Uno su mille ce la fa, cantava il buon Gianni Morandi. Ora, non proprio uno su mille, ma è pur vero che il rendimento all’esame della patente di guida nel 2023 ha lasciato a desiderare. Il report, elaborato da Asaps su dati del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, parla chiaro, certificando le difficoltà di ragazzi e ragazza a tagliare l’ambito traguardo, simbolo di libertà e indipendenza.
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È una disfatta nell’esame della patente di guida
Dietro la lavagna ci finisce la Liguria, dove quasi uno su tre (32,11%) dei candidati è stato rimandato alla sessione successiva, posizionando la regione al terzo posto nella classifica nazionale, dietro a Sardegna e Trentino-Alto Adige. Che avranno, a quanto pare, il compito di trovare degl efficaci rimedi al problema, magari attraverso dei corsi avanzati da parte della autoscuole (in alternativa è possibile presentarsi come privatisti).
Il grande scoglio è costituito dalla prova di teoria: oltre il 40% (40,75%) degli esaminati non la supera, percentuale che vale il gradino inferiore del podio sulla scena nazionale. Meglio (o dovremmo dire peggio…) hanno fatto soltanto il Lazio e il Trentino-Alto Adige, rispettivamente con il 42,60% e il 41,94%. Crea meno difficoltà la pratica, benché fino a un certo punto.
A tal proposito, l’Asaps evidenzia come le province peggiori siano nell’ordine Cagliari (34,11%), Ravenna (31,58%), Pistoia (29,40%) e Savona (28,07%). I disagi maggiori si riscontrano per le patenti A e B, con circa il 40% di bocciati alla teoria. La licenza AM, invece, registra il tasso di bocciature minimo, mentre le C e D si confermano le più “selettive”.
Male soprattutto al quiz
Le province con la minor percentuale di non ammessi sono concentrate nel Sud Italia, con Ragusa (15,09%), Messina (16,43%) e Taranto (17,56%) nelle posizioni di testa della graduatoria. L’unica eccezione della top 10 è Vicenza (19,41%). A Genova il 30,92% dei candidati all’esame di patente è stato, ad esempio, bocciato nel corso del 2023. e porsi un paio di interrogativi su come ciò si sia reso possibile è forse opportuno. Per quanto riguarda la guida, brillano Enna (0,39%), Napoli (2,30%) e Salerno (2,49%).
I dati evidenziano poi un ampio divario tra Settentrione e Meridione, il principale motivo di preoccupazione dell’Asaps, stando alla quale l’ampia forbice denoti una criticità di fondo. E la “battaglia” maschi contro femmine? Le donne si dimostrano più studiose, superando la teoria in numero maggiore rispetto agli uomini. Tuttavia, questi ultimi si confermano più abili al volante, con un tasso di promossi alla pratica superiore. Sebbene certe convinzioni siano, insomma, basate su elementi infondati, i valori che emergono sembrano acclarare delle tesi di lunga data.
Nonostante le difficoltà incontrate, rimane forte e radicato l’amore per il volante. Nello scorso anno sono state 2.226.059 le prove sostenute, di cui 2.152.671 (96,70%) in autoscuola e 73.388 (3,30%) da privatisti. I test di teoria sono stati 1.158.550, contro 1.067.509 di pratica.
Per ridurre il numero di bocciature, è forse necessario migliorare la formazione nelle autoscuole, con corsi più completi e aggiornati che favoriscano l’apprendimento, e non solo la memorizzazione. Inoltre, sarebbe buona cosa permettere agli studenti di fare più pratica e di acquisire una adeguata familiarità con la materia. Delle attività di preparazione specifiche altamente qualificate sarebbero a sua volta di grande aiuto.