Le strade italiane sono spesso falcidiate da terribili incidenti. Fortunatamente di recente si sta cercando di mettere un freno a tutto questo sotto svariati punti di vista. Per prima cosa c’è stato un impegno diretto dei costruttori di auto, che stanno sviluppando tecnologie sempre più raffinate in grado di riconoscere cartelli stradali e pedoni. L’obiettivo, manco a dirlo, è quello di arrivare alla totale guida autonoma. Intanto però ci godiamo i nostri ADAS che attraverso strumenti come la frenata assistita e il riconoscimento di stanchezza, stanno già aiutando a ridurre di molto i sinistri.
Dal punto di vista dei Comuni, invece, si sta intervenendo in maniera particolare sui limiti di velocità. Di recente ad esempio alcune città hanno adottato un limite di 30 km/h. Questa imposizione ha scatenato diverse polemiche e ha diviso il Paese tra chi l’ha ritenuta una mossa giusta per ridurre gli incidenti e chi invece pensa sia un provvedimento assurdo, quasi impossibile da sostenere per l’andatura normale di un’auto. Naturalmente per far rispettare questi limiti, molte volte, le istituzioni sono costrette ad adottare degli strumenti di rilevazione velocità detti anche autovelox.
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Autovelox: sindaci denunciati
Nonostante gli autovelox siano degli strumenti per salvaguardare la sicurezza del cittadino, spesso vengono visti solo come produttori di multe. Di recente alcuni di questi strumenti hanno creato polemiche in determinate città. Ad esempio a Torri del Benaco (Verona), un sindaco è stato denunciato dall’associazione Altvelox per un rilevatore di velocità, che a quanto sostenuto dall’accusa, si troverebbe in un punto dove sarebbe impossibile tenere la velocità indicata.
Non è l’unico caso però perché ad esempio nella zona di Cittadella, alcuni sindaci, sarebbero stati denunciati per 12 autovelox posti sulla regionale 53. Questi, infatti, avrebbero fruttato 17 milioni di euro in multe in appena 3 anni. Anche in questo caso l’accusa sostiene che i rilevatori sono posti in una zona dove è impossibile mantenere il limite di velocità prescritto.
Servono nuove regole
Il problema in Italia diventa sempre più impellente, anche perché alcune zone grigie nel Codice della Strada stanno creando problemi alle istituzioni che decidono di usare questi strumenti. Come riportato da ANSA, Luigi Altamura, comandante della Polizia Locale di Verona, in merito alla questione ha così affermato in una nota: “Prefetti, sindaci, comandanti della Polizia Stradale e Locale sono stati denunciati per gli autovelox privi di omologazione. Questo dimostra come in Italia ci si riempia la bocca di sicurezza stradale, ma poi quando si cercano soluzioni idonee a superare i buchi di norma sull’omologazione che ci sono da 32 anni, si ottiene solo il caos”.
Il Senato a breve dovrà decidere se introdurre o meno l’emendamento salva-autovelox nel nuovo disegno di legge che riforma il Codice. Inoltre il Ministero dei Trasporti sta lavorando sulle nuove regole di omologazione. A questo punto il pallino di tutta la questione passa nelle mani del Mit che dovrà decidere il da farsi in breve tempo. Altamura ha infine puntato il dito anche sul contrasto alla droga, che a suo dire non è attuato con la giusta forza a causa della mancanza di risorse da parte delle Forze dell’ordine. Insomma un grido d’aiuto che speriamo venga accolto dalle istituzioni per avere strade sempre più sicure.