Ecobonus per auto elettriche esauriti in poche ore

Gli ecobonus del 2024 per le auto elettriche non sono più disponibili in Italia per quanto riguarda le auto elettriche, polverizzati solamente nel giro di 9 ore

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Manuel Magarini

Giornalista automotive

Classe 90, ha una laurea in Economia Aziendale, ma un unico amore: la scrittura. Da oltre dieci anni si occupa di motori, in ogni loro sfaccettatura.

Pubblicato: 4 Giugno 2024 10:26

Oltre ogni più rosea aspettativa, le auto elettrice fanno il botto con l’ecobonus. I 240 milioni di euro stanziati per l’acquisto delle vetture con emissioni tra 0 e 20 g/km sono terminati in appena 9 ore dall’apertura. Un gran bel cambio di passo rispetto ai due precedenti anni, quando soltanto una piccola parte degli aiuti stanziati erano stati utilizzati. Mai come quest’anno il vantaggio economico è notevole, arrivando fino a 13.750 euro in caso di rottamazione e reddito ISEE inferiore a 30.000 euro.

Risposta in massa

All’apertura degli ordini di ieri i conducenti hanno risposto in massa, allettati dal ricco piano sancito dal Governo per promuovere il rinnovamento del parco circolante. Che rimane uno dei più vecchi d’Europa, con un’età media di 12 anni e 6 mesi secondo le ultime stime. Molto indietro rispetto agli altri major markets, quali la Germania, il Regno Unito e la Francia, fermi a 12 anni. Il segnale inviato è importante, e conferma nei fatti l’interpretazione fornita dalle associazioni di categoria, secondo cui i numeri da brividi delle auto elettriche ad aprile fossero soprattutto dipesa dai continui rinvii del via libera agli ecobonus. I mesi di incertezza, i rincari dell’energia e le polemiche sui prezzi hanno spinto diversi potenziali acquirenti ad attendere l’arrivo degli incentivi per finalizzare l’acquisto.

Le elevate soglie di accesso trattenevano la potenziale clientela dall’ordinare le BEV, tant’è vero che, venuto meno l’ostacolo, la reazione è stata entusiasta. Di recente sembra essersi sbloccato qualcosa, e gli effetti potrebbero venire amplificati dalla campagna di leasing sociale. Dopo la calorosa accoglienza riservata all’iniziativa in Francia, cominciano ad arrivare delle novità pure su tale aspetto. Fiat permette, ad esempio, ora di assicurarsi una 500 elettrica gratis per i primi 36 mesi, con la possibilità di riscattarla al termine.

Plug-in hybrid deboli

Semmai restano da sciogliere i dubbi sulle plug-in hybrid (PHEV), mai troppo piaciute agli italiani. Se le mild e le full hanno conseguito, pronti via, ampio successo, la forma più evoluta (e meno impattante sull’ambiente) continua a raccogliere scarsi risultati. Dei 140 milioni erogati con gli incentivi, appena 20 sono stati usufruiti. Rimangono poi disponibili 212 milioni dei fondi riservati ai veicoli/ibridi con emissioni tra 61 e 135 g/km.

Sul cosa accadrà ora, la partita è in pieno corso di svolgimento. A differenza del passato, la classe politica si trova in una posizione favorevole. L’ottimo riscontro dalle full electric induce a valutare l’applicazione di ulteriori misure per sostenere il mercato nel corso dell’anno. Non è scontata la replica del successo di questa prima tranche di ecobonus, ma il dato positivo dimostra che l’interesse nei confronti delle BEV è in graduale crescita. Con i giusti incentivi e dei prezzi accessibili, tale alimentazione può dire la sua pure lungo la nostra penisola. Giunti all’ultimo anno del piano triennale disposto dal precedente Governo Draghi, i due flop consecutivi avevano indotto a pensare uno stravolgimento delle normative. Invece di sostenere gli acquirenti (privati e imprese), il ministro Urso aveva aperto a un programma dedicato alle Case automobilistiche. Ora c’è motivo di rasserenarsi: lo switch, anche culturale, lascia presagire per il meglio in chiave futura.