuto modo di percepire infinite perplessità, non tutti sono d’accordo con questi progetti per il futuro della mobilità, anzi. Politici, rappresentanti del mercato automobilistico e imprenditori di importanti Case produttrici hanno dubbi a riguardo. Proprio poche ore fa abbiamo riportato il pensiero contrario di Gilberto Pichetto Fratin, il Ministro dell’Ambiente in Italia, e della Premier Giorgia Meloni, che ha già trattato l’argomento in altre occasioni. Oggi però la decisione definitiva.
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Stop motori termici: che succede in Europa
Oggi cambia tutto, addio a vetture e furgoni a benzina e diesel.
A partire dal 2035 nell’UE non potranno più essere prodotti auto e veicoli commerciali con motori endotermici. Il Parlamento Europeo ha approvato il testo, nonostante il clima di dubbi e malcontento. Massimiliano Salini, relatore del testo in commissione Trasporti, non è d’accordo; ha ammesso: “La messa al bando totale dei motori a combustione dal 2035 e la conseguente elettrificazione a tappe forzate è un grave errore industriale e politico, che mette a rischio migliaia di aziende e fino a 500mila posti di lavoro nella filiera dell’auto”.
Cosa succederà a breve
Il prossimo passo è il voto favorevole da parte del Consiglio dell’Unione Europea, atto puramente formale. Seguirà poi la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il testo approvato prevede quindi il divieto assoluto di emissioni inquinanti di CO2 per auto e veicoli commerciali leggeri a partire dal 2035.
I motori a combustione non vengono criticati, ma sono i combustibili utilizzati per l’alimentazione a essere considerati nocivi per l’aria che respiriamo.
Nuove regole e deroghe previste
Per i produttori più piccoli l’UE prevede delle deroghe alle nuove regole, in particolare chi produce meno di 1.000 veicoli l’anno potrà non adeguarsi obbligatoriamente alle nuove disposizioni comunitarie.
Tutte le Case automobilistiche che realizzano invece fino a 10.000 auto o fino a 22.000 furgoni hanno la possibilità di beneficiare della stessa deroga sino alla fine del 2035.
È bene sottolineare che i veicoli coinvolti nel nuovo provvedimento sono quelli di nuova produzione, nulla c’entrano vetture e furgoni usati. Le auto tradizionali quindi circoleranno ancora sulle nostre strade, anche dal 2035, ma non potranno più essere prodotte. Il Governo attuerà certamente delle novità per quanto riguarda gli incentivi, per promuovere una mobilità pulita e a zero emissioni.
Il relatore Jan Huitema (Renew, NL) ha dichiarato: “La normativa incentiva la produzione di veicoli a basse e a zero emissioni. Questi obiettivi offriranno chiarezza per l’industria automobilistica e stimoleranno l’innovazione e gli investimenti dei costruttori”. Anche Maria Angela Danzì, Movimento 5 Stelle, è soddisfatta per le conseguenze e gli aspetti sulla salute dell’uomo: “In Italia ogni anno 80mila persone perdono la vita per colpa dello smog”. Questo è solo uno dei tanti motivi che hanno spinto l’Unione Europea a promuovere le nuove regole di stop alla produzione di auto a benzina e diesel dal 2035.