Ferrari 296 GTS, in fiamme il bolide da 300mila euro con motore elettrico plug-in

Disavventura per un pilota di una costosissima Ferrari 296 GTS a Mestre, con la vettura avvolta dalle fiamme nel corso di una manifestazione sportiva

Foto di Luca Bucceri

Luca Bucceri

giornalista

Laureato in Scienze della Comunicazione, muove i primi passi nelle redazioni sportive di Palermo per poi trasferirsi a Milano. Giornalista pubblicista esperto del mondo dello sport e dei motori, scrive anche di attualità ed economia.

Pubblicato: 1 Luglio 2024 16:35

Incredibile disavventura a bordo di una Ferrari 296 GTS nel corso della manifestazione sportiva partita dal Tronchetto e diretta verso le Dolomiti a Mestre, in provincia di Venezia. Davanti alla Fincantieri di Marghera, infatti, il bolide ha preso fuoco ed è andato completamente distrutto, mandando letteralmente in fumo oltre 300.000 euro di auto. Un danno da capogiro alla spider, con l’incidente accorso che poteva però provocare un bilancio ben più drammatico se il pilota a bordo della vettura non si fosse accorto in tempo del malfunzionamento a bordo. Una grande attenzione da parte dell’uomo che è uscito indenne dall’abitacolo appena prima che la Ferrari fosse avvolta dalle fiamme.

Ferrari 296 GTS in fiamme

L’episodio è avvenuto nella mattina di lunedì 1° luglio 2024 davanti alla Fincantieri di Marghera, a Mestre, non lontano dal ponte della Libertà che collega Venezia alla terraferma. All’altezza della rampa Rizzardi, mentre la spider si trovava a competere in una manifestazione sportiva partita dal Tronchetto e diretta sulle Dolomiti, il pilota si è reso conto che qualcosa non andava.

Intuizione provvidenziale, con la decisione di accostare e scendere dal mezzo che, nel giro di poco, è stato avvolto dalle fiamme. Un malfunzionamento che ha portato la Ferrari 296 GTS a incendiarsi, con la vettura che è andata praticamente distrutta. Solo l’intervento dei vigili del fuoco ha permesso di tenere sotto controllo la situazione. Arrivati con due automezzi antincendi, i pompieri hanno spento le fiamme con la schiuma. Ma della potente vettura ad alimentazione ibrida, purtroppo, non c’è niente da salvare.

Cosa sia successo è ancora un mistero, con i tecnici dei vigili del fuoco che proveranno a risalire alla causa dell’incendio dopo un’attenta analisi del mezzo.

Un bolide dal cuore ibrido

Non un’auto come le altre, sia perché si tratta di una Ferrari sia- soprattutto- per il prezzo. Quella avvolta dalle fiamme davanti alla Fincantieri di Marghera a Mestre, infatti, era una vettura da oltre 300.000 euro. Una Ferrari 296 GTS che monta un motore 3.0 V6 biturbo da 663 CV e due turbocompressori che permettono di accorciare i condotti d’immissione nel motore.

Il motore elettrico eroga 167 CV e, oltre a spingere insieme a quello a benzina, può muovere da solo la 296 GTS per circa 25 km e fino a 135 km/h. Ma è dalla potenza combinata dei due motori che bisogna tenersi ben saldi a bordo, con la spider che arriva a sprigionare 830 CV.

Si tratta della prima Ferrari spider stradale in cui viene proposta un’architettura ibrida plug-in a trazione posteriore, in cui il motore termico è integrato a un motore elettrico posizionato al posteriore. I due motori comunicano tramite l’attuatore TMA che ne consente l’uso congiunto o la fruizione del solo motore elettrico.

E nel sound è unica, perché Ferrari 296 GTS riscrive ogni regola. Abbinando l’intensità del turbo all’armonia in alta frequenza propria dei V12 aspirati, k’acuto del motore è immediatamente riconoscibile perché l’architettura a V di 120° assicura combustioni uniformi nel tempo, mentre i collettori di scarico intonati e la linea monocoda ne amplificano le onde di pressione. La purezza degli ordini viene poi estesa dal limitatore, che tocca gli 8.500 giri/min.

Una vettura che, con i suoi 4,5 metri di lunghezza e passo da 2,6, larga 1,95 metri e alta 1,19, ha nei dettagli dell’abitacolo una raffinatezza unica in pieno stile Maranello. Gli interni, infatti, sono sviluppati attorno all’interfaccia introdotta nella SF90 Stradale, col cockpit ricavato da uno squarcio sulla sellatura della plancia da cui emergono volante e quadro strumenti.